Il bauletto è comodo, questa è una certezza, pratico, non aumenta la sezione frontale della moto, permette di trasportare cose e svicolare agili nel traffico, insomma una figata pazzesca.
Un Motor Bike Expo tutto nuovo con un’aria differente, frizzante, estiva, una promessa di divertimento irrinunciabile anche a discapito di qualche sacrificio, qualche “magheggio” per passarci almeno una mezza giornata rubata al lavoro.
Faccio parte di quella generazione che ha imparato a guidare con macchine dove anche solo il servosterzo era già un lusso, figuriamoci ABS, controllo di trazione e altre diavolerie elettroniche.
E’ una figura ormai mitologica ma esiste ancora, lui, il pilotone, è il rider da combattimento, ti aspetta, ti cura, ti misura, e poi ti vuole abbattere.
I nostri amici milanesi green, o cittadini in generale, hanno fatto partire il conto alla rovescia per mettere fuori corso le nostre care vecchie glorie Euro 0 e 1 da Gennaio 2024, siamo pronti alla separazione?
Un giro in moto, quello come tanti altri, apparentemente normale, due corpi che si muovono in sincrono assecondando le curve della moto con quel contatto, quasi intimo, che la guida impone e che loro due hanno sempre apprezzato.
Nessuna esigenza vera, nessuna fretta, nessuna vera voglia di fare un giro. Solo il guizzo istantaneo di provare ad accendere quel pepato ottavo di litro degli anni ’70.
Fagna, Flap e Wolf, in rigoroso ordine alfabetico, l’età quando si va in moto conta poco e non è certa quella mentale dei suddetti individui seppur di differente età anagrafica.
Ammetto che la prima cosa che mi è venuta in mente, mentre mi veniva comunicato che il colloquio aveva avuto esito positivo, sia stato, mentre un sorriso si dipingeva sul viso, il “Trafiletto” scritto più di quattro anni fa.