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- Scritto da Flap
In moto si è soli, si dice, ci si isola attraverso il casco e il mondo fuori scorre attraverso la visiera lasciandoci protetti e isolati.
In moto si è soli, si dice, ci si isola attraverso il casco e il mondo fuori scorre attraverso la visiera lasciandoci protetti e isolati.
Una storia che devo proprio raccontare. L’ho incrociata la prima volta in una presentazione stratosferica in occasione di Eicma 2013. Difficile restare indifferenti ad una moto così, tanto più che per MV Agusta fu il primo e rivoluzionario passo verso le crossover, con motore, telaio e tutta la sportività del marchio a disposizione di chi, come me, è amante (anche) del mototurismo da fare con un po’ di brio.
Quale può essere la nuova frontiera per il comfort di un paio di stivali da moto? Esiste la possibilità di migliorare la calzata e quindi la comodità di uno stivale tecnico quando ormai tutti i brand mettono in campo design e tecnologie volte ad ottenere il massimo per mettere a proprio agio i motociclisti sia alla guida che durante una passeggiata?
Fin dall’uscita del primo Drift dalla fabbrica Caberg si era capito che il casco avrebbe dato soddisfazione sia all’azienda sia agli utenti.
Ci sono moto che al solo sguardo evocano chiaramente il concetto di turismo, del fare strada, dell’andare senza se e senza “ma”.
Probabilmente sarò ripetitivo, ma è un dato di fatto che la mia crescita motociclistica è stata a bordo di una “sport touring”. Lasciamo perdere la marca, concentriamoci su un concetto di motocicletta, a mio modo di vedere, molto interessante e che invece le esigenze di mercato hanno fatto quasi sparire.
Momodesign si evolve negli anni e cerca nuove linee da affiancare al suo iconico FGTR.