Africa Eco Race 2025
Categoria: Sport

Tutto nasce dalla proposta di Lorenzo Busatti di portare anche i nostri colori a bordo della sua Husqvarna per percorrere con lui la spiaggia di Dakar.


Ci siamo fatti così coinvolgere nel suo progetto benefico dedicato a Sara Lenzi Pilota  e abbiamo deciso di seguirlo passo passo nella sua avventura da privato nella categoria “Malle Moto”
Aggiorneremo, se riusciamo, tutti i giorni il “Diario di bordo” seguendo e correndo con lui questa Africa Eco Race 2025.

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12 Gennaio 2025 - l'arrivo a DAKAR

Tappa 12, l’ultima fatica per arrivare a Dakar.

Il nostro "grossetano di ferro" è riuscito nell'impresa, finalmente l'arrivo a Dakar, la dove piloti di altre epoche hanno scritto capitoli storia motociclistica memorabile. Prima di scrivere abbiamo più volte sentito Lorenzo e pubblicato alcuni video sui nostri social...inutile dire che la voce gli tremava e infatti...

<<Sveglia alle 4:00 e partenza alle 6:00, per questo ultimo trasferimento di circa 200km. Siamo tutti più sereni stamani in malle moto, nonostante la levataccia, perché la gara in se è già finita e le classifiche sono già definitive. Siamo più sorridenti e meno stressati, sarà che non ci manca il vento incessante della Mauritania che riempie tutto di polvere e sabbia.
La notte è trascorsa bene, mi sono svegliato con dei rumori di animali che mangiavano della vegetazione accanto alla mia piccola tenda: non so quali animali fossero ma erano rumori nuovi per me ed ho fantasticato su dromedari e facoceri. Ed avevo anche mal di schiena: sarà che nella notte si è bucato il materassino gonfiabile, fortuna che è successo l’ultima notte e non la prima.

Rifaccio le mie casse ed il borsone per un’ultima volta, e so già che questa routine mi mancherà, anche se l’ho odiata, quando si avvicinano degli indigeni che cercano di venderci quale souvenir. Qualcuno accenna anche al baratto con la tenda: ci penso su e decido di accettare. Sono affezionato a questo piccolo rifugio che mi ha accolto per 12 lunghi giorni, ma potrebbe fare comodo a qualcun’altro. Quando a casa osserverò l’elefante in legno nero mi ricorderò della mia amata tendina e delle notti al bivacco.

Alle 9:00 sono arrivato sulla spiaggia sull’oceano dalla quale partirà l’ultima speciale di 22 km. La partenza è prevista per le 11:00 quindi stiamo due ore sulla spiaggia e nell’attesa scrutiamo l’orizzonte pensando ai campioni che si sono sfidati, proprio qui, nelle Parigi-Dakar degli anni d’oro. Salgono la tensione e l’emozione, sto per ripercorrere un pezzo di storia e l’adrenalina è a mille. La partenza sarà poi alle 11:15, suddivisa in tre scaglioni a distanza di 8 minuti uno dall’altro. Sono nel terzo scaglione, avrò l’occasione di vedere la partenza degli altri due. Il “capo” dell’Africa Race viene a parlarci e si raccomanda di andare piano, di non esagerare, dei pericoli nascosti nella spiaggia, che non c’è cronometro e di divertirsi. Ovviamente partiranno tutti a manetta :)

Quando parte la mia “ondata” l’emozione è a 1000, ma subito devo concentrarmi sulla guida poiché la spiaggia è stata già arata ben bene dalle due “orde” precedenti, e l’unica chance di stabilità è aumentare la velocità. Metto la 4a a pieni giri e sto sugli 80 km/h, la moto va dritta e galleggia che è un piacere, sbattendosene dei solchi che vorrebbero farla deviare.

Dopo poco incrocio un gruppetto che è a terra, saranno quattro moto, forse si sono toccate, ci sono già diversi piloti che li stanno aiutando.

Finiscono i 10km di spiaggia e la speciale ci immette in una pista sabbiosa bella sfatta, di quelle che oramai ne abbiamo fatte a centinaia di km. Poi puntiamo su una specie di duna, sfatta, metto terza piena e la moto sale su senza esitare. Gli altri 9km sono un susseguirsi di strade bianche in mezzo alle case, con tutte le persone in strada a fare foto e tifare, questo mi ha rincuorato ed aperto quel tanto in più per far rombare la moto come si deve.

Ed infine gli ultimi 2km, quelli che costeggiano il famoso lago Rosa, quello che ha visto l’arrivo di decine di Parigi-Dakar epiche: e silenziosamente ho iniziato a piangere dentro al casco. All’arrivo ero già in lacrime, si felicità e di emozione, o forse anche di liberazione, per aver sopportato 12 giorni veramente duri per  arrivare fin qui.
Non penso di riuscire a descriverlo.

