Royal Enfield Himalayan 450
Categoria: Le nostre prove

Himalayan, un nome che già da solo evoca avventura, grandi piste asiatiche vette e altezze da toglier il fiato letteralmente.

Himalayan 400 è la moto con cui Royal Enfield anni fa spariglio le carte dividendo nettamente il mondo dei motociclisti: da un lato i viaggiatori concreti e amanti dell’avventura che l’apprezzarono subito, dall’altro i soliti haters che ne hanno dette e ne dicono ancora di oggi di ogni.
L’esemplare della nostra prova, inutile dirlo, è l’erede di quel mezzo la, con la cilindrata portata a 450, e tanti contenuti in più. E noi l’abbiamo messa alla prova per più di 40 giorni; ecco cosa ne uscito.

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TANTA SOSTANZA, MA IL DESIGN…

Diciamocelo pure la “Hima” (come la chiamano i suoi fans) 400 aveva un disegno davvero particolare, talmente particolare che o ti piaceva o la reputavi inguardabile. La “Hima” 450 invece ha forme più aggraziate, abbinamento colori studiati nel dettaglio e un colpo d’occhio generale che piace anche ai non amanti del brand indiano. Certo, come alcuni lettori ci hanno fatto notare durante il mese della nostra prova, il design della moto è meno personale della precedente, ma di base, visiti i numeri di vendita, possiamo tranquillamente affermare che piace e non poco.

La base della rivoluzione nel passaggio dei testimoni dalla 400 (e successive) alla 450 è sicuramente costituita dal motore Sherpa 450, il primo motore raffreddato a liquido che Royal Enfield abbiamo mai utilizzato all’interno della sua produzione ed ora utilizzato anche per la Guerrilla 450 (click qui per la nostra prova).

himalayan 450

Un propulsore generoso, capace di 40 cv, facile ma che spinge bene l’avventuriera indiana e che permette anche di viaggiare tenendo medie ragguardevoli. La moto è confortevole, pensata più per il “viaggio” che non per “l’enduro estremo”, con una abitabilità davvero di livello anche per il passeggero.  Forcella Showa con buona escursione, mono con regolazione del precarico, cerchi a raggi….insomma la sostanza c’è ed è palpabile. Ah e in questo “pacchetto” di cose un po’ fighe non possiamo dimenticare la strumentazione di bordo, costituita da un bel display circolare, facile da navigare tramite un piccolo joystick sul blocchetto sinistro. Oltre a tutte le informazioni di bordo, permette di collegare lo smartphone (che possiamo alimentare tramite una presa USB-C già pronta a manubrio) via bluetooth e tramite l’applicazione Royal Enfield da scaricare ed installare si trasforma (anche) in un navigatore cartografico vero!

 

TUTTOTERRENO CHE AMA VIAGGIARE

L’abbiamo scritto più sopra, il nostro test è durato 40 giorni,  ma siccome non siamo mai capaci di star fermi abbiamo fatto un test nel test percorrendo 1200 km in due giorni alla scoperta dell’intero percorso della Route des Grandes Alpes (link qui); un avventura turistica che ci ha trasmesso una buona vibrazione: lo stupore.  Affrontare una distanza così in due giorni a bordo di questa piccola sembrava un po’ un impresa pazza, invece al Himalayan 450 ci ha stupito sotto molti punti di vista. Su tutti il comportamento dinamico tra le curve.

himalayan 450

Nonostante la ruota da 21” anteriore e le sezione del posteriore relativamente ridotta (gomma da 140) si danza tra le curve in maniera agile e, appunto, sorprendente, tanto che sulle Alpi francesi si teneva il passo di moto con molta più cavalleria che scappavano solo negli allunghi di potenza. La posizione in sella è perfetta, busto eretto, manubrio della larghezza giusta per agevolare le manovre a bassa velocità ma anche per una guida dinamica come piace a noi favorendo i movimenti antero-laterali nell’affrontare le curve, anche quelle più bastarde.

royal enfiled himalayan

La sella non solo è ampia e ben imbottita, ma essendo posizionata a “soli” 825 mm da terra (ma con due semplici operazioni la si porta a 845 mm) è amica della “mia” gamba corta, consentendo anche ai piloti di statura media come me (170 cm) un appoggio a terra a tutto piede, sicuro e ottimo per le manovre anche in fuoristrada. I consumi sono da primato dato che abbiamo registrato medie prossime a 30 km con un litro, che unite al serbatoio da 17 portano l’intervallo tra un pieno e l’altro ben oltre i 400 km. In un mondo dove la benzina ha il prezzo ballerino, consentitemi di dire che anche questo è un valore aggiunto non da poco.

