Iniziano i test sulla Superbike 2023, in pista la Kawasaki con la nuova livrea e la nuova moto, mentre è già confronto duro sui regolamenti, chi vincerà dentro e fuori dalla pista?

Sono corsi e ricorsi storici quelli che vedono i costruttori confrontarsi sui regolamenti e sui vantaggi che regalano talvolta a uno e talvolta ad un altro. Lo si è visto in MotoGP, dove Ducati è stata più volte sul banco degli accusati per l'eccessiva fantasia nell'interpretare i regolamenti, ma anche nell'inventare dispositivi per rendere la moto più efficiente, come l'abbassatore.

In Superbike invece i confronti si giocano tutti tra Kawasaki e Ducati, i due grandi contendenti, anche se accade poi che sia Yamaha a vincere il titolo. Kawasaki presenta infatti la moto in configurazione 2023, che in virtù di una versione speciale della Ninja che sarà venduta in 500 pezzi potrà finalmente alzare i regimi di rotazione del suo motore di 500 giri per il modello di serie, e quindi anche per quello in Superbike. Negli ultimi anni, tra errori Kawasaki e un regolamento che è parso voler castigare il dominio della verdona in Superbike, Jonathan Rea si è trovato a remare faticosamente in pista contro gli avversari.

Strada utilizzata anche da Ducati, che ha introdotto la nuova Panigale V4R che ha sforato il price cap imposto. Price cap riadeguato poco dopo. Solo Yamaha cenerentola?

Combattuto e senza soluzione per ora la questione peso, che vorrebbe pareggiare in qualche modo la somma moto+pilota. A favore ovviamente Kawasaki, che con un Rea che pesa quasi 20kg in più di Alvaro Bautista denuncia uno squilibrio troppo alto. Dall'altra Ducati ricorda che anche con in sella piloti del calibro di Redding o Davies, non ha mai chiesto aggravi di peso per gli avversari. Difficile pronosticare il finale, ma il gestore da alcuni anni tende a livellare le condizioni delle moto per bilanciare le prestazioni e offrire più spettacolo. La questione potrebbe approdare anche in MotoGP.

Tutto aperto, il risultato lo vedremo in pista.