“Un Manubrio diverso”
Lei è li, nel campo, pronta ad affrontarlo, il rituale del rifornimento ha inizio, un imbuto di fortuna ricavato da una bottiglia di plastica tagliata, la preziosa benzina scivola veloce verso la gola assetata, basta poco a riempire il piccolo serbatoio del monocilindrico quattro tempi.
Un cicchetto per la partenza a freddo, guanti e via, uno strappo alla corda e il motore prende vita; si dosa l’acceleratore e s’innesta la marcia finché la moto comincia a mordere la terra.
Non serve paraschiena, ne casco e nemmeno “luci accese anche di giorno”, sto solo zappando un rettangolo di circa 20 x 10 metri per farlo diventare un campo da Beach Volley, le gomme hanno lasciato il posto a due lame affilate.
Il largo manubrio regala un ottimo controllo e permette di seguire le asperità della “pista” con piccole e precise correzioni.
Si gioca con il manubrio per dare aderenza alle ruote artigliate o per far prendere velocità quando il terreno diventa più morbido e scorrevole.
La moto è assetata e dopo qualche curva ha bisogno di nuova linfa vitale, occasione per il pilota per riposare le braccia provate dalle vibrazioni che il mezzo regala.
Si riprende il percorso da percorrere è lungo e poi non è bello ritirarsi a metà gara, del resto come ogni anno sono all’appuntamento con il GP delle Piscine, immancabile occasione per scatenare le prestazioni di questo mezzo che normalmente riposa tranquillo nel box.
Un gran premio faticoso, ma che bisogna fare, quindi inutile cercare scuse, è ora di guidare……anche la Motozappa.
Flap
