Fiat impari dalle moto

Reduci dalle immagini che arrivano dal salone di Francoforte, un pensiero "italico" va alla prostrazione produttiva e di idee in cui versa la produzione delLA casa italiana, che nel corso degli anni, come è tipico "dell'italiano", ha guadagnato tifosi della curva pro e tifosi della curva contro (in Italia cosa non funziona così?), ma che in questi ultimi anni sta facendo perdere d'animo anche chi si affezionato al marchio storico italiano, o a uno dei marchi associati.

Avere 18 anni ieri

Leggo Riders n° 65, un articolo sui diciottenni, un piccolo cammeo è fatto quattro di loro di un tempo, Roberto Ungaro, Carlo Pernat, Gigi Soldano e Maurizio Gissi, che raccontano i loro diciotto anni.
Leggo il loro passato e immediatamente mi trovo a cercare di ricordare il mio, i miei diciotto anni.
Quelli della patente B, l’unica che abbia mai avuto, quelli di un imbranato ragazzo di provincia che stava decidendo di diventare un insegnante di educazione fisica.

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Pasta e Motori

Una serata nata così per caso, una telefonata “sono in zona passo a trovarvi”, così mi ritrovo nel box di “Garage 12” di fronte a un nero telaio e a un monocilindrico Honda che come nei migliori film di Frankenstein sarà trasformato in una splendida Special.
Attorno ci lavorano Marco e Daniele, due amici da tempo, che come spesso accade è da tempo che non vedo.
Al grido di “Pasta” siamo già davanti a un abbondante piatto di aglio e olio annaffiata da una bottiglia di rosso che fa sempre sangue.

Rimetteteci a 90!!!

Certo così suona male e qualcuno potrebbe pensare che sono impazzito, ma non sto parlando della mitica posizione molto spesso associata ad esperienze poco piacevoli, sto parlando di quel limite di velocità troppo spesso snobbato da funzionari cartellonisti che per allontanare lo spettro di qualsiasi responsabilità, preferiscono ingessare la circolazione stradale di questo paese a metà del secolo scorso.

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Tanto Rumore per nulla

Premesso che odio il rumore gratuito, apprezzo la musica nel contesto giusto ma nel limite del piacere, oltre diventa solo rumore.
Così sono gli scarichi delle nostre moto, strumenti musicali studiati ad hoc per darci piacere.
Che sia un sibilo acuto di un due tempi, che sia un corposo allungo di un quattro cilindri, come un corposo e pieno suono di bicilindrico o lo scoppiettare allegro di un mono.

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Giro veloce

La moto è li, sui cavalletti le colorate termocoperte che tengono in temperatura le nere gomme.
E' pronta regolata in maniera precisa per affrontare il nastro d'asfalto che si snoda nel parco della cittadina Brianzola.
Mentre i meccanici la portano nella corsia dei box chiudo la tuta e la visiera ancora socchiusa permette di far uscire l'ultima tensione che le scariche emozionali mandano in attesa di essere in sella.

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Espiazione

“L'accezione comune del verbo espiare significa riparare a una colpa scontandone la pena”, così recita Wikipedia.
E forse un significato simile c’è, quando un motociclista, quasi, normale, decide di uscire in moto scegliendo la due ruote più sbagliata per il giro previsto che conosce e di cui è cosciente perfettamente delle difficoltà.
Quale altro motivo potrebbe spingere una persona ad affrontare quasi 500 km di strade di montagna ricche di tornanti, passi con più di una decina di chilometri di sterrato che fanno la gioia degli enduristi, strade strette e tortuose senza protezioni laterali con pendenze significative con una supersportiva?

Perché solo due ruote?

Insomma parliamoci chiaro perché due ruote, quando se ne possono avere quattro?
Eccomi in un caldo agosto dover partire per le vacanze, siamo in tre e guido la moto solo io.
O si lascia a casa qualcuno ma, anche se si vorrebbe, non si può oppure si prende l'auto.
Ma è così drammatico?

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La moto è il male

Seducente e tentatrice come pochi strumenti del peccato, la manetta sembra messa lì apposta per trarci in tentazione, per farci fare quello che normalmente tra un discorso e l'altro con gli amici davanti ad un caffè, spergiuriamo che sono cose che appartengono ad altri.

