Motor Bike Expo 2020
Categoria: Biker World

I Doors lo cantavano e noi l'abbiamo fatto un po' nostro come motivo principale di questo Motor Bike Expo, un'edizione 2020 che riassume molto bene linee e tendenze del mondo motociclistico e della tribù che customizza.


In effetti dopo tanti anni che cammino per questa fiera non mi sono ancora abituato del tutto alla scenografia multicolore, ma mi sento già più a casa del solito, per chi la frequenta per la prima volta niente è più verosimile del motivo della canzone cantata da Jim Morrison, la gente ti sembra strana quando sei uno straniero. E chi è abituato alle fiere tutte patinate, o ai bei concessionari dove si compra l'ultima nata in listino, qui può sentirsi un po' straniero, spaesato. E' un po' quel mondo di mezzo che continua a piacerci tanto, dove la moto diventa davvero momento di condivisione, di aggregazione, dove tra il capellone borchiato, l'hipster da café racer, l'endurista fighetto o il racer agguerrito, la barriera si assottiglia fino ad annullarsi.


RAFFINATEZZA UN PO' RUDE

Una passeggiata in mezzo ai padiglioni del Bike Expo vuol dire immergersi non solo in quella che viene chiamata custom culture, ma in generale in una fiera di paese dalle fattezze meravigliose. A pochi metri di distanza si possono trovare stand e padiglioni che raccontano un modo totalmente differente di vedere la moto, o stand che vendono vestiario da café racer vicino a quello che produce cerchi racing per moto da sparo. Sicuramente lo scorrere degli anni hanno portato più contaminazione, in contesto eterogeneo in cui l’unica costante è la passione per le due ruote, gli stand disegnati un tempo come continenti identitari per genere e cultura motociclistica, oggi si sono mischiati nei diversi padiglioni come fossero colori su una tavolozza.

MotorBikeExpo2020 Custom

La parte del leone tra i customizzatori l’hanno fatta ancora le café racer, con una rappresentanza molto folta di stand e moto e un livello di customizzazione arrivata davvero a livelli molto alti. Definito ormai una tipologia standard di motociclette ricavate da qualche classica recente, molti costruttori hanno raggiunto una raffinatezza stilistica e di realizzazione che ha poco da invidiare alla più longeva e ricca di esperienza del custom. Custom un po’ in ombra in questa edizione, con meno espositori e anche meno negozi di parti di ricambio, quasi gli appassionati del genere più rude avessero un po’ abbandonato la fiera che una volta era terreno di caccia esclusivamente loro.

Molte le moto e le customizzazioni di pregio, alcune ci hanno impressionato per la ricercatezza nelle soluzioni quasi a definire più un concept che una moto da usare, la qualità del prodotto finito in altri casi ha avvicinato tanto il prodotto customizzato a quello di serie ma regalando quel tocco di personalità in più, fino ad arrivare alla muscolatura di alcune realizzazioni davvero adrenaliniche.

MotorBikeExpo Johnny Rapina


ALCUNE SI FANNO NOTARE PIU' DELLE ALTRE

Partiamo proprio dal fondo con l’officina Ed Special con sede ad Aprilia, un customizzatore che ha votato tutta la sua attenzione ad uno dei modelli moderni più iconici di Harley-Davidson, quella V-Rod che ha iniziato il trasbordo della casa americana nel motociclismo moderno. Le realizzazioni di questa Sesto Elemento partono prima da una modernizzazione molto spinta della V-Road, con la sostituzione del forcellone e della doppia sospensione tradizionale, con una strruttura più moderna e un mono posizionato lateralmente con una serie di leveraggi molto particolare. Il risultato, insieme alle diverse finiture disponibili e realizzabili, ne definisce una moto davvero moderna, quasi futurista, ancora più emozionante nella versione con il forcellone monobraccio totalmente realizzato da Ed Special, come anche i cerchi. In versione total carbonio, verniciata o cesellata, la Sesto Elemento trasmette quella dinamicità sportiva che portano la V-Road davvero nel 2020.

MotorBikeExpo2020 Ed Special

Opera davvero unica la nuova creatura di Mr. Martini, presentata nel suo stand arena con il massimo della scenografia, customizzazione su base Triumph Sprint 900 del 1996, il cappellaio matto del mondo dei customizzatori ha creato questa Arte-Ria, un nome che vuole richiamare alla mente il flusso del sangue che passa per il cuore, lì dove risiede tutta la passione di chi vive lavorando sulle moto ormai da tanti anni, punto di riferimento per molti customizer.
Altra moto che ha lasciato il segno, è la XSR700 Sette di Oscar Tasso, opera davvero incredibile perché trasforma una Yamaha XSR 700 in una splendida off-road in chiave retrò, con ruote tassellate, parafanghi alti e un magnifico serbatoio realizzato artigianalmente, il tutto rispettando le strutture originali della moto, telaietto reggisella compreso. Una realizzazione talmente perfetta, da farla sembrare una moto pronta per il listino della casa di Iwata.

