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- Scritto da Flap
Ciao papà
"Ciao papà" così si esprimeva, ogni volta che si toglieva il casco, mia figlia durante il nostro viaggio di venti giorni in Europa.
Una sorta di tormentone piacevole che significava la ripresa della comunicazione verbale, un ritorno alla normalità, dopo le parole urlate attraverso la visiera e il silenzio che il casco crea durante la corsa.
Il ritorno alle parole che in moto cedono il posto ai “contatti” dei corpi, ai messaggi dei gesti, mai codificati, ma che sono inconsciamente riconosciuti dai due viaggiatori e diventano un codice personale di comunicazione in viaggio.