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L’assenza dello Zainetto

Ancora una volta è in sella, una di quelle giornate perfette, sole che scalda e un cielo limpido su di lui. La compagnia è quella di sempre, la solita e piacevole che lo accompagna da qualche tempo.
La sua sella è vuota, come lo è spesso da un po’ di anni.
Ama da sempre andare in moto, gli piacciono la compagnia e la condivisione, così per lui sarebbe normale avere lo “Zainetto”, non il contenitore con spallacci, ma un complice, nel suo caso femminile, con cui dividere la sella e i piaceri della moto.

 

Per anni ha viaggiato lungo le strade della nostra bella penisola condividendo la sella con una bella compagna di viaggio, per lui il “peso” della responsabilità era compensato dal piacere della presenza di lei.Lei poi ha preso altre strade, probabilmente è salita su un’altra sella più “sicura” e lui continua il suo viaggio con la moto più leggera, ma con il cuore pesante di ricordi che non vogliono andare via.
Da soli si guida leggeri, non si sente la responsabilità e doveri nei confronti del passeggero, si può osare di più, ma manca qualcosa, o meglio manca qualcuno, manca la complicità, manca la condivisione, manca Lei.
Era lei la compagna di viaggio ideale, silenziosa a volte, ma sempre presente, attenta e responsabile, capace di contribuire alla buona riuscita del viaggio o della gita con la sua precisione, a raddrizzare un momento storto con un sorriso o una parola “tranquillizzante”.
Designata, per indubbie capacità, a raccontare attraverso le foto che scattava stando in sella, ogni uscita, mentre a lui rimaneva solo il compito di portarli a spasso sulle strade.
Scatti da una posizione privilegiata, quella dello spettatore attivo che vive dentro l’immagine stessa.
Immagini che raccontano le facce della compagnia e le strade che abbiamo percorso insieme.
Strade che ritornano ora sotto le sue ruote e rinfrescano con dolce nostalgia l’immagine di luoghi e paesaggi visti insieme.
Qualcuno ha occupato occasionalmente la “sua” sella dopo di lei, lui ama la compagnia, persone piacevoli, amiche sincere che hanno regalato giornate felici, ma lo “Zainetto” perfetto era lei, qualche volta ha addirittura chiamato qualcuna di loro con il suo nome, seguendo il ricordo di una piacevole abitudine, ma lei era già ormai lontana.
La compagnia era una presenza leggera e costante, ha imparato a convivere con l’assenza, ha imparato, o almeno ci prova, a fare le fotografie, finge la solita scanzonata allegria, ma gli rimane sotto il giubbotto, la malinconica sensazione dell’assenza.
Perché la strada prosegue, lo sa, ma sa anche che si sente sempre maggiormente la mancanza di quello che non c’è più, soprattutto quando se ne scopre troppo tardi il vero valore.

Flap

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