Categoria: Le nostre prove

Un SBK a manubrio alto? Quasi…

Per una assonanza quasi automatica, chi sceglie il marchio BMW e pensa ad una moto eclettica per viaggiare e fare un po’ di tutto, si orienta verso una GS. Che, tanto per essere chiari, soprattutto nell’ultima versione con propulsore 1250 è godibilissima da guidare anche forzando la mano. Ma…ma forse le manca quel guizzo di adrenalina che molti cercano. Quello spunto di potenza e coppia che un tempo (che fu) era appannaggio delle supersportive con semimanubri, ma che da qualche anno a questa parte è sbarcato anche sulle crossover, magari sul solco tracciato (ma non solo e non necessariamente) da una nota casa Bolognese.

S1000XR 

La S1000XR nasce e si sviluppa in questa nuova versione votandosi ad un pubblico di fruitori che vuole sì le valigie, e il posto comodo per il passeggero, ma necessita di una guida decisamente più d’attacco o sportiva. Perché usiamo il verbo “necessitare”? Perché siamo convinti che il motociclista, a volte, abbia bisogno di emozioni forti, di telai solidi e di poter scatenare l’inferno col polso destro. Non è una incitazione a delinquere su strada, è una mera considerazione. BMW prende tutti questi elementi, li “shakera” e ne tira fuori una S1000XR MY 2020 ancor più superlativa rispetto alla serie precedente (ve ne abbiamo parlato qui).

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I NUMERI

Come con i pugili che salgono sul ring partiamo dal peso. 226 kg dichiarati, ben 10 kg in meno della versione precedente. Il cuore pulsante è il 4 cilindri in linea che deriva dalla S 1000 RR, che su questa moto esprime 165 cv ed una coppia massima di 114 Nm a 9.250 gir/min. Rispetto al motore della sorella SBK, qui si rinuncia alla fasatura variabile denominata “shiftcam”, che nella versione RR serve ad avere spinta aggiuntiva sopra i 9.000 giri, soglia che, francamente su strada vediamo un po’ improbabile oltre che superflua. La rapportatura del cambio è stata variata per far sì che nelle marce più alte si riducano rumore, consumi e giri motore, specialmente ad andature urbane o comunque di “tutti i giorni”.  Nella riduzione di peso rientrano anche i cerchi, per donare ancora più agilità di guida. Larghezza del manubrio ridotta di 3 cm, perché ok crossover ma che sia chiaro fin dal primo momento in sella che si punta alla sportività prima di tutto.

s1000xr

Questo però non si traduce in una posizione di guida scomoda, semmai l’esatto contrario; ci si cala al posto di guida, incastonati tra serbatoio e sella passeggero, con una buona posizione delle gambe che favorisce però una buona spinta sulle pedane. Sempre in tema di numeri alleggerito anche il forcellone posteriore che aumenta l’escursione di 10 mm per arrivare a 150 totali. Pinze radiali a 4 pistoncini lavorano su dischi anteriori da 320 mm, mentre il posteriore è frenato da un disco da 220 mm
L'immagine d'insieme ricorda molto la serie precedente anche se questa versione sembra ancora più affilata, con le plastiche "aerodinamiche" della carena che accentuano ancora di più questa sensazione. Singolare la scelta di non avere "fanale posteriore";  gli indicatori di posizione a led assolvono al triplice compito, quello classico, luci di posizione e luci di stop. Ci vuole un po' ad abituarsi all'idea ma il risultato è davvero azzeccato. 

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SU STRADA

Ci sentiamo di classificare la XR come una di quelle moto che o la ami o la odi. Personalmente ho ascoltato il parere anche di amici veramente esperti che la trovano addirittura scomoda e difficile da capire. Sarà, non mettiamo mai in dubbio i pareri di nessuno, ma a noi è sembrato tutto fuorché scomoda. Forse per i più alti la protezione aerodinamica, soprattutto del plexy (regolabile), può venire un po’ meno, ma diciamo che se siete alti fino a 180 cm il riparo dall’aria è più che buono anche ad andature autostradali. Velocità che per inciso per questa XR sono di tutto relax. Il 4 cilindri bavarese è impressionante per tanto è modulabile ed elastico, così ti ritrovi a girare in città con un filo di gas, oppure a sguinzagliare la belva in scenari decisamente più accattivanti, quali strade di collina e montagna.

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Il Dynamic ESA Pro al reparto sospensioni diventa un alleato infallibile per una guida dal piglio sportivo, soprattutto se si sceglie la taratura Dynamic appunto. E’ la classica moto, che al di la di tutti i controlli elettronici, rinchiude nel comando del gas la classica “carezza in un pugno”, e trasmette sensazioni davvero entusiasmanti ed adrenaliniche. Non l’ho mai negato, l’ho detto della versione precedente lo ribadisco per questa, che a parere nostro è addirittura più precisa nell’inserimento in curva, più stabile, più svelta nei cambi di direzione. 165 cv non sono pochi da gestire, ma con queste sospensioni e un reparto frenante di tutto rispetto se ti infili in un guaio è solo colpa tua come pilota. Certo è che quando si da gas, il 4 cilindri urla, la strada si stringe e la curva successiva, arriva in un battibaleno, quindi come sempre diciamo vige il buon senso soprattutto su strada. Il baricentro è alto è vero, ma non è mai un difetto assoluto, soprattutto se non si guida in pista. Il quick-shifter poi non aiuta assolutamente a fare i bravi, e sui questa versione è ancora più godibile, anche in scalata, senza indecisioni, come si addice ad un motore da sportiva di razza

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CHI LA SCEGLIE??

Si possono dare tante risposte. Quella più immediata che ci viene in mente è l’utente che vuole stare più comodo rispetto ad una supersport, che non disdegni di viaggiare o semplicemente di avere buona capacità di carico. Un motociclista che ama lo “stile GS” o comunque crossover, ma vorrebbe la reattività di una “nuda spregiudicata”.  Ovvio che dimensioni e peso non sono paragonabili ad una naked, ma di contro il comportamento dinamico è decisamente diverso dalla sorella GS, che resta sempre molto efficace ma è meno “svelta” della XR. Ci sentiamo di dire però che se l’acquisto è dettato solo dal desiderio di avere “tanto motore” forse l’approccio è sbagliato, posto che ognuno sceglie la sua moto valutando una serie di fattori senza trascurare poi l’effetto “scelgo di pancia”, ma la BMW S1000XR ha decisamente molta più sostanza da offrire. Provare per credere….

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Foto di Roberto Serati

Abbigliamento del test: Casco Caberg Drift Evo, Giacca Spidi, Pantaloni PMJ Legend, Snakers TCX

 

 

 

 

 

GALLERY

 

 

 

 

 

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