Sei lì che guidi tranquillo consapevole dei tuoi limiti ma soddisfatto dei progressi di questi anni che ti hanno portato da zero ad un livello minimo di capacità in fuoristrada.
Già, ne è passata di terra sotto le ruote e ne hai combinata qualcuna, hai fatto cose ed eventi che mai, fino a solo sei anni, fa nemmeno ti sarebbero passati per la testa, come del resto di guidare fuori dall’asfalto; eppure sei li sulla tua moto ad affrontare salite e discese con la nascosta convinzione che in fondo non stai andando così male.
Hai il tuo passo, non hai fretta, nessuna pressione e ti godi persino il panorama, poco prima una di quelle discese con sassi smossi non ti ha avuto e ti senti soddisfatto, quasi sicuro di te!
Eccolo, quindi, quel bel sentiero in costa due binari di terra battuta che corrono paralleli divisi da una sottile striscia d’erba, nulla di impegnativo, quando decidi di cambiare corsia, come hai fatto mille volte, ma mentre la ruota davanti cambia binario la posteriore rimane sull’altro ed in un attimo ti trovi a terra girato di 180° rispetto alla direzione.
Poco male, ti alzi, sollevi la moto e ti trovi con il manubrio a destra prepotentemente piegato verso l’alto e la leva del freno posteriore piegata.
Riparti e cerchi di guidare con la parte destra del manubrio che rimane vistosamente più sollevata e rende la gestione dello sterzo meno intuitiva, in più sei nervoso, più per la stupidità del volo che per il male o il danno, così sbagli ancora, allarghi la curva e esci sul bordo rotolando all’indietro con una capovolta con arrivo in piedi in perfetto stile “I Bulgari”... e purtroppo non c’è nessuno ad applaudire al tuo gesto atletico non voluto.
Non c'è nemmeno nessuno ad aiutarti a sollevare la moto che è coricata in contropendenza, così, mentre una nuvola di moscerini ti ronza attorno alla testa, riesci a rimettere la moto verticale…ma sei in basso rispetto a lei, non riesci a scavallare la sella, quindi provi a spostarla più avanti per poterla appoggiare sul cavalletto laterale che è dalla parte opposta.
Sei stanco, fa caldo, sei sudato e anche un po’ con un certo turbinio testicolare ti invade, così ti sbilanci e la moto ti cade dall’altra parte in puro Paperissima Style!
Ora ti viene da ridere, mentre dentro di te qualche santo lo invochi, ma non puoi fare altro che rialzare la moto, questa volta sei dalla parte giusta, salire in sella e proseguire, del resto mancano solo 50 km al ristoro di fine tappa.
Sei ferito nello spirito e nella tua fiducia nella guida, hai un manubrio storto e una leva che fatichi a gestire, metti insieme tutto e guidi da cani, o meglio peggio del solito, ma alla fine al ristoro ci arrivi.
La pausa rigenera un po’, riesci a raddrizzare la leva del freno posteriore, per il manubrio non c’è nulla da fare, e riparti per quei solo 107 km che ti separano dall’arrivo.
Liberi la mente, provi ad adattarti alla guida disassata che il manubrio ti impone e incredibilmente riesci a prendere il tuo andamento lento e quasi sicuro.
Un po’ ti torna la convinzione di essere capace, poco come sempre, ti senti quasi sicuro e così completi la traccia rendendoti conto di essere alla fine tra i primi a concludere il giro di questo seconda giornata dell’Umbria Raid Experience 2025.
Non è la prima volta che cadi, ma questa volta la modalità ti ha segnato nell’orgoglio, l’unica vera ferita, un volo che ha minato la tua personale autostima.
Ora non resta che cambiare il manubrio alla nostra Honda e ripartire, l’orgoglio se ne farà una ragione.