La moto è il male
Seducente e tentatrice come pochi strumenti del peccato, la manetta sembra messa lì apposta per trarci in tentazione, per farci fare quello che normalmente tra un discorso e l'altro con gli amici davanti ad un caffè, spergiuriamo che sono cose che appartengono ad altri.
Tra i tanti strumenti di tentazione che l'uomo si trova a dover affrontare in natura (uomo che tra l'altro è un po lento di riflessi e medita da qualche migliaio di anni sulla tentazione più bella, la donna), ne mancava uno forse, fatto sta che ha provveduto a crearne un altro... con due ruote.
Il titolo forse è un po forte e la moto della foto teoricamente non dovrebbe diventare una specie di "Christin la macchina infernale", ma il problema è di chi ci si mette alla guida.
La trasformazione è tutta nostra, perchè nell'osservare il popolo illuminato per una volta dall'abitacolo di un auto su una di quelle grande arterie di sofferenza durante una domenica di rientro, è difficile pensare che il senso del pericolo vada in vacanza insieme al cervello.
In barba ad ogni deroga e a quel poco di tolleranza che ci è benevolmente concessa, qualcuno, quello, il furbetto, quello che ne sa sempre una più di tutti, pensa che percorrere la corsia di emergenza a più di cento all'ora, sia lecito per lui, sia normale, e già che c'è arrivato a casa lo racconterà orgogliosamente a parenti amici.
Vi siete mai chiesti perchè i NON motociclisti ci odiano? Vi siete chiesti perchè i progetti di deroga di alcune regole da parte dei nostri governi naufragano? Ecco, chiedetelo al furbetto. E se vi dice che è per invidia, mandatelo a quel paese.
La moto è il male? La moto è infernale? Non lo so ma questa mattina in sella mi sentivo al settimo cielo!
Wolf