Incidiente Maverick Vinales
Categoria: Sport

Il Red Bull Ring in Austria sancisce l’avvincente moda delle gare di MotoGP in due tempi, un incidente spettacolare, quanto pericoloso, di Maverick Vinales dà il via ad una seconda parte di gara dove Miguel Oliveira vince la sua prima gara mondiale regalando la seconda affermazione stagionale a KTM.


L’Austria a quanto pare è un posto pericolosissimo, non oso immaginare cosa accada per strada, o nei vicoli delle città, una specie di fast & furious alemanno, dove le persone lanciano moto e macchine senza pilota come fossero proiettili o bombe incendiarie. Non può essere altrimenti, diversamente non si spiegherebbero le due gare MotoGP sul circuito Spielberg, eppure non si hanno notizie di particolari spericolatezze nella ex capitale dell’impero austro-ungarico, ma di certo… c’è del marcio a Vienna.



Sta di fatto che “Gara2” sul circuito austriaco è stata quasi una fotocopia della prima, mezza gara con alcuni protagonisti, incidente pazzesco, bandiera rossa e poi alla ripartenza i protagonisti cambiano. Non che le due KTM e la Ducati di Jack Miller non ci fossero nella prima gara, ma qualche povero diavolo che pensava di avere già la vittoria in tasca se l’è vista sfilare, e non l’ha presa bene. In effetti quel Joan Mir che aveva già fatto molto bene in “Gara1” domenica scorsa, aveva ormai la vittoria in tasca quando al sedicesimo giro il grande botto. Sul rettilineo Maverick Vinales ha passato i 300km/h, toglie gas, la moto inizia a rallentare, poi tenta di pinzare, ma niente, pompa un paio di volte la leva del freno ma niente, la moto scende a 240km/h e sono passati pochi istanti, lo spagnolo con un sangue freddo pazzesco decide di “scendere” dalla moto a 220kn/h, qualcosa che nessuno di noi, anche in quella situazione con la moto che punta le barriere a oltre 200km/h probabilmente sarebbe capace di decidere.

Sicuramente istinto di sopravvivenza, sicuramente la capacità di essere lucido e conoscere i propri mezzi, Maverick scivola lungo il fianco della moto e inizia a strisciare per un lunghissimo tratto fino a fermarsi incolume mentre la M1 colpisce come un proiettile le barriere e prende fuoco. Quanto accaduto ci dice due cose. La prima positiva, le tute e i sistemi di protezione hanno fatto passi da gigante. La seconda è che la Yamaha ha davvero grossi problemi. Significative le immagini di Quartararo che rientrano ai box chiede a Rossi come vanno i freni e mima il fatto che i suoi non vanno. Così al pasticcio dei motori, al quale sembrava aver appena trovato rimedio, si aggiunge un problema che, a differenza di quanto dichiarato da Meregalli, non può essere relegato al solo incidente. L’attuale pilota di punta Fabio Quartararo, quello che doveva essere lanciato verso il titolo mondiale, da due gare lamenta seri problemi di freni, con gare incolori, lunghi fuori pista inspiegabili, ma soprattutto un punteggio dopo il doppio round austriaco davvero povero.



Intanto Maverick Vinales accende il doppio cero, pensavamo fosse Valentino l’obiettivo delle moto proiettile, ma a quanto pare è lo spagnolo.

Certo in questo caso rientra anche la nostra italianissima Brembo, fornitore praticamente unico dei sistemi frenanti per tutta la MotoGP. Dovranno essere fatte analisi dei dati, probabilmente solo di quelli visto che la M1 di Vinales è andata a fuoco insieme ad un altro motore, tanto per rincarare la dose. Pessima comunque la prestazione in generale delle Yamaha, con Rossi a salvare la situazione, per modo di dire, e una moto che oggi era meglio solo delle Aprilia, ma nemmeno tutte.

Gare che partono con una bella bagarre dei primi giri, in cui si danno battaglia Mir, Miller e Nakagami. I primi giri sono a favore di Miller, ma la miglior maneggevolezza della Suzuki ha presto la meglio, mentre Jack Miller inizia ad essere in difficoltà. Bene invece le prestazioni del giapponese sulla Honda, che riesce ad avere anche la meglio su Miller, sembra prepararsi un arrivo con la Suzuki vincitrice ormai lontana due secondi e poi il giapponese sul secondo gradino, ma l’incidente di Vinales blocca la gara.

Alla ripartenza però la musica cambia, l’unica costante sembra essere Miller, che si piazza davanti e tira il gruppo. Alle sue spalle a fare la voce grossa sono inizialmente Mir e Espargarò, con la KTM che chiaramente non soffre più né il motore Ducati né quello Honda. La lotta si fa però avvincente quanto al sesto giro si fa sotto anche Oliveira, che sembra un terzo incomodo ma che come dice il proverbio alla fine è quello che gode. La lotta tra Miller e Espargarò si infiamma all’ultimo giro, con Espargarò che si mette davanti, Miller che prova a rispondere fino all’ultima curva, dove però arriva lungo, spinge fuori Espargarò e regala la vittoria alla KTM di Miguel Oliveira.

Indicidente Vinales

La seconda ripartenza ha dato un po’ di gusto ad una gara incolore, l’assenza di Marquez invece di ridare colore alle gare, le ha completamente stinte mettendo in evidenza una povertà marcata. Se è vero una MotoGP dove tanti piloti possono lottare per la vittoria è una buona cosa, non ha nemmeno gusto vedere gare dove piloti in una gara lottano per la vittoria e nella gara successiva arrivano in affanno al traguardo. Andrea Dovizioso era il grande atteso, insieme a Quartararo, per questa gara, ma nella prima parte di gara è apparso in grande difficoltà, mentre nella seconda è rimasto agganciato al gruppo dei vincitori senza mai avere però quel colpo di reni capace di buttarcisi in mezzo e dare un segnale bello forte per la classifica mondiale, adesso che con la conferma di una lunga assenza di Marquez, il titolo è davvero alla portata.

Chi può dare un po’ di lustro a questa MotoGP senza una una tinta forte? Dov’é il campione che può davvero essere il nuovo leader, la nuova bandiera alternativa a Marc Marquez? Una lotta tra alcuni eroi, pochi, identificabili e che esprimano dei valori è eccitante,  questa altalena di su e giù poco.

Intanto la classifica mondiale vede Quartararo ancora in testa per soli tre punti su Andrea Dovizioso, mentre anche Jack Miller si è messo in scia. Difficile pensare che la moto che ha problemi di motore e freni, che sembra la peggiore del lotto guidi la classifica mondiale, le due gare di Misano daranno un verdetto più certo, ma per ora restano tutti alla portata di un eventuale super Marc Marquez. Sicuramente però la grande notizia resta questa KTM, veloce, maneggevole, efficacie nelle mani di diversi piloti. E’ lo spauracchio alemanno?

Appuntamento per la prossima gara con la Superbike, settimana prossima ad Aragon.

Michele Rubin (Wolf)

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