La prima volta del circuito di Cremona si trasforma nella prima volta di Danilo Petrucci sul gradino più alto podio della Superbike, è l’inizio di un grande amore?
Coriaceo, guascone, indistruttibile e mai domo. Solo così possiamo descrivere Danilo Petrucci, approdato in MotoGP da outsider, arrivato nelle posizioni che contano, per poi chiudere la carriera nel motomondiale quasi inosservato, all’ombra dell’addio di Valentino Rossi. Un’araba fenice pronta a risorgere, o solamente un ragazzo con una passione grande, grande come il suo cuore, pronto all’avventura della Dakar prima, per approdare poi nelle derivate di serie oltre oceano, e finalmente tornato alle cronache in Superbike, un ritorno che gli sta regalando l’amore degli appassionati.
Petrucci che piange alla prima vittoria, Petrucci che doma piloti più quotati e piloti ufficiali, Petrucci che non si accontenta in un week end in cui tutto è sembrato funzionare da vero top rider. Un week end perfetto in cui ha rotto gli argini di forza, recuperando in Gara1 lo svantaggio imposto dalla penalità che lo ha visto retrocedere in griglia, un palliativo che lo ha tenuto lontano pochi giri dalla prima posizione, recuperando prima Nicolò Bulega e poi Andrea Iannone che aveva preso il comando.
Sprint Race e Gara2 invece in dominio, partito primo, rimasto primo, gestendo in sicurezza come se in testa avesse fatto tutte le gare della sua vita. Ma semplicemente Danilo era pronto per questo momento in Superbike.
Chi non è sembrato pronto invece è Nicolò Bulega, nel momento in cui approfittare di un Toprak Ragzatlioglu ancora fuori dai giochi e una classifica che si poteva chiudere. Tre gare in balia non solo di Petrucci, ma a turno anche di Bautista e Iannone. Abbastanza veloce da partire dalla pole, ma non abbastanza coriaceo da tenere dietro la concorrenza ducatista, un problema che potrebbe amplificarsi con il rientro di Toprak. Ora che lo vorrebbe alfiere, Ducati scopre che al giovane campione del mondo Supersport manca ancora qualcosa, mentre c’è sempre quel Bautista che di tanto in tanto emerge dalle difficoltà piazzando una zampata sul podio, come in Gara2.
Nicolò doveva lasciare la pista di Cremona al comando della classifica, ma i punti lasciati in tutte e tre le gare hanno messo in condizione Toprak di rientrare ancora con margine in classifica Superbike.
Ma Bulega non è stato l’unica vittima di Petrucci, grande delusione personale anche per Andrea Iannone, arrivato a Cremona con l’intenzione di fare un grande exploit, ma invece ha trovato un altro week end difficile. La prima stagione di Andrea è quasi terminata, qualcuno potrebbe sommare solo i punti e trarne una stagione poco positiva, ma Iannone rientra da una squalifica lunga, un tempo così ampio che solitamente per un pilota si traduce in mancanza di prestazioni. Andrea invece è stato capace insieme al team Go Eleven a preparare una stagione ad alto livello, pronto ad un 2025 da vero protagonista.
Un week end tutto Ducati… in attesa del rientro della BMW del capoclassifica. La Superbike torna settimana prossima sul circuito di Aragon.
Foto di Marco Lanfranchi Photography
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