himalayan 450

Il motore Sherpa è davvero tosto e spinge con generosità tanto da far pensare che i cavalli erogati siano  ben più di 40, nonostante la “Hima 450” fermi l’ago della bilancia a 200 kg circa in ordine di marcia. La conformazione del serbatoio protegge bene le gambe dall’aria e dalle intemperie, mentre poco può fare il piccolo “plexy” del cupolino, che però, se non altro, devia l’aria abbastanza da non affaticare il collo nelle trasferte autostradali.  E parlando delle noiose (ma a  volte inevitabili) autostrade, l’Himalayan si difende bene anche qui. Si viaggia tranquilli a 130 km/h col motore che gira a circa 6.500 giri. In quelle condizioni non è esente da vibrazioni, ma possiamo dire che il tutto è accettabile.

royal enfiled

SI MA…L’ENDURO?

La bugia più grossa che potremmo raccontarvi è che questa moto posso affrontare qualsiasi percorso enduristico. Non è una “specialistica” e nemmeno vuole esserlo, ma non si tira indietro se c’è da “sporcarsi” le ruote. Intanto di serie ha delle bellissime barre a protezione del serbatoio con già delle piccole asole predisposte per apprenderci le borse che vanno tanto di moda oggi, ma che di base salvano la carrozzeria se la moto si appoggia in terra. La forcella Showa con steli da 43 mm offre un’escursione di 200 mm che non sono pochi e consente di affrontare anche le asperità di una strada bianca.

himalayan 450

Può affrontare una mulattiera impestata di sassi? Mah noi non ci siamo fidati ad avventurarci, consci dei nostri limiti e di quelli della moto diciamo che non nasce assolutamente per quello, ma con un po’ di incoscienza e tanto manico chi può dirlo? L’altezza sella come già detto aiuta anche in fuoristrada e nella manovre sullo stretto (tipo girare la moto in un sentiero molto piccolo), la ruota anteriore da 21 aiuta a stare sereni, e l’erogazione del motore è tale da non mettere mai in difficolta nemmeno sui fondi più insidiosi. L’ABS è escludibile sul posteriore e se la mappa “performance” ci sembra troppo aggressiva su sterrato possiamo sempre optare per la “eco” dall’erogazione più dolce.

royal enfiled himalayan 450

TIRIAMO LE SOMME.

Con la Himalayan 450 Royal Enfield consolida il progetto “enduro stradali” iniziato con la 400, mettendo sul banco tanta “roba” e sfornando una moto completa che si presta a fare tutto in maniera davvero apprezzabile. C’è già chi l’ha guidata sulle piste Himalayane e ne è rimasto soddisfatto, così come si presta bene all’off road nostrano a patto di non esagerare.

himalayan 450

Comoda anche per il passeggero scalpita per viaggiare anche su lunghe distanze anche a pieno carico di bagagli e passeggero; nel caricarla all’inverosimile non dimentichiamoci però che è pur sempre un monocilindico da 40 cv.  Insomma per 6.000 euro (poco più o poco meno a seconda della versione) ci possiamo mettere in garage una moto che ci può accompagnare in ufficio tutti i giorni (costa meno di uno scooterone), sui passi alpini o in off road alla scoperta di paesaggi nuovi e lontani dall’asfalto.
Unico neo? Secondo noi va rivisto il cavalletto laterale. Inclina troppo la moto e ripotarla in posizione di marcia a volte può richiedere un notevole sforzo anche per chi come me ha gambe abbastanza potenti. Certo c’è anche il centrale di serie…ma vuoi mettere la comodità della stampella laterale?

himalayan 450

Royal Enfield Himalayan 450, assolutamente approvata aMotoMio

IN PILLOLE

Cilindrata 452 cc – potenza 40 cv a 8.000 giri – coppia 40 Nm a 5500 giri – serbatoio da 17 litri – euro 5 – Peso a secco 181 kg – altezza sella 825 mm – Freno anteriore monodisco da 320 mm – Freno posteriore con disco da 270 mm – cerchio anteriore 21” gomma 90/90 – cerchio posteriore 17” con gomma 140/80 – Abs escludibile sul posteriore

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Foto di Roberto Serati

Grazie al Corbetta Park Milano per le foto in pista 

Abbigliamento del Test: Completo Clover Airjet-5 - Casco LS2 Pioneer II - Scarpe Stylmartin Vertigo Air - Intimo sixs

GALLERY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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