La Storia di una Foto
Categoria: trafiletti

Lo sappiamo bene, le nostre immagini, specie quelle di viaggio raccontano tante storie. Ma spesso e volentieri non ci ricordiamo quale storia stia dietro a quello scatto.


O semplicemente non c’è nulla da raccontare su quello che fu un semplice click e via.
La foto che vedete invece una storia la ha e in breve ve la voglio raccontare, convinto che sia una di quelle perle rare che capita più di frequente a chi viaggia senza troppi schemi mentali. Alcuni di voi staranno già ridendo e dicendo “che maroni” ancora Nuova Zelanda??

Aspettare a chiudere, finite di leggere, c’è del divertente. Insomma la strada che vedete è quella, favolosa, che costeggia il Lake Pukaki e che porta alle pendici del Mt Cook che per altro si staglia maestoso sullo sfondo. Il puntino nero sulla strada sono io, in moto naturalmente. E fin qui niente di speciale, a parte il fatto che a scattarmela fu un perfetto sconosciuto.
Era il mio ultimo giorno di viaggio del New Zealand Tour 2024 e avevo salutato i miei compagni di viaggio che restavano altri sette giorni, mentre i correvo da solo verso la bocca del boeing che mi avrebbe riportato nel vecchio continente. E per non farmi mancare un saluto al mio amico “Cook” ero partito molto presto.

A metà del Lake Pukaki c’è uno Scenic Lookout, così vengono chiamati in Nuova Zelanda degli spazi con una vista particolarmente bella e dove ci si può fermare in tranquillità e scattare foto e fare video. Fatto sta che sono li, forse erano da poco passate le 7,30 del mattino, che mi scattavo dei selfies o per lo meno dei pallidi tentativi di buoni scatti che mi ritraessero con tutto il panorama. Nel frattempo si ferma un auto, scendono due persone, una decisamente più “age'” della seconda che per altro si mette subito a scattare foto con la sua reflex. Finiti gli scatti mi guarda alle prese con bastoni, cavalletti e accrocchi vari e in un inglese zoppicante, ma decisamente più fermo del mio mi chiede, gentilmente, se serve che lui mi scatti una foto.

Vengono dalle filippine, sono Madre e figlio. Accetto ma rilancio, gli indico la strada, gli dico che voglio una foto li sulla carreggiata mentre arrivo con alle spalle “colui che buca le nuvole” ovvero “Aoraki” nome Maori del Mt Cook. Lui mi guarda perplesso ma accetta. Non mi resta  che spalancare il bauletto della moto, consegnare ad un perfetto sconosciuto la mia reflex con tele obbiettivo del valore di qualche centinaio di euro e partire a spron battuto.

Non ho pensato nemmeno per un momento che il tizio potesse fottermi tutto l’armamentario….che se ci pensate bene per un italiano è strano no? Bene io guido, lui scatta una raffica e mi riconsegna la macchina fotografica. Mi stringe la mano e mi dice grazie…lui a me…la madre mi saluta in un idioma incomprensibile e se ne vanno felici.

Altrettanto faccio io, l’aereo mi attende. Ma questa piccola storia di condivisione mi rende più leggero, più felice, nel capire che di gente speciale al mondo c’è ne ancora.

Sogno che magari questo mio scritto venga letto da qualche amico filippino che a forza di condivisioni mi ritrovi l’anonimo fotografo gentiluomo….stiamo a vedere, intanto questo scatto fa da sfondo al mio desktop…

Grazie amico capellone, grazie davvero

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