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- Scritto da Flap
Ormai chiamo così il mio posto di lavoro, una piscina, un contenitore pieno d'acqua dove esseri nuotanti passano del tempo cercando in attività fisica la salute psico fisica.
Ormai chiamo così il mio posto di lavoro, una piscina, un contenitore pieno d'acqua dove esseri nuotanti passano del tempo cercando in attività fisica la salute psico fisica.
Lei allora lavorava al bar, dove l’Architetto andava spesso a fare colazione.
Poi lui cominciò ad andare più frequentemente anche solo per un caffè evidentemente attratto dalla qualità del servizio e della simpatia di Lei al di là del bancone.
Espressione colorita di mia figlia che guarda le foto fattemi in pista in occasione di una prova di pneumatici sportivi.
Come dargli torto quando la saponetta è a una decina di centimetri da terra e, il Giornalista, quello vero, dietro di me sembra sdraiato a terra.
Chissà perché negli anni 70 i cattivi andavano sempre in moto e sempre in gruppo, anche nei film che "facevano ridere". Nell'epica sfida con i bastoni, nei prati con il sottofondo musicale degli Oliver Onyons, vidi per la prima volta (avevo forse 5 anni) vedevo sfilare e "volare" letteralmente, ducati Scrambler, e le varie enduro jap che fecero poi la storia.
Erano gli anni ’60, precisamente tra il 1962 e il 1970, e quattro ragazzi di Liverpool, con la passione per la musica, hanno creato qualcosa d’immortale, un gruppo che ha fatto e farà la storia della musica.
Un basso, una batteria e due chitarre, nient’altro ma in fondo c’era tutto per un’infinità di canzoni indimenticabili.
Due occhi azzurri, vispi, vivi e sempre in movimento.
Allegri di quell’allegria che anche una terribile malattia non son, riusciti a spegnere.
Questo mi ricordo, soprattutto, di Fabrizio Pirovano.
Diciamolo la Moto fa bene.
Anche i Motorini, soprattutto se ben stagionati e monomarcia fanno bene, se poi sono assunti indossando un bel paio di baffi, veri o posticci non cambia, gli effetti benefici aumentano in maniera esponenziale alla lunghezza del pelo….no, non quello, quello dei baffi intendo.
Il bello dei social è che ognuno può dire la sua, può condividere, mostrare, comunicare pensieri ed emozioni attraverso frasi, pezzi di canzoni e immagini.
Spesso la bellezza sta nel suono di quelle parole mentre si leggono, nel colore e nelle sensazioni che trasmettono o semplicemente nella dolcezza di uno sguardo.
Seguo un’utilitaria dal procedere incerto, l’andatura è lenta e basterebbe un piccolo colpo di gas per superarla in un attimo, ma sulla sinistra c’è una strada e qualcosa mi dice che l’autista alla guida girerà proprio lì e senza freccia.
Il tempo che da sempre ritengo il bene più prezioso è quello che sfugge veloce, tanto da non rendersi conto di quanto passa in fretta.
Lo sento forte adesso mentre la campagna Pavese scorre ai miei fianchi, mentre il sole piano scende sotto la linea dell’orizzonte.
Un suono metallico scandito da espansioni di moto a due tempi, profumo di olio bruciato e macchie di colore che riempiono la collinetta in un susseguirsi di saliscendi, curve e cunette.
Cavallette impazzite che saltano per poi atterrare poco più avanti e sfuggire con una scarica di cavalli e di terra sparata dai tasselli.
Una volta ho letto su muro di un’officina di un amico un cartello “ C’è un solo modo di fare le cose…quello giusto.” forse ovvio ma non scontato.
Spesso nella mia vita di motociclista che si deve affidare a professionisti per la manutenzione, gomme, meccanica, verniciatura ecc.
Una data qualunque nel futuro prossimo per molti, se 15 anni possono essere considerati "prossimi", ma per me una data significativa.
Stando agli ipotetici calcoli attuali dell'INPS dovrebbe essere il primo giorno da pensionato.
Alla veneranda età di 69 anni e con una teorica cifra attorno ai 950,00 € lordi.
Quante volte l’abbiamo canticchiata questa canzone del compianto Pino Daniele, magari senza capire il senso di parole di un dialetto sconosciuto e lontano, oppure quel “Caffè nero bollente” di un’Anna Oxa agli esordi.
Rimane li, quasi sospeso, attonito sulla soglia del box.
Una grossa chiazza sotto la sua anziana BMW lo preoccupa, dall’odore è chiaramente benzina.
Cerca di capire da dove esce, controlla i tubi, percorre il profilo basso del serbatoio, sospetta la rottura della guarnizione del rubinetto, quasi ci spera, del resto il serbatoio prima di essere verniciato è stato saldato e trattato quindi cerca, lo esclude, o meglio vuole pensarla così.
Lo ammetto, non sono esperto di MotoGP, conosco giusto quelle informazioni e notizie che arrivano a noi motociclisti normali attraverso giornali e social e anche qui con un interesse superficiale.
Mi piace però la gara, vedere questi Piloti che si sfidano a velocità per me impensabili mettendo in risalto evidenti qualità superiori alla guida delle due ruote.
Da sportivo valuto appunto questo valore agonistico più che la persona, il gradimento personale viene eventualmente dopo la gara.
Ci siamo passati tutti; a scuola, in una compagnia, in discoteca, prima o poi nel nostro “crescere” ognuno di noi ha sentito il bisogno fisico impellente, di “stare con i grandi”. Senza quella pazienza tipica dell’adolescenza, senza quella razionalità che ti avrebbe fatto riflettere, si andava così in caduta libera, cercando in qualche modo il contatto, il mischiarsi con chi sicuramente aveva più esperienza e ne sapeva più di te.