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- Scritto da Wolf
"Noia? Non se ne parla, piuttosto ci si azzuffa ai box!"
"Mancano pochi giorni al via del primo dei due massimi campionati di motociclismo stradale, e quelli come noi, quelli che come cantava il Liga "non ridiamo, non piangiamo, non amiamo come voi", sono in fibrillazione come un pilota che percorre la pitlane prima del grande salto."
Mettiamo i puntini sulle i prima di cominciare questo articolo: mi hanno costretto a scriverlo! Il Fagna ogni tanto mi chiama e mi chiede "lo hai scritto l'articolo su Vairano?" e l'immancabile risposta è "perchè io? Scrivilo tu che sei più avvezzo alle piste". Niente, rimane convinto che il punto di vista di un nerd delle piste è importante.
E allora va bene. Scriviamo 2 righe. Prima di tutto il curriculum: Adria e Lombardore. Così ci capiamo, bikers che guardate con un po di timore alla pista, sono dei vostri. Ad Adria mi hanno triturato, al Lombardore mi sopportano.
"Ma cosa mi faranno gli altri? Mi passeranno sopra le orecchie? Mi sverniceranno? Mi faranno cadere? Sai cosa gli faccio a quello lì se mi taglia ancora la strada in curva?"
Queste frasi le ho ho dette e le ho sentite dire un sacco di volte, e credo siano figlie della paura che colpisce noi schiappe geneticamente predisposti, ogni volta che ci avviciniamo ad una pista e vediamo il paddock pieno di professionisti... dei dilettanti. Cioè quelli che hanno il manico, il mezzo e... i mezzi.
Direi, come'è giusto che sia, in tutte le gare si comincia a parlarne dalla fine, vale a dire dal risultato. Quindi un Pedrosa in gran forma, uno Spies in grande crescita secondo, un Lorenzo stremato dal gran caldo terzo, un Rossi quarto meglio di quanto potessero far pensare le tre cadute del week end e poi bla bla bla e bla bla bla, solita roba.
La notizia bomba che non è una bomba è finalmente stata ufficializzata. Dopo tante indiscrezioni e tanti indizi che giorno dopo giorno l'anno "disarmata", è arrivato il comunicato delle 2 case, a 2 ore circa dalla gara di Brno, quasi a voler lasciare i riflettori puntati sul GP per il tempo che meritava, senza voler rubare niente a nessuno.
Nella Superbike è un personaggio simbolo da ormai molti anni, legato in maniera indissolubile, almeno fin ad ora, alla Suzuki, Francesco Batta oggi si trova a dover dichiarare con forza l'inadeguatezza degli sforzi fatti dalla casa giapponese a fronte dei risultati che lui è in grado di produrre con l'aiuto dei suoi ragazzi.
A ben vedere in effetti la casa di Hamamatsu è l'unica a non avere una presenza più "ufficale" a supporto del team che la rappresenta. Altre case come Yamaha e Kawasaki sono presenti quasi ufficialmente, Honda fornisce un grosso supporto a Ten Kate, mentre Suzuki sceglie di rimanere lontana dai circuiti della SBK, e spende milioni nel MotoGP dove, ahimè, sembra un pozzo vuoto e senza fondo.
Il tracciato del Mugello, insieme a quello di Monza è forse il più conosciuto circuito italiano al Mondo. Merito di Valentino Rossi & c. che hanno fatto conoscere la pista toscana al grande pubblico. Il motomodiale infatti ne fa la sua sede nel tradizionale appuntamento di metà giugno.
L'attenzione ai particolari è tutto. Se fossimo a colloquio con un pilota che è appena salito sul podio della gara di Silverstone ce lo direbbe di sicuro. E' così che si prepara una vittoria no? Cura maniacale dei paricolari. Quando si tratta di centesimi di secondo, non può essere che un piccolo particolare a fare la grande differenza.
Allora ho deciso di fare per voi una lista dei paricolari più interessanti della gara di Silverstone:
Potremmo definirli così questi 4 o 5 mesi che sono appena cominciati, un piccolo assaggio forse di come saranno gli anni e le gare di MotoGp senza Valentino.
Immaginiamo un mondo senza Valentino Rossi, soltanto il 9 volte campione del mondo, soltanto l'uomo in grado di prendere una moto da niente e portarla sul podio più alto alla prima gara, soltanto l'uomo osannato, nelle stanze più buie dell'avidità, da tutte le case motociclistiche per aver aumentato esponenzialmente l'interesse, e la moneta, intorno al mondo motociclistico, ecco prendiamolo e facciamo finta che non ci sia mai stato. Cosa sarebbe successo?
Cornice da frontiera americana quella del Miller Motorpark, Biaggi si porta a casa una splendida doppietta e passa al comando della classifica. Da vero corsaro sottrae a Checa una splendida vittoria che spettava al brasiliano, ma la Ducati del team Althea, in forma migliore delle ufficiali, decide che una gara intera non la voleva fare.