31 dicembre ultimo giorno dell’anno, per molti pieno inverno con tanto di moto sui cavalletti, copertina e assicurazione sospesa.
Invece contro ogni logica oggi ho riattivato l’assicurazione di “Gilda”, glielo dovevo, nessun km percorso nel 2015 e tanta voglia di andare.

Lei quella sognata nel 2002 e da allora mia fedele amante a due ruote, la più duratura da sempre capace di sconfiggere, nel mio cuore, la concorrenza di moto più prestazionali, più facili, più comode ma mai più belle.
Era giusto finire l’anno portandola a spasso.
Via il telo e via i cavalletti, un giro di chiave e la pompa di iniezione spinge linfa vitale nei 4 cilindri, un attimo e dalle canne d’organo comincia ad uscire musica, prima un preludio borbottante fino al pieno coro di cui è capace anche solo mentre il motore si scalda.
Raccolto nella sella comincio a ingranare le marce che si susseguono precise e veloci, solo la prima rotonda avvisa che forse le gomme sono ancora fredde e che io non sono più abituato alla sua sveltezza e voglia di scendere in piega.
Così torno ad assecondarla lasciandomi guidare dalla sua esuberanza a cui mai mi sono abituato inadatto come sempre alla sua indole sportiva.
Il solito gioco goffo di un rapporto difficile ma in fondo indissolubile perché sempre unico ed emozionante.
Così le solite strade scorrono sotto le ruote mentre cominciamo a riconoscerci, torno a capire cosa vuole e come ama essere trattata, non importa l’angolo di piega e nemmeno la velocità che si stampa sul display è il piacere di guidare, di portare a spasso un sogno realizzato anni fa e che ancora fa battere il cuore.
Le campagne sfuggono sempre più veloci al mio fianco mentre un sorriso appare sotto la visiera e ancora una volta mi rendo conto di quanto basta poco per raddrizzare una giornata.
Così abbiamo ricominciato proprio mentre l’anno è alla fine, ci voleva, ma a questo punto bisogna cominciare bene l’anno nuovo.
Ci vediamo domani “Gilda”!

Flap