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Himalayan
Categoria: Le nostre prove

La rivincita della semplicità è tutta in questa simpatica Royal Enfield Himalayan, dove semplice non è per nulla dispregiativo, anzi, ne diventa l’essenza di una moto che può dare grande soddisfazione ad un pubblico vasto.
Da chi vuole una facile tuttofare al neofita che si affaccia al mondo delle due ruote, ma anche chi vuole un mezzo leggero pratico, per la città, senza per forza orientarsi sullo scooter.


C’è tutto quello che serve, nulla di più, ma in ogni caso non manca nulla di necessario, semplice, appunto, ma non povera, anche nelle finiture che sono abbastanza curate anche in alcuni dettagli furbi, come l’archetto che raccoglie il passaggio dei cavi tra manubrio e strumentazione.
L’Himalayan ha una estetica decisamente particolare, di quelle che divido i motociclisti, ma del resto la storia ci ha insegnato che molte moto non canonicamente belle hanno comunque scalato le classifiche di vendita diventando dei best seller.

Royal Enfield

Certo bisogna farci un po’ l’occhio, ma alla fine quella sua linea laterale molto spezzata, sembra quasi un profilo dei monti,  quella vistosa protezione in tubi all’anteriore dove campeggia il logo Royal Enfield, e i fianchetti con la scritta “HIMALAYAN” stilizzata, diventano una sua esclusiva caratteristica.
La prima impressione è comunque di approccio easy con la percezione di maneggevolezza e leggerezza, anche se sulla bilancia ci sono quasi 190 kg.
Anche le dimensioni sono contenute, ma in sella anche chi supera i 180 cm d’altezza trova spazio e comodità perfetti anche per diverse ore in sella.
La seduta è comoda, appunto, con una posizione tipica delle enduro con tutte le leve, al manubrio e alle pedane nelle posizioni corrette.
Il ponte di comando è caratterizzato da una ricca strumentazione molto d’effetto che oltre ad essere davvero di facile consultazione è anche molto bella, soprattutto al buio grazie all’azzeccata scelta dell’illuminazione.
Completa, oltre ai classici tachimetro e contachilometri analogici,  di computer di bordo, livello del carburante e bussola, certo quest’ultima sicuramente inutile, ma vuoi mettere l’effetto?

Royal Enfield Royal Enfield
Royal Enfield Royal Enfield


Specchietti semplici, ma molto funzionali e stabili, posizionati abbastanza aderenti da rimanere protetti in caso di caduta.
L’avviamento, ovviamente elettrico, è pronto ad ogni temperatura e il piccolo monocilindrico di 411 cc prende vita con una sonorità leggera che esce da una marmitta laterale a destra perfettamente in linea con l’estetica della moto.
La frizione è morbidissima e anche la risposta al gas è pronta nonostante i pochi cavalli a disposizione.
Già, solo 25 cavalli quelli sviluppati da questo motore monoalbero a due valvole raffreddato ad aria, comunque vicini ai 27, simili anche come prestazioni, delle sorelle BULLET e CLASSIC che abbiamo avuto occasione di provare qualche mese fa, anche se in quel caso 500 cc e con distribuzione ad aste e bilancieri con due valvole.
Pochi, ma sufficienti per divertirsi e per portarci a spasso in città, ma anche ben oltre visto che ci abbiamo fatto anche un piccolo viaggetto in Liguria in occasione del nostro “Mare d’Inverno” dove la piccola Indiana ha dimostrato le sue nascoste doti di viaggiatrice.

Royal Enfield

Una comodità insospettata in sella e una velocità di crociera che a dispetto della sua massima raggiungibile si attesta tranquillamente attorno ai 110/120 km/h
Nelle curve si destreggia bene grazie a una ciclistica azzeccata e alle gomme Pirelli MT60, anche se nelle uscite di curva si rimpiange la mancanza di qualche cavallo che richiede l’uso frequente del cambio.
Il cambio da parte suo è preciso, seppur non velocissimo, avremmo preferito avere 6 rapporti invece dei 5 presenti, ma alla fine è solo questione di gusti.
Frenata affidata a due dischi, uno per ruota, serviti da un ABS mai invasivo, la frenata all’anteriore ci è sembrata un po’ “Spugnosa” costringendo a premere molto sulla leva, ma questo se da un lato permette di evitare bloccaggi indesiderati, dall’altro potrebbe portare a dare più forza del dovuto…ma nel caso c’è Sant ABS; di fatto non abbiamo mai avuto problemi se non questa sensazione controcorrente rispetto agli impianti frenanti delle moto di ultima generazione.
Gli spazi di arresto sono comunque di tutto rispetto e assolutamente dosabili.
Le ruote a raggi e l’anteriore da 21” portano a far pensare ad una moto adatta anche in fuoristrada, noi nonostante le foto ben poco abbiamo potuto sperimentare, anche se la sensazione è che in buone mani con l’Himalayan ci si possano togliere delle belle soddisfazioni.

Royal Enfield

I parafanghi sono ben dimensionati, doppio, alto e basso l’anteriore, fanno dignitosamente il loro lavoro, così come il piccolo parabrezza, che se anche non protegge molto almeno devia l’aria della corsa alleggerendo molta la pressione, soprattutto in autostrada.
Ottima la luce che produce il faro di notte, così come tutto l’impianto di illuminazione con frecce di dimensioni non invadenti e un fanalino posteriore ben curato che spunta dietro la sella.
Non ci fa impazzire il portatarga che spunta e prolunga il parafango posteriore, ma la legge è quella che è!

Royal Enfield Royal Enfield
Royal Enfield Royal Enfield


Di serie anche il robusto portapacchi che può facilmente essere integrato con borse laterali per rendere questa moto una piccola ma efficace globetrotter.
Bello il serbatoio di forma classica con una capienza di 15 lt che però, grazie ai ridotti consumi (Sempre oltre i 20 km/lt), permette una ampia percorrenza tra un rifornimento e l’altro, anche la riserva di 5 lt diventa una ottima garanzia per evitare di restare a piedi.
Disponibile in questa colorazione “Snow” oppure in “Granite” con in contrasto una grafica stilizzata, che riprende il logo dei fianchetti, che corre lungo tutta la linea superiore della moto.

Royal Enfield

Una moto semplice che diventa subito amica fedele di mille avventure quotidiane, poi ad un prezzo inferiore ai 5000,00 € cosa volete di più?
Certo una ventina di cavalli in più e magari un 650cc ci potrebbero stare....ma secondo noi gli Indiani ci stanno già pensando!

Scheda tecnica e informazioni approfondite sul sito Royal Enfield

Abbiamo utilizzato: Casco Caberg Tourmax - Giacca Clover Dakar - Pantaloni PMJ Storm - Guanti Clover Granturismo - Stivali Stylmartin Matrix - Paraschiena Clover - Intimo SIXS

Grazie a Carlo Flaminio per le foto

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