In tutto questo però non va dimenticata la ricchezza della fiera, quella dei divertimenti, del Motor Bike Expo, una specie di lunapark dove si passa da uno stand di negozi ricco di qualsiasi accessorio uno voglia comprare a prezzi davvero da outlet, agli stand patinati delle case motociclistiche, fino all’angolo dell’usato dove è possibile tornare a casa con una moto da mettere nel box.

Negli stand del vestiario e degli accessori si può comprare davvero di tutto, giubbotti, pantaloni, tute da pista, caschi e guanti, o parti di ricambio per moto come parti in ergal, dischi freno, strumentazioni, scarichi, carene, tutto sempre a prezzi molto competitivi in virtù dei grandi stock e dei prezzi speciali per la fiera. Ma forse la parte più colorata rimangono gli accessori improbabili, parti di moto trasformate in oggetti di arredamento, o il colore di stand di t-shirt e vestiario come l’immancabile e originalissimo Johnny Rapina. Da seganalere in particolare lo stand di Wild Hog, l’azienda che produce articoli in pelle fatti interamente in Italia e che annovera prodotti della linea Terence Hill, ha realizzato una borsa davvero speciale, in pelle e tela che può essere agganciata alla moto o usata come zainetto. Totalmente impermeabile ha un look davvero speciale.

MotorBikeExpo2020 Royal Enfield


LE CASE NON DELUDONO

Le case motociclistiche non si sono sono fatte pregare, quasi tutte in forma ufficiale, come Aprilia e Moto Guzzi, Harley-Davidson, BMW, Triumph, Royal-Enfield, Yamaha, Indian Motorcycles, Benelli, Suzuki e Honda. Tutte con le ultime novità o comunque con le moto più a tema, anche se come detto ormai è una fiera assolutamente pluralista. Lo dimostrano sicuramente Honda e Suzuki, con la nuova Honda CBR1000R-RR e la Suzuki GSX-R1000 Ryuyo. Ma le più a tono sicuramente sono state Harley-Davidson, che con la nuova Livewire spinge l’acceleratore fino in fondo verso l’elettrico, va detto che questa muscolosa moto elettrificata inizia a piacerci non poco, e l’intera gamma classica e sportiva. Sulla stessa lunghezza d’onda Indian Motorcycles, con la gamma al completo, dall’adrenalinica FTR1200, alla sportiva Scout Bobber, fino alle grosse Challenger e Roadmaster. Anche Triumph non ha deluso le aspettative con l’intera gamma ma soprattutto tre motociclette che possono rappresentare quasi a tutto tondo questo Motor Bike Expo, parliamo delle tre versione speciali TFC della Bobber, la Thruxton e la Rocket 3, tre mostri neri rinchiusi in una gabbia di vetro che hanno fatto sognare tanti motociclisti passati da quelle parti. Royal-Enfield con l’ultima produzione di café racer di serie e qualche moto già customizzata, ha trovato la sua perfetta collocazione in mezzo al Motor Bike Expo.

Due case che come sempre sanno mettersi a tono sono state BMW e Moto Guzzi. La casa bavarese per l’occasione ha messo nel salotto la 18/2, splendida rivisitazione in chiave moderna di un cruiser del passato nella sua ultima elaborazione, ma non ha dimenticato di allestire lo stand con diverse versioni della nineT, moto che sa sempre mettersi il vestito giusto. Moto Guzzi invece aveva già tutto l’arsenale giusto, V7iii, V9 e California, ma è sul tema café racer e corse che ha saputo giocare il jolly, esponendo una della V7 preparate per il campionato Fast Endurance a pochi metri dallo stand Guareschi, il preparatore ufficiale di questo campionato, che dal canto suo esponeva diverse rivisitazioni Moto Guzzi in salsa racing.

MotorBikeExpo 2020 Moto Guzzi


SE TI SENTI ANCORA UNO STRANIERO

Questa fiera è così grande e così godibile in una sola giornata, da raccogliere materiale in testa per scrivere sette articoli. Insomma tanto gusto e tanto succo a questo Motor Bike Expo, se è vero che si viaggia tra un padiglione e l’altro cantando “people are strange” dopo aver guardato qualche strano stand, qualche moto dall’estetica pazza o qualche tizio strano che si aggira per la fiera, è vero anche che siamo nel villaggio più variopinto d’Italia, e appoggiato ad uno dei tanti chioschi che vende hamburger, panini e ciambelle, non si può fare a meno di sorridere pensando che in fondo  “people are strange, when you are stranger”.

Wolf

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