Abbiamo iniziato con la Electra Glide Classic la nostra carrellata di prove delle moto personali dei soci di CD Garage.
Se la moto di Andrea lasciava stupiti per le scelte estetiche decisamente fuori dagli schemi, soprattutto Harleystici la Street Glide di Diego colpisce per la sua sportività nei dettagli in un vestito assolutamente elegantemente classico.
La base è la conosciutissima Harley-Davidson Street Glide FLHX del 2011, quella con motore da 103 pollici cubici (1690 cc)
L’ESTETICA
L’aspetto estetico è sostanzialmente di serie nel suo nero lucido, sono stati verniciati a polvere tutti i carter motore per portarli da cromato a nero lucido, neri anche i cerchi in lega originali. Sempre verniciati a polvere i richiami rossi su teste, copri valvole; rosso anche il forcellone.
Rosso che ritroviamo anche nel logo riprodotto sul piccolo parafango anteriore, e nei loghi in rilievo sul serbatoio originale da quasi 23 litri.
Parafango posteriore del modello Dyna in fibra di carbonio accorciato ai minimi termini e riadattato per essere montato sulla Touring Street Glide.
Vezzi estetici anche gli oblò trasparenti dei coperchi di frizione e camme, così da mostrare gli organi in movimento.
Sul voluminoso Batwing spicca il faro a LED che oltre a migliorare l’estetica aumenta il fascio di luce; sempre a LED anche le microscopiche, ma luminosissime frecce multifunzione Kellerman.
Modificato anche il manubrio che sostituisce l’originale, uno stretto T- bar by Performance Machines che sulle prime suscita qualche perplessità come vedremo più avanti.
Sempre in tema di modifiche estetiche, in questo caso sensoriali, sulla Street Glide di Diego è montato Impianto Audio con componenti EvolutionAudio.it di cui CD Garage è rivenditore.
Un amplificatore Sound Digital da 800 Watt x 4 che gestisce 2 altoparlanti coassiali anteriori 165 mm DD audio, 2 twitter anteriori DD audio e 2 casse posteriori ovali 6x9 coassiali DD audio (In esclusiva in Europa, essendo in attesa di importazione)
Nelle borse laterali ci sono poi 2 subwoofer 200 mm, ultra piatti Grounzero, mossi da un amplificatore 1200 da Watt Sound Digital.
LA MECCANICA
Sotto l’elegante, seppur grintoso, vestito sostanziose sono state le modifiche per rendere più prestazionale questa Harley-Davidson Street Glide.
Il motore 103 inch ha ricevuto alberi a camme Andrews 57 H, con ingranaggio camme + 4° di anticipo e con un rapporto accorciato (-2 denti) nella primaria.
Per gestire questo aumento di prestazioni serviva per forza una frizione rinforzata Barnet.
Lo scarico due in uno Bassani e il filtro aria a cono Turbo Racing ha reso necessaria la mappatura Super Tuner del motore.
Per personalizzare la risposta dell’acceleratore è presente il RBW skull, acceleratore elettronico, con 5 modalità di utilizzo rende la risposta del gas da più docile a più brutale.
La ciclistica è stata evoluta con sospensioni anteriori con molle Gubellini e all’interno un simulatore di cartuccia con olio dedicato.
Al posteriore lavora una coppia di ammortizzatori con precarico molla in remoto, regolazione compressione con barilotti separati, regolazione ritorno, interasse regolabile; questi sono dei prototipi Gubellini riadattati per avere il precarico molla in remoto.
Rivisto anche l’impianto frenante dove al posteriore originale fa da contraltare una coppia di dischi da 300 mm con pista light servita da pinze radiali a 4 pistoncini e pompa radiale da 19 mm…tutto di Discacciati che non ha bisogno di presentazioni.
LA PROVA
Non siamo a digiuno totale di Street Glide, avevamo provato giusto una Street 103 e recentemente una con motore 114 con cui eravamo andati anche al “Mare” eppure ogni volta che ci troviamo di fronte a quasi 4 quintali di ferro rimaniamo sempre un po’ in difficoltà.
Lo sappiamo che dopo pochi metri sparisce tutto, ma quel voluminoso e pesante Batwing che pesa sullo sterzo ci dà una sensazione a cui non siamo semplicemente abituati.
Ecco che la Street Glide di Diego con quel manubrio T-Bar stretto non ci aiuta, ma anche qui è questione di abitudine, se da un lato la minore larghezza fa percepire di più il peso d’altro canto rende più immediata e precisa la sensazione di guida, insomma alla fine non è male nemmeno in città.
Ok, la città non è il suo forte, vuoi per le dimensioni sia per il peso, ma del resto non si vive solo in campagna.
Bisogna prendere anche le misure con la risposta del gas, o meglio della coppia vigorosa che è stata esaltata anche dai rapporti corti.
Inevitabile non passate inosservati, vuoi per la moto, vuoi per il suono dello scarico e anche per il fatto che al semaforo anche senza esagerare si lascia tutti al palo.
Se poi ci mettete anche un po’ di sano rock che esce dalle casse dell’impianto audio ecco che il quadro è totale.
Ammettiamo che su quest’ultimo punto non siamo così “Tamarri” e l’abbiamo acceso giusto per vedere l’effetto che fa!
Quando la strada lo permette ecco la Touring mette in mostra le sue qualità di viaggiatrice dove le sospensioni si rivelano decisamente efficaci a filtrare le deformazioni della strada, i tombini e il pavé, ma anche precise nel mantenere la linea scelta nelle curve anche quando queste diventano veloci.
Se il freno posteriore originale è più che sufficiente già di suo l’abbinamento con l’impianto Discacciati all’anteriore permette di arrestare questo bisonte in spazi davvero limitati con un’ottima modulazione della frenata.
Questa Harley-Davidson dimostra come sotto un vestito sportivamente elegante si possa nascondere una moto capace di emozionare anche come prestazioni.
Insomma in grado di appagare sia il gusto estetico sia quello emozionale alla guida delle Touring americane.
CD Garage
Foto di Roberto Serati
Abbiamo utilizzato: Casco Caberg Flyon Carbon – Giacca Clover Airtek WP – Guanti Clover Tazio – Jeans Bolid’Ster Ride'ster V – Sneakers Stylmartin Atom – Occhiali Emblema Universal
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