Tra i tanti strumenti di tentazione che l'uomo si trova a dover affrontare in natura (uomo che tra l'altro è un po lento di riflessi e medita da qualche migliaio di anni sulla tentazione più bella, la donna), ne mancava uno forse, fatto sta che ha provveduto a crearne un altro... con due ruote.

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Le Diecimila

Diecimila, non i giri del motore ma quel foglietto di carta che da rosa con l’effige di Michelangelo è passata poi al grigio con il volto di Andrea del Castagno fino all’ultima azzurra, raffigurante Alessandro Volta.
Banconote che chi è del secolo scorso ricordano bene e che nel portafogli davano senso di ricchezza e disponibilità come purtroppo l’attuale corrispondente in Euro non riesce a dare.
Quelle che bastavano per un sabato sera, quelle che bastavano per il pieno alla moto, quelle spesso rifiutate dagli antenati distributori automatici.

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Amotoamicizia

Ormai siamo alla soglia dei tre anni, tanto è passato da quando Fagna e Wolf mi hanno invitato a far parte di aMotoMio.it , anni passati velocemente e con sempre maggiore soddisfazioni e l’immutato entusiasmo e Piacere.
La gratificazione di essere ascoltati da alcune aziende, di aver avuto la loro fiducia fino ad assegnarci in qualche caso il compito di Beta Tester.
E poi gli inviti agli eventi dove siamo spesso stati trattati come “quelli veri” nella nostra normalità.

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Involuzione della Specie

Una volta il motociclista era il Motociclista e basta.
C’era lo scooter, o meglio la Vespa e la Lambretta, ma il motociclista era quello con la Moto, quella vera.
L’evoluzione della specie è stata velocissima, dai mezzi pionieristici si è passati alle supertecnologiche moto d’oggi, comode, potenti, elettroniche, sicure, quasi perfette.

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La passione è Regina in pista

Non so se vi capita, ma da semplice appassionato come voi, a volte sento alcune dichiarazioni da parte di giornalisti e attori del palazzo dorato del motorsport che mi fanno accapponare la pelle!!!
Credo fermamente che nella mente degli sportivi, che non hanno nulla da perdere o da guadagnare dal fare il tifo per l'una o per l'altra categoria, questo scontro non c'è, è tutto guadagno, tutto sugo, una ricchezza di diversità di emozioni, di traiettorie pennellate o di sorpassi carena contro carena, che nulla hanno a che vedere con interessi di parte.

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Rotola la vita

In una giornata speciale, di quelle che dopo acqua, neve e sole, condite da ottima compagnia, stanno per finire sulla strada del ritorno mi fermo per cambiare i guanti invernali a favore di qualcosa di più leggero e adatto al caldo che il ritorno verso la città impone.
Un sordo rumore mi colpisce, il tempo di girarmi e vedere una moto a terra e due corpi rotolanti.
Forse una macchina ha frenato improvvisamente, forse la distanza era poca, forse un po’ d’esperienza in più, magari l’ABS sarebbe servito…..

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L'Italia del contrario

Questa volta tocca a noi motociclisti essere nell'occhio dell'intolleranza condominiale, quel male funesto che affligge solitamente le persone annoiate che vivono nei condomini, e che si affacciano non appena sentono qualcuno ridere o fare qualche schiamazzo poco più rumoroso del solito.
L'imputato è il grande raduno per i 110 anni della Harley Davidson, quello svoltosi a Roma con tanto di benedizione Papale e un numero spropositato di moto che hanno varcato le porte della città eterna, non certo senza creare più difficoltà di quelle che normalmente ha la circolazione della nostra capitale.

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“Un Manubrio diverso”

Lei è li, nel campo, pronta ad affrontarlo, il rituale del rifornimento ha inizio, un imbuto di fortuna ricavato da una bottiglia di plastica tagliata, la preziosa benzina scivola veloce verso la gola assetata, basta poco a riempire il piccolo serbatoio del monocilindrico quattro tempi.
Un cicchetto per la partenza a freddo, guanti e via, uno strappo alla corda e il motore prende vita; si dosa l’acceleratore e s’innesta la marcia finché la moto comincia a mordere la terra.