Domenica di riscatto per Andrea Dovizioso, che sulla pista bagnata di Sepang mette in mostra tutta la sua lucida consistenza e una Ducati tornata in forma, mentre Marc Marquez sceglie di amministrare il cospicuo vantaggio in vista della grande chiusura a Valencia. Male le Yamaha ufficiali, ottimo Jorge Lorenzo, bene il nostro Petrux.
Una Domenica carica di ansia e di aspettative quella di Sepang, cominciata con Franco Morbidelli divenuto campione del mondo della Moto2, una domenica bagnata dalle piogge che tanto mancano ormai dalla nostra polverosa Italia, chiamata a rimescolare le carte rendere tutto un po' più incerto allo start. Il riassunto di tutta la gara però lo si può leggere nel volto di Dovizioso sul podio, un volto non raggiante e poco incline a slanci di gioia, il volto di chi sospetta che il match point, o meglio il break, si sia giocato a Phillip Island, dove non è stato il pilota a mancare, ma la moto.
LA GARA
Gara bagnata, veloce da raccontare, il cielo grigio di Sepang ha colorato di grigio anche la gara, che nelle posizioni migliori ha visto davvero poca bagarre, se non quella dei primi giri, quando allo start un pazzo Marquez tira una staccata da urlo per fucilare tutti gli avversari, frena lungo ma riesce a mettersi insieme ai primi. Nel gruppo c'è Zarco, Marquez, Pedrosa, Lorenzo e Dovizioso, che recupera una partenza non troppo brillante per non perdere il contatto con il gruppo.
Per Dovizioso c'è un'unica possibilità, vincere, mentre Marquez non deve arrivare nemmeno secondo.
Le prime fasi mettono in luce un'ottimo Zarco e anche un ottimo Jorge Lorenzo, che sistemate le due Honda si mette stabilmente all'inseguimento del francese. Tocca a Dovizioso vedersela col duo Honda, cosa non semplicissima perchè per quasi tutto un giro Dani Pedrosa fa vedere i sorci verdi al forlivese, resistendo ai sorpassi, rimettendo le ruote davanti e cedendo di malavoglia la quarta piazza. Inizia l'inseguimento di Marquez, che dura diversi giri, Andrea è cauto e non rischia più del dovuto, i giri sono veloci per tutti e due, il Dovi può usare come battistrada Marc e lo fa fino al quinto giro, in anticipo sulle aspettative, forse per non perdere il contatto con i primi. Un sorpasso pulito, seguito dalla grande accelerazione del desmo e una gran staccata in fondo al rettilineo che impediscono allo spagnolo di replicare.
Da qui parte il lungo inseguimento verso la vetta, all'ottavo giro sia Lorenzo che Dovizioso passano Zarco, e poi si tuffano verso il finale. Il gap si chiude ma il Dovi non riesce ad attaccare, Lorenzo è veloce e consistente, c'è attesa per vedere se arriverà un segnale dal box o se comunque Lorenzo deciderà di aiutare il compagno, ma non ce ne sarà bisogno perchè a quattro giri dalla fine Jorge pericolosamente perde l'anteriore e rischia di cadere prima di immettersi sul rettilineo del traguardo, errore che permetterà a Dovizioso di passare in testa, ma senza conseguenze per Jorge. Eh già, perchè l'equilibrio è molto precario, nulla deve accadere ai piloti che precedendo a Marquez. Jorge non farà nulla da lì al traguardo per recuperare la posizione, e forse è questo l'aiuto al compagno di scuderia, che passa davanti alla bandiera a scacchi su una ruota.
TIRANDO LE SOMME
Gara poco appariscente ma ricca di sostanza. Un grande lavoro di entrambe i contendenti, Dovizioso partito con l'unica opzione di vincere ha chiuso vittorioso, mentre Marquez è partito in versione ragioniere racing, amministra il vantaggio senza rischiare più di tanto. Si presenterà in Spagna con un bottino davvero importante, una sorta di mission impossible per Dovizioso e la Ducati, ma il forlivese potrebbe togliersi la soddisfazione di terminare la stagione con più vittorie del campione del mondo.
Brutte. Brutte da vedere le Yamaha M1 del team ufficiale, Valentino Rossi in lotta con le KTM che sulla pioggia sembrano essere meglio delle decane Yamaha, mentre la M1 di Zarco fila come un siluro nell'acqua amministrando dolcemente le gomme soft che solo nel finale hanno hanno un piccolo cedimento, non abbastanza però da impedirgli di salire sul podio, mentre le M1 2017 non riescono a gestire nemmeno le medie. Rimonta impossibile per Petrucci, partito malissimo e precipitato fino alla 17^ posizione, risale posizione dopo posizione fino alla 7^, con un gran ritmo nel finale che sarebbe potuto essere un ulteriore aiuto per il Dovi.
Riprecipita nel baratro Iannone, partito bene ma poi finito nelle retrovie, dietro anche al debuttante Van der Mark che alla sua prima esperienza può dire di non aver chiuso ultimo.
Tutto rinviato, vedremo se questa MotoGP saprà chiudere con tinte drammaticamente spettacolari o se seguirà un copione già scritto, tenendo lontano Andrea Dovizioso dall'albo dei campioni del mondo del MotoGP, posto che meriterebbe di sicuro.
Prossimo appuntamento con la Superbike in Qatar per la classica in notturna che chiude il campionato, ci si batte ancora per la seconda piazza in campionato.
Wolf
