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“Piscio sui pomponi e sui cilindri dispari”
“Piscio sui pomponi e sui cilindri dispari”
"alla fine passi per qualche sacrificio estetico la moto è una gran bella esperienza..e poi chi ti impedisce di infilarci un tacco 12 nello zaino?"
"Si chiude con una gara di anticipo l'anno accademico della Superbike, l'università della moto di traverso"
Mettiamo i puntini sulle i prima di cominciare questo articolo: mi hanno costretto a scriverlo! Il Fagna ogni tanto mi chiama e mi chiede "lo hai scritto l'articolo su Vairano?" e l'immancabile risposta è "perchè io? Scrivilo tu che sei più avvezzo alle piste". Niente, rimane convinto che il punto di vista di un nerd delle piste è importante.
E allora va bene. Scriviamo 2 righe. Prima di tutto il curriculum: Adria e Lombardore. Così ci capiamo, bikers che guardate con un po di timore alla pista, sono dei vostri. Ad Adria mi hanno triturato, al Lombardore mi sopportano.
Motocicletta, lo Zanichelli la definisce come: Veicolo veloce a due ruote, mosso da un motore a scoppio, che può trasportare anche un passeggero.
Ma cosa è la motocicletta?
Per qualcuno solo un mezzo di trasporto, per tanti un divertimento e uno sport, per molti un mezzo di aggregazione.
Si perché la moto è capace di far conoscere persone diverse come estrazione sociale, politica, religiosa, ma anche semplicemente di gusti e abitudini……tutti uniti nella grande passione che è la moto.
A volte la moto è capace di creare, citando “il piccolo Principe”, “legami”.
Legami di amicizia che si instaurano senza sapere il perché, ma che diventano, per legge sconosciuta, indissolubili.
Spesso questi legami diventano “complicità”.
Ci sono posti in cui ti senti a casa, anche se la tua quella vera è a parecchi km di distanza. Posti in cui passeresti le ore solo per il gusto di starci; a respirare il profumo dell'officina che si mischia con quello della passione; a riempirti gli occhi con i colori e i particolari delle moto nuove, che si mischiano a quelli dei viaggi veri ed immaginari in sella, in una tavolozza dalle sfumature infinte. Ci sono posti dove noi bambinoni veniamo coccolati meglio che in una beauty farm. Dove il poter almeno toccare così tanti "giocattoli" ci manda in ecstasi.
Certo per me alto poco più un metro e settanta arrampicarmi fino alla plancia di comando non è stato facile; e non ci sono ne il dottor spock ne il signor Sulu ad aiutarmi nelle manovre; ed invece questa specie di astronave austriaca è più leggera e maneggevole di quanto l'occhio non possa valutare. Ah si dimenticavo, mi sono appena issato sulla sella di una KTM990 adventure, dalla livrea bianca e dotata di ABS, che manco a dirlo ho voluto provare alla prima staccata in una strade deserta.
"Ma cosa mi faranno gli altri? Mi passeranno sopra le orecchie? Mi sverniceranno? Mi faranno cadere? Sai cosa gli faccio a quello lì se mi taglia ancora la strada in curva?"
Queste frasi le ho ho dette e le ho sentite dire un sacco di volte, e credo siano figlie della paura che colpisce noi schiappe geneticamente predisposti, ogni volta che ci avviciniamo ad una pista e vediamo il paddock pieno di professionisti... dei dilettanti. Cioè quelli che hanno il manico, il mezzo e... i mezzi.
Direi, come'è giusto che sia, in tutte le gare si comincia a parlarne dalla fine, vale a dire dal risultato. Quindi un Pedrosa in gran forma, uno Spies in grande crescita secondo, un Lorenzo stremato dal gran caldo terzo, un Rossi quarto meglio di quanto potessero far pensare le tre cadute del week end e poi bla bla bla e bla bla bla, solita roba.
Negli anni ’50 le maxi erano 500cc, più sotto imperversavano i 250, Gilera e Guzzi in testa.
Negli anni ’60 anche le Inglesi si allineavano alla storia del motociclismo, ma dagi anni ’70 si cominciò la rivoluzione, oltre 350 cc “protette” dal dazio, si cominciano a vedere spuntare sempre più intriganti Giapponesi che a suon di prestazioni ed estetica accattivante sbalordiscono il mercato, fino al colpo finale della Honda che sposta i riferimenti con la sua 750 Four, portano di fatto la cilindrata delle Maxi a questa cubatura, Ducati, Laverda si allineano nello sport e per qualche anno nel mondiale oltre alle allora classiche cilindrate compare la 750, poi trasferita in endurance e in tempi più recenti in superbike con gioielli quali ad esempio le Honda RC30.
Cosa spinge un uomo vicino ai 50 anni ad alzarsi alle 5,30 per andare a provare una moto?
Il fatto che sia una delle moto più belle e desiderate da sempre?
