Alvaro Bautista campione del mondo Superbike
Categoria: Sport

Con la vittoria di Gara1 sabato scorso Alvaro Bautista ha incassato il secondo titolo mondiale Superbike, le gare della domenica sono state un libera tutti, mentre la testa era già nel 2024. 

Mentre Alvaro festeggia il nuovo titolo indossando una super tuta dorata da far impallidire i costumi del mitico telefilm UFO, la testa di team e piloti si spostava già sul 2024. I giochi si chiudono con “un piccolo giallo sul verde” di Toprak Ragzatlioglu, autore di una bellissima ultima vittoria con Yamaha, ma vittima del regolamento se non bastasse la superiorità del duo Bautista-Ducati.

Superbike Jerez Ragzatlioglu vs Bautista

Duo che incassa tutto il favore del 2023, unici a massimizzare e stabilizzare un risultato che premia un binomio scintillante. La sintonia tra moto e pilota è a livelli preoccupanti, non tutto merito di una Panigale MotoGP come ama dire qualcuno, diversamente, come accade proprio in MotoGP, vedremmo una lunga fila di Ducati alternarsi nella lotta per la vittoria.

LA SUPERBIKE 2023 TRA LUCI ED OMBRE... BASTA UNA VERNICIATA?

Si abbassano le serrande la domenica sera, il lunedì mattina si riaprono, e la Superbike è ridipinta tutta di nuovo. Troviamo così un Jonathan Rea vestito di blu, un Axel Bassani vestito di verde, un Toprak “figurativamente” vestito di bianco blu e rosso, e il ritorno in pista di Andrea Iannone. Ma cosa resta di questo 2023?

Restano in realtà poche luci e tante ombre. La luce vera a questa Superbike forse l’ha data proprio “il turco”, Toprak infatti è stato l’unico pilota a creare preoccupazioni ad Alvaro Bautista, capace di staccate infuocate oltre ogni immaginazione, ha rimandato la festa mondiale di Bautista fino all’ultima gara. Le ombre invece sono state tante, da Jonathan Rea che incassa una sola vittoria e apparso così tante volte impotente al duo di testa nel mondiale, le promesse non ancora mantenute dei rampolli della Superbike, Rinaldi, Locatelli, Gardner, Aegerter e Bassani.

Andrea Iannone test Superbike

Il ragazzo terribile della Ducati che faceva paura agli ufficiali quest’anno si è un po’ perso, mettendo a nudo il suo talento solo a sprazzi. Anche il veterano appena entrato da poco nella Superbike, quel simpatico guascone di Danilo Petrucci, lo aspettavamo al grande spettacolo della vittoria, mentre invece ha attraversato faticosamente questo 2023, leggendo tutta la delusione sul suo viso nel parco chiuso di Jerez, un volto senza sorrisi e con tanta acredine per una stagione che non è cresciuta come era accaduto in America.

QUALCHE PILOTA HA DELUSO, QUALCHE CASA DI PIU'

Sono mancate tra i protagonisti anche due case, due aziende grandi, importanti, potenti, che quest’anno si erano preparate per il grande balzo, parliamo di Honda, che godeva del supporto di HRC, potente braccio racing della casa di Tokyo, parliamo di BMW che aveva approntato il mostro da pista, la M1000RR,  che doveva primeggiare sul motore V4 di Ducati. Ma in entrambi i casi non è successo. A quanto pare la ricetta per vincere in Superbike è molto più complicata, più “druidiana”, soldi, cavalli, blasoni, non sembrano bastare.

Honda test Superbike

Si comincia dal motore. E’ l’era dei V4, lo è in Superbike come in MotoGP. Nelle derivate nessuno come Ducati oggi lo sa, radici di una rivoluzione nata a Noale con la RSV4, una stupenda Superbike stradale che purtroppo Noale ha deciso di sacrificare per l’avventura in MotoGP. La prossima forse sarà Honda?

Ma per questi rammarichi c’è davvero il tempo di un battito d’ali, o di una manata di gas. Oggi le pagine dei giornali e dei siti sono pieni delle foto di Jonathan Rea in blu, che completa entusiasta le prime tornate in sella alla R1, trovando già grande feeling e buone prospettive. Prospettive quasi obbligate per un 2024 che dovrà essere obbligatoriamente positivo, il confronto con i risultati di Toprak sarà duro, un grande rilancio o… i titoli di coda.

LA SUPERBIKE STENTA A RIPARTIRE, DIVENTERA' UNA SERIE PER POCHI AMATORI?

Lo stesso vale per la grande occasione di Bassani su una Kawasaki ufficiale, per Toprak con l’avventura in BMW, il pilota turco ha già svoltato le sorti di una casa motociclistica, perché non riprovarci? 
Ci ha messo del su anche la Superbike per rimescolare le carte nel 2024, con qualche colpo di regolamento e qualche piccolo maquillage, per noi italiani un GP in più a Cremona, ma che fatica sempre di più a uscire da una spirale in diminuzione di popolarità, con spalti che faticano a riempirsi, con lunedì senza reportage sui giornali e alcuni marchi illustri del motociclismo che mancano all’appello. Una serie che sembra diventare sempre più per pochi. 

Jonathan Rea test Yamaha Superbike

Il tutto nelle mani di un promoter forse troppo concentrato sulla MotoGP. Come è noto la competizione è il motore di crescita più importante, lo è e lo è stato anche tra le due massime serie, competizione oggi azzerata, e il risultato non è buono. 

Benvenuto 2024!

 

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