Foto di rito e poi due ore sotto il sole cocente in attesa di salire sul podio, dove avevo portato per l’occasione una bandiera dell’Italia con il logo di Sara Lenzi.  È stato un gesto per portarla, in qualche modo, fino a Dakar. Qualcuno me lo aveva chiesto ed io, orgogliosamente, sono riuscito nell’impresa.

Dopo il podio ci hanno fatto caricare le moto sui camion per essere poi imbarcate per la Francia, ci siano cambiati ed abbiamo partecipato al classico pranzo finale sul lago Rosa. Adesso sono in una camera in relax per qualche ora, più tardi andrò in aeroporto che domani mattina rientro a casa.

Oggi è stata una giornata veramente memorabile. Per non dire epica.

Io ho portato a termine la mia Africa Eco Race ma adesso tocca a voi: ce la facciamo a costruire una scuola in Togo?>>

11 gennaio 2025 - tappa 11

Alle Porte del Senegal: Sapore di Safari

Un mix di piste sabbiose e navigazione complessa nella savana. 
Ancora una novità per l’Africa Eco Race 2025: l’11ª tappa porta i concorrenti in Senegal per un’ unica splendida speciale, nella savana saheliana. Una sorta di safari per questa speciale sabbiosa e polverosa, con percorsi insidiosi tra baobab e
acacie. La navigazione sarà una sfida del tutto diversa rispetto alla Mauritania. La classifica si deciderà qui e i vincitori verranno annunciati al bivacco di Mpal.
Ma per noi oltre al vincitore ufficiale (Jacopo Cerutti ndr) il vincitore vero e morale è Lorenzo Busatti che con caparbietà, vincendo una fatica immensa nella tappa odierna arriverà sul mitico Lago Rosa di Dakar. 

Scriviamo il racconto di Tappa 11
<< Sveglia alle 5:00 dopo aver dormito in terra e vestito sotto al tendone del ristorante a causa del tardo rientro.  Si inizia con un lungo trasferimento di 320km, a buio, che ci porta dalla Mauritania in Senegal. Passato il confine finalmente facciano benzina, che i distributori indicati al km 186 in Mauritania di benza non ne avevano. Al distributore faccio una mini pausa pranzo e poi vado a inizio speciale. L’ultimo settore selettivo di questa gara.  Siamo tutti in anticipo di circa due ore sull’orario di partenza: fa molto caldo, ci “svacchiamo” all’ombra dei cespugli pensando per qualche minuto di essere in spiaggia.

Entro in speciale e sbaglio una svolta, ma l’errore più grosso lo commetto quando proseguo imperterrito a “CAP 50” in cerca della pista giusta. Morale: mi perdo come un principiante:)

A fatica ritorno sui miei passi,  non facile visto il reticolo di piste che si incrociano nella savana, e perdendo 50 minuti mi rimetto in carreggiata. Piste con fondo sabbioso, alberi, tanti animali bradi (ho visto anche un paio di facoceri), e anche se corta, circa 90km, non è stata proprio una passeggiata.>>

Sappiamo per certo però che la parte più bella, commovente, entusiasmante della giortanat è stato l’aperitivo cena con tutti i concorrenti e staff della “malle moto”. Gli iriducibili, romantici concorrenti della corsa senza assistenza stretti in un unico abbraccio liberatorio e gioioso per l’impresa compiuta. Qualche lacrima scappa ancora prima di quelle ufficiali che scorreranno a Dakar. Anche questo è passione per la moto, il motociclismo e il suo mondo!

10 gennaio 2025 
Tappa 10: Amodjar-Nouakchott 474 km, di cui 409 km di speciale

Ultimo Sforzo in Mauritania: La Sabbia come Sfida Finale.  Direzione Nouakchott per una tappa intensa tra dune e navigazione.  Si punta verso Nouakchott per la 10ª tappa, caratterizzata da molta navigazione e sabbia. Le dune appaiono fin da inizio speciale, seguite da una successione di piste sabbiose.
Un passo particolarmente difficoltoso dovrà essere identificato e superato e da li’ si attraverseranno poi cordoni di dune e sabbia soffice. Questa tappa di oltre 400 chilometri sarà l’ultima in Mauritania.

Siamo stati contattati da Lorenzo a tarda notte, ma nonostante la stanchezza ci ha raccontato la giornata.

