Triumph Trident
Categoria: Biker World

La tre cilindri di Triumph è nata per dare il benvenuto ai motociclisti tra le moto che contano. Carattere, facilità e stile sono i segni distintivi di una tre cilindri con pochi compromessi.


Non capita, ma se capita di inciampare in una moto dall’equilibrio esemplare, è impossibile non salirci in sella e gustarsi le sfaccettature di un progetto che per Triumph ha un significato tutto particolare, tutto inglese. Nel design di quel serbatoio che richiama gli stilemi del passato della casa di Hinckley ritroviamo un po’ di quella simpatica spocchia inglese, anche se il design è italiano, quel misto tra accento arrotondato e cattiveria dei sobborghi, là dove regna anche il mito dell’Ace Café.

DESIGN INGLESE MA... CON UN TOCCO ITALIANO

Si potrebbe dire che questa Trident è una entry level, o almeno una volta così si diceva delle seicento, ma complice l’abbassamento delle cilindrate di ingresso e il miglioramento generale di tutte le parti che compongono una moto di questa cubatura, questa tre cilindri da 660cc è qualcosa di molto più sostanzioso. Dopotutto Triumph ha curato molto l’uscita della Trident, a partire dal nome che richiama una gloria anni 60, le forme ricercate del serbatoio, ma soprattutto il nuovo tre cilindri inglese, il più piccolo della famiglia, ma con abbastanza cavalleria da rendere divertente qualsiasi situazione.

Triumph Triden in action

Il tre cilindri di britannico è un piccolo (si fa per modo dire) gioiello, prende il meglio delle altre architetture, spinge fluido ai bassi, ma intorno ai 4500 giri diventa una furia e spinge davvero bene con i suoi 81 cavalli e una coppia di 64nm a 6250. Risponde senza strappare quando si riprende il gas, e regala gusto quando il gas si decide di spremerlo. Cambio con innesti precisi, anche se non da riferimento, mentre la leva della frizione è eccezionale, la resistenza è minima e la mano ringrazia anche nelle infinite cambiate di un buon tour su e giù dai passi.

CORTA, SVELTA, PEPATA: PER DIVERTIRSI MEGLIO FARLA ARRABBIARE

Alla guida le Trident è un peso piuma in tutti i sensi, 189kg quello effettivo, ma in sella è talmente svelta da dare l’impressione di soffrire di sovrasterzo. Bisogna prendere abitudine a quanto è veloce a buttarsi dentro a una curva. Ne deriva una grande maneggevolezza che agevola sia curve strette che cambi di direzione veloci, a cui il motore partecipa sempre volentieri, condita da una bella voce roca. Aiuta sicuramente lo pneumatico posteriore da 180, un punto di equilibrio sempre azzeccato, aiuta l’interasse corto, ma aiuta anche le sospensioni ben sostenute e con un assetto di base un po’ più rigido della media, sacrifica un po’ il confort, ma ne guadagna la guida sportiva.

Triumph Trident laterale

Frenata buona, davanti avremmo voluto vedere una bella pinza radiale, ma visti i due dischi da 310 all’anteriore e come frena sarebbe stato più un vezzo estetico ed edonistico, più che un’utilità reale. Non siamo arrivati a mettere in crisi le gomme Michelin Road 5 di primo equipaggiamento con l’ABS e il controllo di trazione, ma ci sono e lavorano bene insieme al ride-by-wire e ai i due riding mode, road e rain.

I SOLITI INGLESI PEDANTI, NON TRASCURANO NULLA

Sospensioni Showa all’anteriore e posteriore, cerchi forgiati multi razza belli anche da vedere, un bel forcellone pressofuso, e una cura generale dei particolari che non sono sicuramente per moto che vorrebbero essere di accesso. E’ una moto per iniziare e continuare questa Trident 660, lontana dai bombardoni che popolano le strade, ma promette di accompagnare la passione per le due ruote ben oltre gli inizi. Il vezzo del moderno sotto codone verniciato contrasta con il design del serbatoio retrò, ma l’aspetto finale generale è ricco di personalità.

Dashboard Triumph Trident

Il dashboard tondo al centro del manubrio per mio gusto prende un bel 10! E’ anche lui figlio dell’equilibrio di questa moto, per un attimo abbandoniamo le miriade di gameboy che vediamo ormai su tante moto, non che non li si apprezzino, ma questo ha tutte le informazioni in una disposizione più classica e razionale, poco colore, visione semplice che si rifà alle strumentazioni classiche, non bisogna cercare le informazioni primarie ma sono tutte lì al posto giusto, dove ci siamo abituati a vederle sempre. E’ un colpo d’occhio. Eppure è tutto digitale, ingloba anche un navigatore turn by turn e i comandi per la GoPro, tutto governato dai comandi a manubrio. Molto promosso!

Look, sostanza, grinta di questa Triumph Trident ci è piaciuta, per poco più di 8000€ si porta a casa una moto che promette divertimento e con un look che non passa inosservato. Lunga la lista di accessori, consigliabile il piccolo cupolino per dissipare un po’ d’aria.

FOTO DI FABIO BARATTI

Casco Nolan N80-8
Giacca IXON
Guanti LS2
Jeans PMJ

GALLERY

 

 
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