Triumph ha creduto molto nell’inserimento in gamma di motociclette leggere, di piccola cilindrata, poco impegnative, in tutti i sensi, ma capaci di mantenere il blasone del marchio Inglese.
Dopo la Triumph Speed 400 che indubbiamente ci aveva positivamente sorpreso eravamo curiosi di provare anche la sorella “quasi” gemella Scrambler 400X.
Uguali nel motore, nel telaio e in molte componenti, eppure diverse come approccio, più elegante e modaiola la Speed, più grintosa ed avventurosa la Scrambler.
Due destinazioni seguendo i gusti personali e capaci di offrire molto di più di quello che il prezzo d’acquisto potrebbe far supporre.
L’ESTETICA
Compatta, ma non minuta con il serbatoio da 13 litri a dominare la scena, para ginocchia in gomma come le enduro degli anni ’70, tinta del serbatoio e linea obliqua in contrasto che snellisce la vista.
Eleganti fiancatine sottosella con quella sinistra a imitare la tabella porta numero.
Telaietto posteriore che sale dopo la sella del pilota per sostenere la porzione dedicata al passeggero che rimane leggermente più rialzata, fino a terminare con un pratico maniglione sotto cui finisce il parafango posteriore che ingloba il fanalino posteriore.
Da qui si protende in leggero porta targa che sostiene anche le frecce a led.
Frontalmente il tondo faro è arricchito da una grintosa griglia di protezione in metallo e gli steli delle forcelle anodizzati color oro sono decisamente d’effetto.
I piccoli specchi tondi, identici alla sorella Speed, ben si sposano anche con il look scrambler arricchito in questo caso anche dalla presenza dei paramani.
Largo manubrio con traversino su cui è posizionato una protezione con logo Triumph ricamato.
Comune alla Speed 400 anche la strumentazione mista analogico digitale completa e ben leggibile.
Il modello in prova era dotato di alcuni accessori che rendono la Scrambler 400X ancora più “Endurosa”: Parafango alto, protezione laterali, paracoppa70 e soprattutto gomme tassellate Metzeler Karoo4 che sono un ottimo compromesso tra prestazioni su asfalto e utilizzo in fuoristrada.
Il lato destro è dominato dalla marmitta con doppio silenziatore sovrapposto e lascia in vista i cerchi in lega con design delle razze a “V” che sul lato sinistro rimangono nascosti dai dischi dei freni.
Elegante il motore verniciato in nero con alettatura spazzolata.
COM’E’ FATTA
Lo scheletro è composto da un telaio misto trave/perimetrale in acciaio su cu è imbullonato il telaietto posteriore.
La ruota posteriore da 17” è guidata da un forcellone a doppio braccio in alluminio, davanti invece la forcella a steli rovesciati Big Piston da 43 mm sostiene la ruota anteriore da 19”.
L’escursione anteriore è di 150 mm così come quella permessa dal mono ammortizzatore a gas, con serbatoio separato, con regolazione del precarico.
La gommatura è rispettivamente da 100/90-19 davanti e 140/80-17 dietro.
La frenata è assicurata da un impianto dotato di ABS, disinseribile al posteriore, con un disco anteriore da 320 mm con pinza radiale ByBre a 4 pistoncini e uno al posteriore da 230 mm con pinza flottante ByBre a singolo pistoncino.
Il cuore pulsante è un monocilindrico raffreddato a liquido, 4 valvole, doppio albero a camme in testa, capace di esprimere 40 CV a 8000 giri/min servito da un cambio a sei rapporti, frizione a bagno d’olio, dotata di anti saltellamento, con comando a cavo.
Impianto di illuminazione full LED con luce diurna, e strumentazione elegante e ben visibile con tachimetro analogico e display LCD multifunzione integrato. Le funzioni sono selezionabili tramite i pratici ed intuitivi blocchetti al manubrio.
IN SELLA
La sella è più alta della Speed 400 e raggiunge gli 83,5 cm che se non impensieriscono troppo i meno alti permettono ai gamba lunga di essere accolti dignitosamente a bordo con un triangolo pedane – sella – manubrio azzeccato.
La posizione è tipicamente da scrambler con busto eretto e ginocchia che vanno a stringere il serbatoio da 13 Litri.
Sarà per la larghezza del serbatoio, o per la giusta distribuzione dei pesi ma i 179 Kg dichiarati in ordine di marcia sembrano meno.
La sella è morbida, comoda, così come la porzione dedicata al passeggero che seppur non estesa è più che sufficiente e il maniglione posteriore diventa un aiuto in più.
I comandi sono ben posizionati, con una frizione morbida e ben dosabile.
Classica chiave d’accensione da girare, bottoncino e il piccolo mono borbotta dal bello scarico doppio laterale. Con un suono discreto ma personale.
Il motore ci aveva già stupito sulla sorella, i 40 cavalli sono decisamente allegri e briosi, la giusta rapportatura del cambio a 6 rapporti fa il resto, rendendo l’erogazione molto lineare e di conseguenza anche la guida divertente.
La ruota da 19” restituisce un po’ di inerzia nella discesa in piega rispetto alla 17” della Speed 400, ma è questione di prendere le misure dopo di che la guida diventa agile e scattante; merito anche delle ottime gomme Karoo4 di Metzeler che seppur con un tassello abbastanza pronunciato, adatto anche al fuoristrada mediamente impegnativo, sull’asfalto hanno un comportamento sincero, sicuro e preciso.
Buona la tenuta in curva anche in velocità così come la stabilità sul dritto anche oltre la velocità codice, mentre la massima si attesta oltre i 160 Km /h di tachimetro (Dichiarati circa 150 Km/h).
Assolutamente adeguata la frenata, pronta e ben gestibile soprattutto con il disco anteriore, ben tarato l’ABS che interviene solo quando proprio serve senza essere mai invasivo.
Decisamente valido l’impianto di illuminazione con il faro anteriore dalla luce chiara e con buona profondità, capace di bucare anche la notte più nera.
La Triumph Scrambler 400X sicuramente è perfetta per gli spostamenti cittadini e/o di commuting casa lavoro per i pendolari che non amano gli scooter, questo grazie anche ai consumi davvero ridotti.
Se i 28,5 Km/lt dichiarati vi sembrano assurdi vi confermiamo che per scendere sotto i 25 Km/lt bisogna davvero spremere l’acceleratore.
I CONTI DELLA SERVA
Per portarsi a casa la Scrambler 400X servono 6395,00 € che diventano 7070,90 € nella configurazione come questa in prova.
La manutenzione è prevista ogni 16000 Km e anche questo non è male.
Non resta che scegliere il colore tra questo Matt Khaki Green / Fusion White e le altre due opzioni, lo sportivo Carnival Red / Phantom Black o l’elegante Phantom Black / Silver Ice.
Una ulteriore dimostrazione, con la Scrambler 400X di Triumph, che non sempre servono grandi cilindrate per avere moto valide e divertenti.
Tutte le informazioni tecniche sul sito Triumph Motorcycles
Foto di Cristina Pertile
Abbiamo utilizzato: Casco Carburo Barricade - Giacca PMJ District - Jeans PMJ Cafe Racer - Scarpe Stylmartin ACE - Guanti Clover KVS-2 - Maschere Ariete Feather e Wabi - Occhiali Emblema Universal
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