<<Tappa 10: oramai è chiaro che ogni tappa è più dura delle precedenti, quindi smetterò di dirlo :) - 400km di sabbia, di cui 4 cordoni di dune per circa 90km.
Nel secondo cordone di dune ho trovato due concorrenti giapponesi nel panico: a lui si era aggrovigliata la moto nel filo spinato (nota: c’era una piccola radura ove c’era steso questo filo spinato arrivato li chissà come) , lei era caduta dopo una duna tagliata e poi insabbiata. Nonostante la stanchezza non ho resistito: mi sono fermato ad aiutarli entrambi e mi sono sentito bene.
Io poi mi sono arenato a metà del terzo cordone di dune e quindi ho dovuto attendere un aiutino. Mentre attendevo mi hanno raggiunto i due giapponesi ed abbiamo improvvisato uno scambio: in cambio di un litro benzina ho ottenuto mezzo litro d’acqua, un cappellino per proteggermi dal sole e una caramella al miele, veramente utile per tenere a bada la sete per almeno un’ora.  Sono quindi rientrato al bivacco alle 22:00 esausto, tanto che non ho cenato ed ho dormito vestito sotto al tendone ristorante, per risparmiare tempo ed energie per montare/smontare la tenda in vista della levataccia delle 5:00.>>

09 gennaio 2025

Tappa 9: Amodjar-Amodjar 448 km, di cui 400 km di speciale

Una tempesta di sabbia blocca tutto. Ecco consa ci racconta Lorenzo

<< Dopo lo stop di ieri causa guasto al mio airbag, poi risolto dopo una decina di riavvii, oggi era prevista la seconda tappa ad anello in Mauritania. La notte è stata una continua tempesta di sabbia, più che essere chiusi dentro le nostre tendine a Igloo sembrava di essere in un frullatore; il risveglio al mattino non era da meno, il video pubblicato è piuttosto eloquente. Pensavamo tutti che la tappa di oggi fosse annullata ma l’organizzazione proponeva di “andare in colonna a 50km da qui che a destinazione la situazione metereologica è migliore, poi partiamo da li”. Tutti i piloti “pro” hanno argomentato ampiamente, con la loro esperienza, che non era comunque sicuro partire. Ci sono stati diversi assembramenti di piloti, abbastanza compatti e decisi. L’organizzazione è partita con il pick-up per guidare la carovana ma solo quattro (sprovveduti) piloti hanno seguito.

Quindi dopo qualche minuto hanno fatto dietro front ed è iniziata una nuova discussione e “noi” piloti abbiamo acconsentito ad andare nel punto indicato e poi vedere il da farsi.

Durante questo piccolo trasferimento la guida della moto anche a bassa velocità è stata molto difficoltosa per via del fortissimo vento trasversale che ci costringeva a guidare inclinati di almeno 30°. Senza parlare della quantità di polvere alzata dal vento in tempesta che impediva di vedere qualsiasi ostacolo sulla pista. Nel punto punto indicato il vento non era calato per niente a questo punto l’organizzatore ha fatto atterrare l’elicottero, per dimostrare che poteva comunque volare, dopodiché ha colto le nostre argomentazioni e ha dichiarato la tappa annullata e ci ha lasciato liberi di rientrare al bivacco. A mio giudizio è stata una saggia decisione, anche se tardiva, perché le condizioni sono veramente pessime per una gara con dei criteri di sicurezza.>>

7 gennaio 2025

Tappa Mauritania

Tappa 7: Benichab-Amodjar 468 km, di cui 392 km di speciale

Il Sahara in Tutto il Suo Splendore

Sabbia, dune e navigazione impegnativa verso Amodjar, vicino ad Atar, per una tappa tanto attesa quanto temuta. Sabbia, dune, navigazione impegnativa e un caldo opprimente – tutto ciò che i partecipanti cercano! Un imponente cordone di dune attende i concorrenti già all’inizio della speciale, subito dopo Benichab, prima di lasciare spazio a piste veloci che conducono alla linea ferroviaria percorsa dal treno più lungo del mondo.

La tappa non è stata priva di difficoltà per Lorenzo e segnata da un grave incidente per un altro pilota, ma seguiamo il racconto di Lorenzo:

<< L’ottava giornata di gara (tappa 7 ndr) inizia come sempre con un bel sorriso, nonostante si preannunci molto impegnativa. ed infatti, la tappa da 460 km inizia subito con 60 km di dune molli e sfatte, come fossero di borotalco. Le affronto con un buon piglio e avanzo abbastanza bene, ma al km 42 si materializza il mio incubo: mi infilo in una distesa di sabbia mollissima, tanto che la ruota anteriore affonda completamente fino a parafango.

