Così mi trovo seduto di fianco a Franco Picco in un ristorantino da spiaggia sul mare di Sanremo.
All’inizio non lo avevo riconosciuto, più che altro perché non mi sarei aspettato di trovarlo accanto a me.
Non me ne vogliano gli altri commensali, ma Franco rappresenta per me, e credo per molti dai capelli sale e pepe, il sogno di un’Africa mai vista, di notti ad aspettare il collegamento di Italia1 per tifare i nostri piloti; moderni cavalieri che facevano correre i loro cavalli d’acciaio sulle dune del deserto, portando alto il Tricolore nella gara Africana, quella “Vera”!
Una bandiera per l’Italia anche nei Rally dei Faraoni oltre alle tante Parigi-Dakar dove solo per poco non ha raggiunto il gradino più alto del podio, sfiorandolo in diverse occasioni.
Ci sarebbe stato un autografo, un selfie come si usa ora, ma per una mia remora a rompere le scatole agli altri, soprattutto a personaggi tali, ho preferito una sentita stretta di mano, che per me vale tanto, e qualche parola scambiata al volo.
Ha passato con noi i tre giorni della HAT Sanremo Sestriere mischiato discretamente con i motocilisti “Normali” vivendo in compagnia tre giorni di viaggio in fuoristrada.
In sella ancora ad una Yamaha, questa volta la nuova Tenere 700, con il bianco e il rosso che ricorda quelle portate in gara nei gloriosi anni ‘80.
Un piacere vederlo guidare pulito, efficace senza mai esagerare, non ne avrebbe il motivo, con il gusto semplice di divertirsi insieme agli amici.
Simpatico, disponibile, si direbbe “alla mano”, insomma uno di noi oltre che un grande Pilota.
Franco Picco che ho ammirato come Pilota ora lo ammiro, forse anche di più, come uomo.
Flap
Foto di Massimo Di Trapani