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Categoria: Biker World

Come 30 anni fa. In classe con Max Temporali. Allora compagni di banco, oggi io scaldo ancora quest’ultimo, lui occupa la cattedra. O meglio, la seconda voce del Motomondiale ci da il benvenuto e ci introduce alla giornata in pista che ci attende, affiancato dal Patron Luca Pedersoli.

Si ride e si scherza, per stemperare un po’ la tensione pre-pista, perché oggi si fa sul serio, oggi il livello è “avanzato” e non è un semplice modo di dire.  La parola, nella fresca aula, passa velocemente a Luca Conforti che con un simpatico briefing ci proietta già con la mente giù nel rovente asfalto.

Finalmente siamo pronti a conoscere il nostro istruttore, che come tutti gli istruttori qui è un ex pilota. Nella fattispecie avrò l’onore di essere seguito insieme ad altre sole cinque persone da Fabrizio Perotti. E non è finita qui, il nostro micro gruppo verrà diviso ulteriormente in due, in modo tale che per ogni turno in pista saremo solo in 3 a tentare di restare attaccati al codino del nostro istruttore. Vi assicuro che turno dopo turno questa cosa è davvero spaziale, perché il tuo maestro riesce veramente ad osservarti, e nelle pause a darti le dritte e i  consigli giusti per migliorare ancora e ancora.

Sento girare in pista gli allievi del “pista base”, e mi chiedo se forse non abbia esagerato nel volermi iscrivere al pista avanzato, tanto più che non conosco per  nulla o quasi la pista. Fabrizio, tuta indossata a pelle e fisico asciutto che farebbe impazzire più di una girls, mi tranquillizza subito, <<allaccia il casco che si va, vedrai che andrà tutto alla grande!!!!>>.  Il primo turno è un disastro, navigo a vista in una tormenta di moto che mi sfrecciano ovunque, e ripenso alle parole di Temporali “non conosci per nulla Franciacorta e ti sei iscritto al pista avanzato???” e mi maledico ancora.  Fabrizio sembra se ne accorga, mi viene letteralmente a prendere e mi fa vedere le traiettorie praticamente appoggiando la mano sui cordoli. E’ ora del primo confronto a tavolino. Il mastro snocciola i tempi che sono altissimi un po’ per tutti, soprattutto i miei. Nessun problema, il campione sorride e disegna su un foglio, le traiettorie da tenere sulla pista bresciana.

L’invito è quello di eliminare, o almeno cercare di farlo, tutti i pre-concetti che si hanno. Uno su tutti???? Ero convinto si dovesse frenare forte, mollare il freno ed entrare in curva. Perotti ci spiega che no, per andare forte il freno va tenuto in mano fino alla corda, per poi dare gas subito. Una frase che mi è rimasta in testa indelebilmente è “tutto il tempo in cui non stai frenando ne accelerando è tempo perso”. Facile a dirsi, un po’ meno trovare il pelo per farlo eppure…

…eppure giro dopo giro il feeling arriva, modulando la frenata, cercando il punto giusto, mettendo il ginocchio finalmente sul cordolo (che per inciso c’è da cagarsi addosso perché non è per nulla liscio anzi).

Turno dopo turno, in pausa sempre confronto a tavolino e stima dei tempi. Il perfect round è il penultimo, dove il tempo sul giro è  di ben 12 secondi (avete letto bene dodici) più basso del tempo fatto segnare nel naufragio iniziale. Chiariamo 2 concetti, in primis non conoscevo la pista quindi il miglioramento è sicuramente dovuto alla via-via maggiore conoscenza del tracciato ed in secondo luogo il mio tempo finale è ben lontano dal record della pista, ma va bene così mi sono divertito un sacco e con il mio vecchio pompone qualche soddisfazione a sverniciare super-moto più lente di noi ce la siamo tolta.

Ma a proposito di sverniciare a voi hanno mai suonato il clacson in pista??? No perché a me si, la giusta causa era l’avvicinarsi di maestro e allievi davvero iper-veloci in una impostazione di curva e chiedevano strada. Più che giusto, però la sensazione non è bellissima; tipo quando suoni al pensionato lento per strada no??? Ci ho riso su tutto il giorno, e comunque chapeau a quei 3 manici.

L’essenza del corso, è il divertimento. Anche se sei li per imparare, per migliorare, per spaccare il fottuto cronometro. Divertimento. E la soddisfazione e i sorrisi erano sui visi dei miei compagni di corso, nessuno escluso, in una giornata che più calda non si poteva, con le gomme messe a dura prova dai nostri pesanti HP (tanto per citare Ligabue).

Un corso di livello avanzato, dove non si può arrivare a digiuno di una certa esperienza di pista è vero, ma che consiglio, anche ai più esperti, anche a quelli che credono di avere uno stile di guida già perfetto, a quelli che credono già di sapere tutto. Mentre io, motociclista normale, che poco so, o che comunque sempre voglio imparare, ho apprezzato molto questa giornata davvero speciale; dove tutto è curato nei minimi particolari, dall’ accoglienza, alla disponibilità degli addetti, alla professionalità degli istruttori. Facile scorgere facce note sono tutti piloti, ex piloti e giornalisti. Difficile andare più forte di loro. Facilissimo imparare qualcosa da loro. Loro che guidano le Yamaha "istruttori", rigorosamente di serie come se fosse SBK pronto pista!!

Vi consigliamo il corso, così come abbiamo già provato per  voi altri due livelli della riding school by Luca Pedersoli e che per comodità vi linko qui sotto

CORSO DI GUIDA STRADALE

CORSO PISTA BASE

La novità per questo nostro articolo-test è il filmato, realizzato in collaborazione con i ragazzi di racebooking, che ringrazio e a cui faccio i complimenti perché hanno confezionato una figata spaziale. Parleremo molto presto di loro, ma intanto andate a vedere il loro sito e il loro lavoro egregio www.racebooking.it



Riding school. Gas a cannone, simpatia, divertimento professionalità. Approvata aMotoMio.

Un grazie particolare a Luca Pedersoli e a tutto il suo staff.

Foto in pista di eRReMMe photo www.erremmephoto.it

Altre foto aMotoMio con la gentile collaborazione di Silvia staff Pedersoli.

Quasi dimenticavo, grazie alla collaborazione della Riding School con grandi marchi quali, Nolan, Tcx e Harlen Ness è oggi possibile provare durante il corso caschi, tute e stivali. Non male come opportunità. 
Da segnalare anche la partecipazione di Yamaha che fornisce le moto istruttori, che sembrano Sbk, ma in reatà sono moto di serie senza la targa,  e la R1 in livrea scura è davvero fenomenale...

Fagna

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