Nell’immaginario abbiamo in testa il passeggero che con il suo elegante stacco di gamba supera agilmente la coda della moto accomodandosi con leggerezza sulla porzione di sella dedicatagli.
C’era una volta il motociclista da sparo, aveva i riccioli sulle gomme e la tuta in pelle di mille colori, compreso quello dell’asfalto, poi arrivò il grande fratello e se lo mangiò in un sol boccone
Il proverbio in dialetto Veneto (Figa e cavai no basta mai) suona diversamente, ma si sa che da quelle parti la sanno lunga da sempre, se poi l’unione delle due principali passioni del motociclista medio corrispondono ecco che il proverbio diventa certezza.
Non serve scomodare il grande Pino Daniele e nemmeno Fiorella Mannoia con il suo “Caffè nero bollente”, lo sappiamo bene che per noi Italiani, o almeno per la maggioranza, il caffè è una priorità, una necessità, un piacere e, come diceva Nino Manfredi nella pubblicità per una nota marca: il caffè è un piacere se non è buono che piacere è.
Il passeggero è la croce e delizia di ogni motocilista, a volte è imposto da doveri coniugali, in qualche caso è un’occasione piacevole, spesso è qualcuno con cui condividere la passione per la moto.
Il re è andato, viva il re. Se Valentino dovesse mai passare da questa pagina passerebbe il resto della giornata a massaggiarsi vigorosamente gli attributi, ma ovviamente si parla metaforicamente.
Il bauletto è comodo, questa è una certezza, pratico, non aumenta la sezione frontale della moto, permette di trasportare cose e svicolare agili nel traffico, insomma una figata pazzesca.
Un Motor Bike Expo tutto nuovo con un’aria differente, frizzante, estiva, una promessa di divertimento irrinunciabile anche a discapito di qualche sacrificio, qualche “magheggio” per passarci almeno una mezza giornata rubata al lavoro.
Faccio parte di quella generazione che ha imparato a guidare con macchine dove anche solo il servosterzo era già un lusso, figuriamoci ABS, controllo di trazione e altre diavolerie elettroniche.