Ci sono moto che sono affascinati perché mettono sul piatto una badilata di cavalli; altre che oltre a potenza pura sfoggiano stile, altre ancora aggiungono l’intelligenza allo stile rinunciando a cilindrate e potenze da capogiro.
La nuova Triumph Speed 400 è sicuramente annoverabile tra queste. Stile da vendere, parlando di Triumph non è certo una novità, ma questa “400” è proprio una moto intelligente e me ne sono convinto dopo un test di quasi 10 giorni. Una moto facile, sprintosa, leggera che ti accompagna ovunque con spensieratezza, ma non posso certo riassumerla così in poche righe.
BRITISH STYLE
Basta un colpo d’occhio per capire che è una Triumph, visto che le linee classiche del marchio, che abbiamo imparato a conoscere negli anni, ci sono tutte. Motore e relativo caratteristico cilindro in bella vista, a fare da perno al design della moto, serbatoio dalle forme rotonde e importanti, fanale tondo che fa bella mostra di se e assoluta mancanza di qualsivoglia appendice aerodinamica. Insomma un design puro che continua il family feeling con le sorelle di cilindrata maggiore. Per altro ci sarebbe da stupirsi del contrario. Lo scarico in acciaio inossidabile in bella vista sul lato destro della moto completa il disegno da “classic bike”, non a caso ne sono state avvistate un bel po' nell’ultimo Distinguished Gentleman Ride di maggio 2024.
Una “roadtser” con finiture di alto livello che sicuramente non passa inosservata anche grazie alle colorazioni disponibili, tutte egualmente accattivanti. L’esemplare del nostro test sfoggiava la colorazione Phantom Black/storm grey, ma a gusto personale quella più mi attira è la carnival Red/storm grey; terzo gradino del mio podio colori la caspian blu/storm grey. Se l’obbiettivo di Triumph era di proporre una piccola bella rifinita come le sorelle maggiori, possiamo tranquillamente che il target è stato raggiunto ampiamente.
CICLISTICA E MOTORE
Il propulsore è un inedito monocilindrico da 378 cc, raffreddato a liquido capace di ben 40 cavalli a 8.000 giri e di una coppia di 37.5 Nm a 6.500 giri. Questi numeri sommati ad un peso in ordine di marcia di 170 Kg fanno si che la Speed 400 sia molto, ma molto più sprintosa di quanto ci si aspetti da una “400”.
Il telaio è un “misto” trave/perimetrale in tubi d’acciaio, ove è imbullonato il telaietto posteriore. Al telaio è agganciato il forcellone posteriore a doppio braccio in lega di alluminio fuso con monoammortizzatore a gas a serbatoio separato e regolazione del precarico. All’anteriore forcella con steli rovesciati “Big Piston” da 43 mm con i foderi colo ore che fanno tanto figo su una moto del genere, considerato anche il fatto che essendo in netto contrasto cromatico con tutto il resto spiccano ancora di più.
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Penumatici da 150/60 al posteriore e 110/70 all'anteriore montati su cerchi in lega (davvero belli) da 17”. I freni sono made in “Bybre”, con un monodisco anteriore da 300 mm e un posteriore da 230 mm, ovviamente con ABS non disinseribile. Inaspettate e sorprendenti su moto di questo livello troviamo la frizione antisaltellamento, comando del gas elettronico oltre ad iniezione elettronica bosh e cambio a sei marce. Senza dimenticare il controllo di trazione
PERCHE' INTELLIGENTE?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda, poiché questa Triumph Speed 400 è una moto molto intelligente per tanti versi. In primis la gestione del mezzo: peso contenuto, altezza sella, ampio angolo di sterzo fanno si che la moto sia facile in ogni situazione manovre da fermo o bassa velocità comprese. Quando si guida poi l’intelligenza si traduce in divertimento, tra le curve, ma anche in città perché il propulsore è davvero brioso, con un ottimo allungo ma senza soffrire ai bassi, insomma un mono che gioca a fare il plurifrazionato. L’erogazione è pronta ma sempre gestibile e non mette mai in difficoltà. Tra le curve ci si diverte in serenità, senza necessariamente tirare il collo alla speed, anzi dentro al casco sorridi pensando al contrasto tra le linee classiche e il comportamento dinamico di una moto moderna…divertente.
La sella è comoda, anche per il passeggero che ha un ottimo appiglio nel maniglione posteriore. Ecco apriamo una parentesi: si è vero il maniglione sta bene solo su alcuni design, solo su linee di un certo tipo…ma…quanto è comodo per il passeggero che ha un appiglio sicuro e tranquillizzante?
Sella comoda dicevamo, ma che permette buoni movimenti e complice il largo manubrio viene facile il movimento antero-laterale della guida dinamica, che limita cosi l’angolo di piega a parità di velocità di percorrenza. Questo è sempre buono, ma comunque gli ottimi pneumatici di primo equipaggiamento (Metzeler Sportec M9RR) danno sempre fiducia e sicurezza. La posizione del busto è corretta con il largo manubrio ruotato verso il pilota la punto giusto che regala una sensazione di controllo assoluto. Le leve freno e frizione non sono regolabili nella distanza dalle manopole ma dovrebbero soddisfare anche le mani più piccole.
La strumentazione è essenziale ma chiara, con il contagiri forse un po’ ballerino sull’esatta indicazione del regime ma credo sia un peccato veniale. Il Tachimetro è “analogico” in contrasto con il resto della strumentazione "digitale" ed è parte essenziale del design classico.
QUINDI...
Ti puoi portare a casa una moto bella, facile, divertente, economica e non parlo solo del prezzo fissato in 5.495,00 euro, ma anche dei consumi irrisori e intervalli di manutenzione fissati ogni 16.000 km (o 12 mesi). La Triumph Speed 400 non passa certo inosservata al bar (ammesso che questo sia importante) o su un passo di montagna. Si disimpegna con facilità ovunque, traffico milanese compreso. Ci fai delle belle gite senza che il passeggero ti maledica e volendo ci puoi anche viaggiare. Insomma…se non è una moto intelligente questa…
Dai su...a quella cifra vorrai mica comprarti un anonimo scooterone?
Molte altre info sulla pagina ufficiale Triumph (clicca qui)
Foto di Roberto Serati
Abbigliamento del Test: Giacca Clover Blackstone, Casco Carburo Barricade, Jeans PMJ, Anfibi TCX
GALLERY
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