Questo elettrico sparato in tutte le salse ci sta aggredendo da ogni dove, noi che adoriamo i nostri bellissimi, rumorosi, puzzolenti motori che scoppiano. Ma davvero davvero?
In realtà il titolo arriva da un nostro lettore, la positiva reazione ad un articolo sulla nuova Energica Experia, costata impegno, fatica, sudore… più o meno. Non è l’unico e mediamente le reazioni di chi si prende il tempo di scrivere sulle moto elettriche è di questo umore, dopotutto espugnare il sacro baluardo del motociclista sarà impresa ancora più ardua di quella dell’automobilista. Oltre alla passione per l’insetto scoppiettante, la moto ci offre tutta una serie di appigli, scuse, ragioni, che ci tengono fedelmente abbarbicati al sacro liquame verde: l’uso che si fa dalla moto, la necessità di “rabboccare” più di frequente, la mancanza di colonnine là dove solo i motociclisti osano, il prezzo, tutta una serie di cose che ci vengono psicologicamente in aiuto.
Però è come stare sui due bracci di un’altalena, di una bilancia, dove in questo momento il peso sta tutto dalla parte di quelle magnifiche teste sporgenti della mia Guzzi. Ma già qualche peso dall’altra parte va via via aggiungendosi da quando l’italianissima Energica ha deciso di iniziare a fabbricare moto vere con motore elettriche. Aumentano i punti di ricarica, aumentano le percorrenze, diminuiscono i tempi di ricarica, e pian piano sembra sempre di meno un prodotto esotico. La stessa cosa accadde probabilmente quando si passò dal cavallo all’auto.
Arriverà questo fantomatico 2035, e per chi, grattandosi gli zebedei, sarà ancora da queste parti sapremo come è andata. Un lettore ha detto che si combatte contro l’inevitabile, un altro ancora ha pronosticato la fine dell’Europa, io so soltanto che quelle due splendide teste che di tanto sbrodolano liquame saranno ancora nel mio box, ma fosse elettrico, a benzina, a idrogeno, a umido come l’auto di ritorno al futuro… io andrò ancora in moto, come ci andranno quelli che per la moto hanno passione. Perché la moto è moto.