I 186 cavalli dichiarati?
Il marchio blasonato che ha sul serbatoio?
La possibilità di provarla nel suo ambiente ideale?
Forse tutte queste, forse nessuna in particolare, sta di fatto che alle 8,00 puntuale ci si presenta alla reception per la conferma dei 20 minuti di Piacere precedentemente prenotati.
La notizia bomba che non è una bomba è finalmente stata ufficializzata. Dopo tante indiscrezioni e tanti indizi che giorno dopo giorno l'anno "disarmata", è arrivato il comunicato delle 2 case, a 2 ore circa dalla gara di Brno, quasi a voler lasciare i riflettori puntati sul GP per il tempo che meritava, senza voler rubare niente a nessuno.
Nella Superbike è un personaggio simbolo da ormai molti anni, legato in maniera indissolubile, almeno fin ad ora, alla Suzuki, Francesco Batta oggi si trova a dover dichiarare con forza l'inadeguatezza degli sforzi fatti dalla casa giapponese a fronte dei risultati che lui è in grado di produrre con l'aiuto dei suoi ragazzi.
A ben vedere in effetti la casa di Hamamatsu è l'unica a non avere una presenza più "ufficale" a supporto del team che la rappresenta. Altre case come Yamaha e Kawasaki sono presenti quasi ufficialmente, Honda fornisce un grosso supporto a Ten Kate, mentre Suzuki sceglie di rimanere lontana dai circuiti della SBK, e spende milioni nel MotoGP dove, ahimè, sembra un pozzo vuoto e senza fondo.
Alla fine il tempo ci ha provato a rovinare la serata di inaugurazione di www.amotomio.it , dalle 18,30 si è scatenato su Cuggiono il diluvio universale con acqua che pareva lanciata dai “Canadair” e grandine ideale per i mojto.
Molte le telefonate di amici collezionisti per il da farsi, Elia e Gabriele (di EvolutionBike) nel parcheggio pronti a scaricare la loro “creatura” dal furgone, ma impossibilitati a farlo, salvo usare mezzi da sbarco!!!
Gentili amici, siamo a scriverVi per invitarvi all'inaugurazione della nostra nuova pazza idea che risponde al nome di "a moto mio, consigli eccezionali per motociclisti normali". Dopo anni, quasi decenni, di esperienza motociclistica, passione e km macinati in strada e pista, un... po' stufi di leggere i soliti artico...li omologati, di sintonizzare il decoder su moto documentari triti e ritriti, abbiamo deciso di fare un po' da soli, di cercare di aprire una "terza via". E di scrivere di moto, con il piglio di chi in moto ci va tutto l'anno, non pretendiamo di avere la padronanza di linguaggio di un giornalista, ma ci metteremo tutta la passione che abbiamo coltivato negli anni. E scriveremo di tutto un po', di quel po' sempre coinvolgente che ruota attorno alla moto. E non abbiamo la minima idea di quanti "click" alla regolazione della forcella dobbiamo dare per girare al mugello, ma ci giriamo lo stesso e magari vi consigliamo un ristorante in zona economico, buono e sopratutto provato. A moto mio è tutto questo e anche di più. E' turismo vissuto con il caldo e con il freddo, culo contro sella; è la recensione di un negozio o di un treno di gomme particolarmente convincenti; si parlerà di sport ma non da tifosi, ma da appassionati....si parlerà...di moto. senza fronzoli, senza arcobaleni effimeri, solo moto vissuta e da vivere. Il web offre tanti spunti, e migliaia di stimoli e di siti che "si somigliano". Noi cercheremo al nostra strada, anche con il vostro aiuto, anche con il tentativo di rendere la viota più facile ai motociclisti italiani, perennemente in equilibrio precario sulle nostre amate 2 ruote.
Se vorrete vi aspettiamo venerdì 23 luglio, dalle ore 21,00 in poi, presso la piscina Comunale di Cuggiono, p.le dello Sport, Cuggiono (Mi), vi offriremo un bicchiere di sangria, ci sarà musica dal vivo e dulcis in fundo una esposizione di moto d'epoca, ed attuali, dagli anni 30 ai giorni nostri;
in somma, una serata a "motonostro".
Vi aspettiamo
Michele (Bluwolf) – Flavio (Flap) – Davide (Fagna)
Ci sono posti cui noi strani esseri cavalcanti una due ruote più o meno di pesante ferro, ci leghiamo in maniera ostinata, romantica quasi noiosa; luoghi magari lontani da casa nostra, ma che a forza di “e dai e dai” li giri quasi ad occhi chiusi, senza cartina, ne navigatore, perché tanto conosci ogni piccolo angolo, di strada, di case, di accoglienza….di tutto quello che ti può strappare un sorriso; ampio, largo, su tutto il viso, di quelli che dicono “ma io a casa no ci torno più”.