BMW F750GS
Categoria: Le nostre prove

C’è quella cosa lì, tutta italica credo, che l’unica BMW GS concepita e concepibile è il “boxerone”, 1200 o 1250 che sia. Anzi in alcune community o pagine social ci si chiede, in maniera a volte quasi “parossistica” perché la casa di Monaco produca modelli “Gelande Strasse” diversi dalla Regina (volutamente maiuscolo) con motore boxer.

Dato che noi non vogliamo mai accodarci alle “masse” abbiamo deciso ancora una volta di dare un po’ di risposte ad alcune domande, provando la F 750 GS in livrea 40th anniversary. Altra cosa divertente dei “pilotoni” da social è che se parli di moto “facile” nemmeno continuano nella lettura dell’articolo, come se possedere, guidare, apprezzare una moto che ti porta in giro, fa il suo lavoro e te lo fa fare senza stress fosse un peccato mortale che noi (loro) uomini duri non possono sopportare. Peccato che quando noi usiamo il termine facile intendiamo tante cose: peso contenuto, motore generoso, sempre gestibile, facili manovre a basse velocità e da fermo. Aggiungiamoci pure una possibilità di utilizzo semplice a tutto tondo, città, viaggi lunghi, gite fuori porta, da solo, in due, scarichi o carichi come muli. Ecco la F  750 GS incarna tutto questo e lo fa a nostro avviso in maniera decisamente elegante in questa colorazione giallo/nera dell’anniversario che convince molto anche i più scettici.

LONG-TEST LUNGO UN MESE

Tanto è il tempo che abbiamo avuto a disposizione per esaminare a fondo la F 750GS, e lo abbiamo fatto giocando tutte le carte a disposizione: da soli, in coppia, in città, in montagna e per fare un monte di km in un solo giorno. E il risultato, anche invertendo l’ordine degli addendi, non è mai cambiato, regalando la sensazione di una moto nata con un obbiettivo preciso, ovvero stupire per versatilità. L’esemplare in nostro possesso era provvisto del tris di valige vario, consentendo così una capacità di carico notevole, ma per la vita di tutti i giorni, soprattutto in città è sufficiente, nel caso il solo top case. La moto si disimpegna quindi agevolmente nei lunghi viaggi, anche se avremmo preferito più protezione aerodinamica maggiore di quella offerta dal piccolo plexy sul cupolino; bisognerà attingere dal catalogo degli optional soprattutto per i più alti.

Questione cupolino a parte, il resto della protezione aerodinamica,  in particolar modo sulle gambe è buona, e le media che si possono tenere anche in autostrada sono alte, a fronte di consumi veramente parchi, nonostante il volume delle borse laterali soprattutto in configurazione “tutta aperta”. Sul misto extraurbano e senza bagagli al seguito la percorrenza di 24/25 km/l è impressionate, tanto da non crederci ai primi rifornimenti. Il serbatoio è piccolo, 15 litri, ma con le medie di cui sopra una buona autonomia tra un rifornimento e l’altro è garantita. L’abitabilità in sella è davvero soddisfacente anche per il passeggero, la cui seduta è rialzata rispetto a quella del pilota. Inoltre le maniglie per “aggrapparsi” sono comode da raggiungere e comode da impugnare anche se chi guida dovesse esagerare con la manopola del gas.

Il peso di 227 kg in ordine di marcia e un ottimo bilanciamento generale fanno sì che la moto non metta mai in difficoltà, nè nelle manovre a bassa velocità ne in quelle da fermo, dove l’altezza della sella di 815 mm (ma sono disponibili selle più “basse” ) aiuta i piloti anche di media statura ad avere un buon appoggio dei piedi a terra. Il motore da 853 cc (condiviso con la sorella F 850 GS) eroga 77 cavalli a 7.500 giri, più che sufficienti a spingere con brio la GS accompagnati da un sound rauco ma ben educato proveniente dallo scarico. Ci ha stupiti il cerchio anteriore da 19” che unito ad una buona taratura standard della forcella anteriore (non regolabile) da 41 mm trasmette sempre buone sensazioni, facendo ben capire cosa succede sotto la ruota anteriore in qualsiasi condizione. Sul nostro esemplare il mono ammortizzatore posteriore era completamente regolabile Dynamic Esa.  Poco invadente e sempre sincero l’ABS pro, che consente anche nella guida un po’ più spinta staccate un po’ al limite senza ma farsi sentire troppo, ma pronto ad intervenire tempestivamente, soprattutto se si pesta secco sul pedale del freno posteriore.

PASSI DI MONTAGNA O INFERNO DEL TRAFFICO CITTADINO? NESSUN PROBLEMA

Lo abbiamo anticipato poc’anzi, la F 750 GS ama viaggiare e anche a pieno carico se la cava egregiamente tra le curve di montagna, anche sul misto stretto e senza necessariamente stressare il bicilindrico fonte-marcia bavarese. I lunghi curvoni in appoggio non danno particolari problemi, e all’estremo opposto anche gli stretti tornanti alpini. Calata poi nella vita di tutti i giorni è un ottimo commuter casa lavoro, pratica quasi quanto uno scooter, ma con decisamente più stile. Nel bauletto ci sta tutto l’occorrente per lavorare, laptop compreso, e una volta a destinazione può ospitare il casco. L’erogazione progressiva e mai a scatti anche ai bassi regimi fa si che sgusciare tra le auto nel traffico delle grandi città non sia mai un problema, occhio solo agli ampi specchietti retrovisori quando passate tra due auto ferme veramente vicini (anche se non di dovrebbe fare). La posizione di guida prevede busto eretto e manubrio largo al punto giusto con tutti i comandi ben a portata di “pollice”.
L’ampio di TFT (optional) ci da tutte le informazioni di bordo, oltre ad illustrare chiaramente quale mappa è inserita, nel pacchetto Dynamic-Pro oltre a Road e Rain si può selezionare la Dynamic appunto. Questa è stata la nostra scelta per tutto il periodo di prova, fatto salvo quando siamo incappati in un forte temporale con strade ben allagate, lì la Rain ci ha fatto sentire più tranquilli, ma il comando del gas è molto sincero e quindi ampiamente dosabile senza troppe menate.

ENTRY LEVEL? MA ANCHE NO!

Se escludiamo la piccola “310” la 750 è la porta di ingresso nel mondo GS, ma ad essere considerata la piccolina proprio non ci sta e di questo ne siamo fermamente convinti. Tanto che per certi aspetti l’abbiamo preferita alla sorella “di mezzo” la 850. I volumi non eccessivi, l’agilità di base e l’intelligenza nell’esercizio quotidiano ci hanno restituito il parere di una moto interessante a tutto tondo, con una dotazione tra serie e optional che non ha nulla da invidiare alla regina, quick-shift compreso…che non guasta mai.

F750

 

 

Abbigliamento Utilizzato:

Fagna: Casco Caberg Horus Tribute - Completo Clover GTS-4 - Stivali TCX

 

 Foto di Flavio Carato

 

 

 

GALLERY

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