Ciclisti in fila
Categoria: trafiletti

Lo ammetto, pur riconoscendo che la maleducazione e la mancanza di rispetto alberghino in tutte le categorie degli utenti della strada ho un particolare risentimento per i ciclisti.


Non quelli veri, quelli che usano la bicicletta come mezzo di trasporto, gli sportivi, quelli che sono coscienti dei pericoli che corrono e pertanto contribuiscono alla loro stessa salvaguardia con il rispetto delle regole del codice della strada, parlo delle frotte di maleducate mandrie in transumanza che, soprattutto nei fine settimana, invadono le strade incuranti del disagio creato dalla loro maleducazione.
Ecco che quando vedo un gruppo di ciclisti, nella loro colorata tenuta sportiva da amatori del pedale procedere sul lato destro della strada e in fila indiana mi commuovo, a volte scende persino una lacrima quando questi rispettano il semaforo.

Oppure ci sono, per fortuna, come del resto accade che nella totale noncuranza degli automobilisti troppo impegnati nella loro attività sociale su WhatsApp o sui social, che qualcuno si accorga del sopraggiungere di una moto e pertanto si sposti a destra, dove peraltro dovrebbe stare, per agevolare il passaggio.
Tanta simpatia e relativa commozione scaturisce da questo semplice gesto che si contrappone all’odioso taglio di strada che autisti frustrati nel traffico, con professione materna certa, compiono protetti dalla loro corazza lamierica.

Esempi fin troppo banali probabilmente in questo difficile mondo di chi va in moto, ma che nella loro rarità diventano ancora più apprezzati segno che non tutto il mondo sta andando a rotoli.

Poi all’improvviso ci troviamo di fronte alla commozione improvvisa quando invece di utilizzare la sbandierata sicurezza per arricchire le casse qualche comune utilizza dispositivi capaci di essere davvero efficaci come ad esempio i semafori intelligenti che scattano quando la velocità è eccessiva, oppure quando agli stessi troviamo il contasecondi così da evitare frenate improvvise e cagionevoli di rischiosi pericolosi tamponamenti favoriti dal terrore dei Photored. 

Vi capita poi mai di trovarvi nella jungla dei limiti di velocità con cartelli messi “Ad Minchiam” utilizzando tutte le decine dai 10 ai 90 all’ora magari nello stesso tratto rettilineo di pochi chilometri? Ecco quando trovo un logico 50 km/h o un 90 km/h nell’extraurbano, retaggio di una vecchia norma forse ancora in vigore ma tanto ignorata, ma anche un semplice 70 km/h quando la strada lo permette mi commuovo. Forse il rispetto dei limiti si raggiungerebbe più facilmente facendo sì che questi siano adeguati all’effettiva pericolosità della strada e magari con una maggior attenzione alla cultura del rispetto.

Ci piacerebbe anche che le istituzioni riconoscessero il contributo delle due ruote a motore allo snellire il traffico cittadino ed invece di vessarli parificandole alla auto con gli assurdi divieti di circolazione legati alle classi di inquinamento, vorremmo che tornasse la distinzione tra auto e moto per i pedaggi autostradali e magari una modifica nelle validità delle revisioni per le moto d’epoca…ma questa è pura fantascienza.

Potremmo trovare molti altri esempi capaci di commuovere il motociclista, qualche volta capita, godiamoci il momento sperando che sia un piccolo segno di inversione di rotta. 

Back To Top
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.