La due giorni di test a Phillip Island ci racconta una Superbike tutta nuova, impressiona Ragzatlioglu sulla BMW, e dietro si affacciano i giovani leoni!

Un bel mescolone di questa Superbike da cui nessuno sapeva se sarebbe uscito lo stesso minestrone o qualcosa di nuovo, ma visti i risultati dell’ultimo test prestagionale, c’è da sperar bene. 

E’ tempo che BMW faccia la voce grossa in Superbike, l’acquisizione di Toprak Ragzatlioglu per BMW potrebbe diventare fotocopia di quanto accadde a Yamaha con Valentino Rossi, da moto cenerentola a campione del mondo nel giro di un inverno. Toprak stacca il miglior giro della due giorni abbassando anche il record della pista, sempre di BMW ma con Tom Sykes.

Un indicatore non preciso, visto che da lì non si scatenò un dominio BMW, quindi il pilota turco resta prudente anche in virtù del manto completamente rifatto e dei problemi di deterioramento precoci della posteriore sulla M1000RR.

Tra giovani e reduci una Superbike che si rinnova

Dietro di lui però non si sono piazzati i soliti noti, che anzi annaspano lontano dalle prime posizioni. Alvaro Bautista, indietro con la preparazione e alle prese con la distribuzione dei pesi, e Jonathan Rea sono lontani dal podio virtuale e devono fare un all-in con la prima di campionato per mostrare tutto il loro potenziale.

Nel frattempo è ancora Nicolò Bulega a mettere in mostra tutto il suo potenziale, a pochi centesimi da Toprak Ragzarlioglu e anche lui sotto al vecchio record della pista. Il campione del mondo della Supersport sembra non intenzionato ad attendere la fine dell’apprendistato prima di guadagnarsi i gradi da capitano. Con loro anche Andrea Locatelli, ormai a suo agio sulla Yamaha e atteso al salto in avanti finale… nel caso Rea non trovasse la quadra con la R1M.