Un film o meglio un Docufilm, fortemente voluto dal Dott. Massimo Zavaglia, estimatore di motociclette che ha voluto mostrare, evidenziare, far conoscere, il genio umano ed imprenditoriale che si cela dietro alla storia della Moto Guzzi.
Realizzato in occasione del 100° anniversario, (1921/2021), del marchio di Mandello del Lario, ha in questi anni attraversato tutta Italia attraverso le sale cinematografiche e approdando finalmente anche al Teatro San Domenico di Crema.
Una serata promossa dalla dinamica e longeva realtà del Moto Club Crema che ha nei suoi intenti sociali anche quella di valorizzare la cultura territoriale cremasca.
Cornice eccezionale lo splendido teatro, fiore all’occhiello della cultura della cittadina, dove è stato allestito un quadro perfetto, fatto di splendide Moto Guzzi d’epoca ad arricchire la proiezione del film.
L’assente giustificato lo scrittore di saggistica motociclistica Fabio Bianchi, che avrebbe dovuto condurre la serata, purtroppo, o per fortuna solo pochi giorni prima ha subito per un programmato intervento chirurgico che gli permetterà finalmente di ritornare in sella.
Al suo posto quindi il Moto Club Crema ha riposto fiducia in chi scrive e così eccomi sul palco insieme al Presidente del sodalizio Alessio Doldi presentare la serata.
Un breve cenno sul Moto Club, che l’anno prossimo festeggerà i 100 anni dalla sua fondazione del lontano 1925, e sui prossimi eventi, il più importante l’accoglienza e l’organizzazione notturna della prima tappa della storica gara motociclistica Milano-Taranto, a cui hanno partecipato e partecipano alcuni soci. Una grande manifestazione motociclistica del 7 luglio durante la quale, in attesa dei piloti durante la notte, ci saranno concerti, stand espositivi motociclistici, presentazioni varie di illustri personaggi e realtà motociclistiche, nonché stand gastronomici, tra i si potrà degustare i famosi tortelli cremaschi.
E’ stato dato un piccolo spazio all’artista cremasco Stefano Goldaniga che fa della Poesia improvvisata la sua Arte, in pratica crea al momento un componimento poetico partendo da due o tre parole che gli vengono proposte.
Inevitabile metterlo alla prova con “CORAGGIO - ANDARE - OLTRE” e rimanere stupiti di quello che è riuscito a fare in un attimo regalandoci un brano davvero intenso di significato.
Il microfono passa quindi al Dott. Zavaglia che introduce, senza svelare molto, il film e le motivazioni che hanno portato alla realizzazione, buio in sala e le immagini scorrono veloci, emozionali fin dai primi fotogrammi.
Una calda voce narrante ripercorre dalle origini la vita della Moto Guzzi, un secolo di storia d’Italia: quello di Giorgio Parodi, Carlo Guzzi e Giovanni Ravelli, un sogno divenuto progetto, una realtà nel cuore di tutti. Il suono inconfondibile dei suoi motori giunge oggi come la metafora immanente di chi ha sempre guardato al futuro, animato dal desiderio di innovare, non senza un pizzico di follia, consacrando il marchio dell’aquila con un successo dalla portata mondiale.
Un’ora e venti circa che sorre veloce con immagini d’epoca e altre realizzate grazie a collezionisti e personaggi dello sport e dello spettacolo, ma anche i discendenti dei fondatori, dei piloti, fino agli stessi lavoratori e collaboratori dell’azienda, nonché gli abitanti di Mandello del Lario.
Una regia attenta, mai banale, fatta di dettagli e con una fotografia d’effetto, frutto di una evidente ricerca non solo storica bensì più culturale, umana, insomma capace di mettere in mostra l’anima.
Si, parlare di Moto Guzzi, non solo moto e tecnica. Il film diventa il pretesto di parlare di uomini, di unione di una vita, lunga cento anni, s’intrecciano passioni, motivazioni, creatività, innovazione, dedizione, tenacia, vulcanici temperamenti italiani, arte, cultura, storia, costume, eccellenze della mostra bella Italia.
Un forte e sentito applauso del Teatro gremito saluta i titoli di coda e il ritorno del Dott. Zavaglia sul palco per una chiusa della serata che vuole cementare il contenuto della pellicola, ma anche della serata stessa; non l’individualità, il protagonismo, ma il “NOI” quell’unione che ha creato la Moto Guzzi, che ritroviamo nell’operato del Moto Club Crema, e che dovrebbe essere esteso il più possibile.
L'unione di appassionati, ma anche di realtà presenti sul territorio; associazioni che la stessa Guzzi nella sua storia ha sempre sostenuto, associazioni sportive, sociali, forze dell'ordine, boy-scout ecc.
Il saluto finale arriva con la notizia che presto inizieranno le riprese di un altro pezzo di storia della Moto Guzzi con contenuti e contributi di particolare interesse.
Un rinfresco a base di specialità locali diventa il piacevole epilogo di un a serata decisamente riuscita e che non può fare a meno di consigliare la visione dell’opera “Moto Guzzi: il Coraggio di Andare Oltre”.
Da segnalare inoltre che l'opera non ha scopi commerciali o pubblicitari, i protagonisti hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro competenze a titolo gratuito.
Pertanto anche la serata organizzata dal Moto Club Crema, forte del suo intento rivolto alla socialità, è stata ad ingresso libero, con gli eventuali sostegni spontanei che saranno devoluti in beneficenza all’Associazione Le Vele Onlus di Pioltello (Mi).
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