La gara MotoGP della Catalunya ripropone il duello a tre, Pecco sulle montagne russe, Martin ragiona, Marquez infiamma il pubblico di casa.
Pecco Bagnaia 7---: il voto è subdolo, ma la caduta del sabato ha cancellato quella che poteva essere un acuto stagionale incredibile
Marc Marquez 9: due gare maiuscole, partire due volte tredicesimo e arrivare sempre a podio, è per pochi
Aleix Espargarò 8: il pre-pensionato di lusso si toglie una soddisfazione non da poco, merito anche di qualche caduta, ma rimanere in piedi è l’ingrediente principale
Jorge Martin 7: il ragazzo ragione, fa i conti, una domenica senza vittorie gli fruttano comunque più punti di tutti, è lui il vincitore virtuale del week end
Pedro Acosta 5: regala tanto spettacolo ma… bisogna sdraiarla un po’ meno
Raul Fernandez 6: ci piace, si mette in mostra, c’è. La caduta nella Sprint non lo annulla, la domenica è ancora lì
Diggia 7: Sprint da dimenticare, ma la domenica rema rema che arriva lì dove conta, quest'anno prima guida del VR46
Il Bezz 5: week end deludente, i problemi di adattamento alla difficile GP23 sembravano terminati. Sembravano.
Un campionato MotoGP ormai dichiaratamente a tre, se fino all’anno scorso Pecco e Martin si litigavano in solitudine il titolo, è il caso di dire “attenti, tra i due litiganti…”. Pecco che cade, Pecco che si rialza, per essere il ragionierino di cui tutti parlano, sembra un po’ troppo innamorato delle montagne russe, si cade o si vince, si fanno gare difficili o si vince. Un’andatura a singhiozzo che lo sta mettendo a tiro di un Marquez completamente ristabilito, su una moto che ormai gli piace, macinando rimonte, sorpassi e podi che lo fanno esplodere di felicità.
La belva Marquez pronto al salto, sente odore di sangue
L’otto volte campione del mondo lo sa, sente l’odore del sangue, sente che è abbastanza vicino da poter spiccare l’ultimo balzo e atterrare la preda. Per Pecco e Jorge è un grosso problema, perché se fino allo scorso anno alle spalle c’era il vuoto e l’unica ricetta era attaccare, quest’anno bisogna anche difendere. Le rimonte messe in scena da Marquez hanno infiammato il pubblico di casa e aggiunto molta aspettativa alla sua leggenda.
Chi avrebbe voluto voltare pagina alla storia del motociclismo, per ora non ha concretizzato. Pedro Acosta fa volare la KTM, ma manca ancora di esperienza e pazienza, come alla KTM manca ancora qualcosa per reggere il confronto con Ducati. Il giovane rookie ci mette la differenza, ma deve correre sul filo del rasoio, e a fare l’equilibrista… spesso si cade. Troppa impazienza per la prima vittoria in MotoGP, ma il carattere è quello dell’attaccante.
Le gare: la vendetta di Pecco con l'assalto alla curva cinque
Gara Sprint che parte all’insegna di Pecco Bagnaia, ma la muta di inseguitori è più aggressiva del solito, basta un giro per essere fagocitati da Acosta, Binder e Fernandez. Ma mentre i giri passano è la ghiaia a fare selezione, tocca prima a Fernandez e poi a Binder. Regolato Acosta sembra davvero la gara Sprint del riscatto per Pecco. Il colpo di scena è all’ultimo giro, quando con un Marquez ancora autore di un recupero magistrale, Pecco butta la moto nella ghiaia lasciando la pista al pre-pensionato più veloce di Spagna, Aleix Espargarò.
Gara della domenica che sembra terminata al quarto giro, quando Martin si mette al comando, così come chiusa definitivamente la si poteva dichiarare con la caduta di Acosta all’undicesimo giro, ma poi Pecco inizia a capitalizzare, rosicchiando giro dopo giro, decimo dopo decimo. A sei giri dalla fine fulmina Martin nella stessa curva dove era caduto la domenica, una scelta simbolica, azzardata, da campione del mondo. Alle sue spalle ennesimo show Marc Marquez, che recupera e arriva a podio rovinando la festa a Aleix Espargarò.