Il passare del tempo, degli anni, ci sbatte in faccia la cruda realtà; non siamo eterni, nonostante facciamo finta di essere immortali e pensiamo che le persone a cui vogliamo bene possano vivere per sempre.
Invece all’improvviso ti arriva la notizia che è mancato un amico.
Si un amico, o forse meglio una conoscenza che però è entrata a far parte di quelle persone che contano per te. Il fatto che sia stato il padre di un amico vero e che avesse più o meno l’età di mio padre sono effetti collaterali.
L’ho conosciuto tardi, quando alla sua età la maggior parte dei coetanei, quelli fortunati che ci sono arrivati, giocano tristemente a carte, guardano i cantieri o peggio si rincoglioniscono del tutto davanti alla televisione.
Lui no, ha continuato ad andare in moto, come faceva da giovane prima come Pilota, tester e poi per passione, la stessa che ha trasmesso al figlio fino a farlo diventare uno dei più apprezzati giornalisti e tester.
Gli piaceva la vita attiva, lo stare in compagnia, sempre con quel sorriso sincero pronto per tutti, capace di una parola gentile, mai polemico, non ne aveva bisogno.
Ho condiviso con lui un po’ di vita, un po’ di strada qualche volta rallentando il suo passo senza che me l’abbia mai fatto notare.
Ammiravo la sua determinazione e forza di volontà che l’ha portato alla tenera età di 81 anni sul Velodromo Fassa Bortolo di Montichiari a vincere la sua sfida personale e stabilire il nuovo record italiano dell’ora su pista over 80, era il 2017 e la bicicletta rappresentava l’altra passione capace di tenerlo in forma.
Bello vederlo sul sale di Bonneville ad accompagnare Alberto nella sfida alla velocità e consolidare quel rapporto padre e figlio indissolubile che sicuramente non svanirà con questa partenza.
Così è partito per l’ultima corsa, quella finale, in silenzio e con discrezione come sempre, a ricordare ad ognuno di noi che non siamo eterni.
Buon viaggio Alvaro e arrivederci.
Foto di Toni Thorimbert recuperata dal web se qualcuno ritenesse di volerne la rimozione può scrivere a
