Il Rivanazzano Dragway ha corso ancora il suo quarto di miglio sull’aeroporto di Rivanazzano, il villaggio più rumoroso e maleducato del nord Italia ha dato ancora una volta spettacolo!
Questo pazzo mondo! Affacciarsi sul Rivanazzano Dragway non vuol dire solo passare una giornata a nutrirsi di adrenalina, a sentire le gomme strillare sull'asfalto rovente, a sentire profumo di benzina e di pneumatici bruciati, ma vuol dire anche affacciarsi su una finestra magica che porta dall'altra parte. No non parliamo di quella parte per cui a uno viene naturale darsi una strofinatina, parliamo di quella parte che il nostro cervello, la parte sana che ci resta, scambia per una spiaggia caraibica… anche se i profumi non sono esattamente gli stessi.
Tutto dunque finalmente ha un senso. Ma… non ha senso conciare delle macchine come dei Frankenstein che durano giusto giusto un quarto di miglio, non ha senso nemmeno spenderci una follia per avere Frankenstein, non ha senso partire da qualche parte dell’Europa per bivaccare una giornata sul rettilineo di aeroporto, non ha senso lasciar scorrazzare i tuoi figli come degli hippy degli anni 70, come non ha nemmeno senso metterci loro a spararsi il quarto di miglio su macchine di cartapesta. Ma se sommi tutte queste cose, per qualche strano fenomeno ancora da risolvere, il conti tornano… tutto ha senso.
Il suono dei motori, le gomme che bruciano sull'asfalto e l'odore di benzina... è il green deal!
E così ti trovi a passeggiare tra gli stand e a mettere la testa dentro al cofano di una Camaro fine anni 60, o a sentire il rombo di un Maggiolino proiettile, piuttosto che vedere una Fiat Uno capace di mangiarsi al quarto di miglio come una vera dragster. Guardandoli ti sorge anche il dubbio che qualcuno si sia fatto in maniera esagerata di Motortrend, io lo sapevo che dava dipendenza. Ma è quando ti accorgi che anche tu stai sorridendo involontariamente che hai il dubbio di essere passato dall'altra parte, e se non è una paresi facciale allora... si, è successo.
Il Rivanazzano Dragway resta quindi una festa di motori ma anche dell'anima, della gente, della passione di un mondo che vorrebbero scomparisse, il suo carisma è rimasto intatto, anche se per i tanti non addetti che lo visitano forse la novità è passata. Ma lo stupore dei lanci delle diverse categoria di macchine e moto, la bellezza di elaborazioni incredibili come di glorie intatte dell'automobilismo americano, le bancarelle, lo street food, l’aria di festa e di libertà, sono rimasti assolutamente intatti, genuini.
La competizione come sempre parte il venerdì, i primi due giorni sono per i lanci di qualificazione, mentre la domenica si chiude con le gare a eliminazione per arrivare alla coppa finale. Naturalmente ci sono emozioni anche per noi amanti delle due ruote, la categoria a due ruote a messo in pista elaborazioni pazzesche, un po’ “too much” per noi normaloni da strada, ma vedere due fanciulle scaricare a terra tutti i cavalli di due Suzuki con il forcellone allungato, è stata una goduria.
E’ stata un’altra ottima annata, per chi coglie la citazione, non ci restano che le foto e la sensazione di aver riattraversato quella finestra per tornare ad un pulito, ordinato, silenzioso mondo elettrificato.