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- Scritto da Michele Rubin
A leggere bene il titolo si potrebbe pensare alla classica storia della Walt Disney “Zio Paperone e l’austropiteco ingrato”.
A leggere bene il titolo si potrebbe pensare alla classica storia della Walt Disney “Zio Paperone e l’austropiteco ingrato”.
Vi ricordate che l’anno scorso vi avevo parlato de “Il Luciano” mettendo sempre l’articolo davanti al nome da buon Milanese che sono.
Non c’era dubbio che quella situazione fosse improbabile, ma nella vita non puoi mai sapere cosa ti capita. Io e Brad ci eravamo conosciuti in un bar mal frequentato della Milano di periferia dopo una giornata di EICMA 2018, dove lui si aggirava in cerca di idee per la prossima moto.
Non me ne voglia Roberto Parodi a cui rubo e modifico il nome di un evento creato durante la sua direzione di Riders.
Leggo in un post di facebook qualcuno che chiede se in termini collezionistici possa diventare più interessante una MV Agusta F4 750 del 2000 oppure una F4 1000 del 2005.
Qualcuno leggendo penserà che abbiamo sbagliato pubblicazione, o che l’eccessivo rintanamento da lockdown ci ha fatto male.
Lo so sono uno strano motociclista e uno strano lettore, di sicuro mi affeziono fino ad andare contro la logica del piacere.
Da un po’ mi hanno coinvolto nel fuoristrada, o meglio mi hanno portato a spasso sopportando le mie incapacità e con pazienza mi aspettano e mi lasciano il tempo necessario per percorrere quel sentiero o quel percorso.
Tranquilli non dovete preoccuparvi, il vostro orifizio posteriore non corre nessun pericolo di essere insidiato, non parliamo di “Supposte”, quelle definite da Wikipedia come: forma farmaceutica semisolida a dose unica in cui forma, volume e consistenza sono adatti alla somministrazione rettale.
Non so se avete fatto caso, ma settimane scorsa abbiamo publicato un video di Royal Enfield davvero bello ed emozionante, almeno per chi ama la moto e magari la ama da tanto tempo.
Rubo una esclamazione dedicata con tanto di hashtag, #estamotoesuanmierda, coniato qualche anno fa da un manipolo di esperti di Special, facenti capo a Orazio Scamporrino, con cui venivano bollate alcune realizzazioni di customizzatori e privati.
Ci voleva il covid19 per capire che la mobilità urbana può essere avvantaggiata con l’uso delle due ruote. No, non credete che ci sia speranza per le moto, qui si parla di biciclette e monopattini.
Strano aspettarla con ansia, eppure non vedevamo l’ora arrivasse, una pioggia, insistente e sottile, capace di bagnare silenziosamente la terra, attenuare i colori, e i rumori ovattati di questi giorni.
Già, uno slogan nato per scherzo qualche anno fa quando, durante l’edizione 2017 della RedBull Epic Rise, vestivo i panni di un improbabile SuperEroe, VioLento, e che voleva essere un inno alla normalità e alla realtà difficile con cui ognuno di noi si trova a scontarsi e lottare ogni giorno nella vita quotidiana.
Guardate la foto di apertura. Guardatela bene. Non è stata scattata per un articolo.
Guardo fuori dalla finestra il sole primaverile che scalda le strade deserte, nessun rumore, se non qualche scalpitio di un rado passante o il rombo sommesso di auto superstiti.