Il jeans è da sempre il capo universalmente preferito per il tempo libero e non solo.

Inevitabile che abbia conquistato da sempre anche i motociclisti, pratico, semplicemente elegante, e assolutamente poco sicuro.
Già il tessuto jeans è tra i meno resistenti all’abrasione, quindi anche il meno protettivo, o almeno lo era.



Dopo anni in cui il motociclista si vestiva a casaccio, fermi restando i piloti e i viaggiatori, gli utenti delle due ruote indossavano un po’ quello che capitava con poca attenzione alla sicurezza, basta guardare qualche foto d’epoca per rendersi conto e se andate anche solo ad analizzare i capi tecnici degli anni ’80 vi accorgerete che le protezioni erano ancora lontane a venire e i tessuti ben lungi da essere resistenti come gli attuali.



I jeans erano quelli usati tutti i giorni, magari abbinati al classico giubbino dello stesso tessuto, insomma si sperava di non cadere.
Per fortuna le aziende iniziarono ad essere più attente anche a questo aspetto e di conseguenza anche i motociclisti stessi iniziarono a considerare la propria protezione. 

Capi tendenzialmente riconoscibili come specifici per l’uso su due ruote, spesso poco eleganti e gestibili una volta scesi dalla moto costringendo nell’uso urbano e/o quotidiano la scelta verso abiti civili.

A poco a poco cominciarono a spuntare i jeans da moto, lo daterei attorno all’inizio del terzo millennio, proposte di qualche azienda che voleva rispondere a questa esigenza che indubbiamente era commercialmente interessante.   
Pantaloni in Jeans che mantenevano un’estetica riconoscibile come motociclistica con rinforzi in tessuti aramidici capaci di resistere allo strappo e all’abrasione.



Tessuti all’inizio un po’ rigidi, con protezioni alle ginocchia e ai fianchi lontane dalla comodità dei prodotti attuali.
Era l’inizio di una piccola rivoluzione nell’abbigliamento del motociclista, da lì i tessuti si sono raffinati, diventati più morbidi a parità di sicurezza, materiali che le moderne tecnologie dei filati permettevano di utilizzare in maniera sartoriale più semplice lasciando più spazio alla moda...anche al femminile.



I jeans sono diventati sempre più simili a quelli utilizzati tutti i giorni, le protezioni sempre più sottili, morbide, ventilate per il massimo confort e il jeans stesso in qualche caso non necessariamente dotato della fodera di rinforzo interna perché il filato in fibra balistica è tessuto insieme al jeans rimanendo un unico strato a tutto favore della vestibilità e morbidezza del tessuto sulla pelle. 



Rispolverato anche il classico giubbino di Jeans ma arricchito anch’esso della tecnologia dei tessuti e delle protezioni omologate a spalle, gomiti e schiena… 
Ormai ci sono nel catalogo di ogni azienda diverse proposte di Jeans protettivi da moto, per tutti i gusti e per tutte le tasche, difficile trovare la scusa per andare in moto non protetti.



Non resta che scegliere quelli che riscontrano il nostro personale gusto, le nostre personali esigenze e ovviamente non ultimo di portafoglio, ma tenete presente che anche in questo settore risparmiare sulle sicurezza non è mai un vantaggio e che capi di qualità hanno una durata quasi eterna…salvo che mettiate su ciccia o abbiate la sfortuna di verificare quello per il cui fine ultimo sono progettati (Toccatina scaramantica concessa).



Foto di: Roberto Serati – Tommy Bressani – Cristina Pertile

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