Imparare a guidare una moto
Categoria: trafiletti

Dai che ci vuole, basta un po’ di coraggio, un amico, qualche filmato alla tele e un po’ di pratica.


Basta davvero poco per guidare una moto, poi per andare forte se hai “tuo cugino” che ti svela i segreti sei a posto e puoi diventare il Re dei passi!

Già, scherzi a parte, probabilmente molti, quasi tutti forse, abbiamo imparato così a guidare una moto, magari prima il motorino quando ancora bastavano 14 anni e senza nessun patentino ne pezzo di carta potevi inforcare la due ruote da 50 cc.
Del resto anche per le moto nel secolo scorso bastava la prova teorica per la patente A e addirittura chi era in possesso della patente B poteva guidare, raggiunti i 21 anni motoveicoli di qualunque cilindrata.
Poi le leggi sono cambiate negli anni a partire dagli anni ’80 con una rivoluzione che ha portato all’attuale confusione della Babele delle patenti.

Ma qui stiamo parlando di imparare a guidare una moto, non di averne il permesso; conosco Piloti impegnati in campionati che non hanno di fatto la patente per circolare su strada eppure la moto la sanno ben guidare nelle piste.
Sicuramente per guidare una moto non ci vuole una scienza, un minimo di predisposizione, un po’ di apprendistato e il gioco è fatto, la moto va, ci porta a spasso, ci trasporta, magari ci andiamo anche forte, ma sappiamo guidare davvero la moto?
Ora la Scuola Guida è obbligatoria, ma anche qui si potrebbe aprire un libro sulla effettiva capacità di guida dei neo patentati, certo l’esame è superato il minimo sindacale è salvo, ma davvero sanno “Guidare”?

Chi scrive ha iniziato da solo, un amico gli ha portato a casa quel vecchio 125 e dato le prime nozioni che con la pratica si sono trasformate in una guida che ritenevo, se non ottima, accettabile, in linea insomma con il livello medio dei motocilisti che conoscevo. In sostanza sapevo guidare e questo mi ha permesso di viaggiare per l’Italia e l’Europa, salire di cilindrata più volte e persino buttami in pista, miglioravo ascoltando i consigli di tutti, giusti o sbagliati che fossero, e osservando, copiando i movimenti di chi mi precedeva.

Quello che probabilmente abbiamo fatto tutti, poi ad un certo punto eccomi a frequentare il mio primo corso di guida, dopo ormai trent’anni che guidavo una moto, ed eccomi buttati in faccia gli errori che facevo, e nozioni che se messe in pratica permettevano una guida più fluida, corretta, rilassata, insomma più sicura.
Posizione, sguardo, traiettoria, frenata, concetti che finalmente venivano analizzati, messi in pratica, fino a convincermi che avevo molto ancora da imparare e molto altrettanto da dimenticare.

Dopo il primo un altro corso, con la convinzione che la sicurezza e la padronanza del mezzo arrivi anche dal continuo allenamento e l’affinazione dei gesti, corsi che si sono spostati anche verso il fuoristrada dove a maggior ragione l’aiuto di un valido istruttore può aiutare a una guida efficace e sicura.

Così dopo ormai quarant’anni di guida continuo a voler imparare, perché non si smette mai, non sono diventato un fenomeno, probabilmente ci vuole anche un po’ di genetica, ho imparato a guidare su strada in modo sicuro, a gestire la moto in ogni situazione, ho persino imparato a riconoscere i miei errori e quelli degli altri metodo sicuro di apprendimento in ogni attività.

Insomma ritengo che i corsi siano il miglior modo di imparare a guidare una moto, portare in giro la moto non farsi portare in giro da lei.

Si può imparare anche senza, ma con un corso è meglio.

Flap Firma

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