Tento da solo di liberarla ma finisco le energie e comunque non ci riesco. Nel frattempo, anche due auto si piantano nella stessa zona e non riescono ad avanzare, tanto che in tre ore avranno percorso al massimo 100 m. Aspettiamo tutti il camion che venga a tirarci fuori. Nel frattempo accade quello che forse già sapete: un brutto incidente durante la neutralizzazione per il rifornimento a metà tappa. Uno degli aerei dell’organizzazione, in fase di decollo, prende una grossa ventata e vira imprevedibilmente andando contro la cisterna della benzina e centrando un pilota. È andata bene che non è scoppiato tutto e non vi sono state fiamme, ma purtroppo il Pilota ha avuto la peggio, Andrea perfetti di MOTO.it, e attualmente è in ospedale. (vedi i nostri aggiornamenti qui).  Mi auguro che non si sia fatto troppo male e che si riprenda presto.

La giornata viene quindi sospesa e rientriamo tutti quanti verso il bivacco. Nel frattempo, poiché non erano previste soste aggiuntive, i distributori per strada scarseggiano e rimango senza benzina a 20 km dall’arrivo. Un equipaggio di un’altra gara che si sta svolgendo in zona, si ferma e mi dà una mano, donandomi 4 l di benzina, che mi saranno sufficienti ad arrivare.

Arrivato al bivacco mentre mi spoglio, noto che il mio airbag sembra esserci guastato. Domani mattina ( 08/01/2025 ndr) vedrò il da farsi.>>

 

06 gennaio 2025
 
Tappa 6: Dakhla (Marocco) -Benichab  (Mauritania) 703 km, di cui 172 km di speciale
 
Benvenuti in Mauritania: che la sfida abbia inizio
Piste tecniche e navigazione pura per raggiungere Benichab.
E’ iniziata il  6 gennaio con un trasferimento all’alba verso il posto di frontiera di Guerguerat. Tutti i concorrenti attraverseranno il confine con la Mauritania per raggiungere la partenza della speciale che li condurrà a Benichab, sede del primo bivacco mauritano. Questo settore selettivo offrirà una combinazione di terreni diversi, alternando piste rocciose a tratti sabbiosi, costeggiando il famoso Banc d’Arguin senza entrarvi. In programma navigazione pura, con sezioni di totale fuori pista. Benvenuti in Mauritania, nel cuore del deserto! Ecco come l’ha vissuta Lorenzo : <<Questa settima giornata di gara è iniziata con la sveglia alle tre del mattino, dopo essersi coricati la sera prima alle 22 ed essersi addormentati verso mezzanotte per via dei rumori di camion. Partenza ore 6:00 dal bivacco, per farsi 400 km di trasferimento verso il confine con la Mauritania. Preso tanto, ma tanto freddo…


Qui ci hanno raccolto in un tendone con la magnifica colazione tipica marocchina offerta dal re, veramente ottima. passato il confine con la Mauritania dopo pochi chilometri iniziava il settore selettivo di 170 km. L’organizzazione aveva calcolato forse dei tempi diversi di frontiera e quindi siamo stati tre ore ad attendere la partenza, io ho colto l’occasione per accasciarmi a dormire sotto un gazebo. Tracce completamente sabbiose, ma senza dune, pista abbastanza scorrevole e velocissima, in un piattone di deserto sabbioso oggi ho superato i 140 km/h. Dopo la speciale, un altro trasferimento di 140 km ci portava al bivacco: in totale oggi abbiamo percorso oltre 700 km, e soprattutto con poco sonno alle spalle.

05/01
Tappa RIPOSO a Dakhla
Adagiato ai bordi della laguna all’ingresso di Dakhla, a pochi passi da hotel e ristoranti, il bivacco del giorno di riposo è stata una pausa fondamentale dopo una prima impegnativa settimana in Marocco. 
Una giornata senza competizioneche ha permesso a tutti, concorrenti, team e organizzatori, la possibilità di ricaricare le energie.
Un po’ meno per noi piloti che partecipiamo alla categoria “Malle moto” che dobbiamo necessariamente da soli provvedere ad ottimizzare l’attrezzatura, effettuare manutenzioni e prepararsi al meglio per le tappe in Mauritania. Una seconda settimana ci aspetta con nuove sfide e percorsi inediti. Il momento clou della giornata è stato il tradizionale barbecue della domenica sera, un’occasione conviviale di condivisione e relax per ritrovare le energie.

Busatti africa eco race

4 Gennaio 2025
Tappa 5: Laayoune-Dakhla 629 km, di cui 431 km di speciale.
Ultima tappa in Marocco prima della meritata giornata di riposo
La quinta giornata di gara è iniziata con le solite innumerevoli modifiche al Rook a un’ora dalla partenza. Tappa molto lunga, oltre 600 km, e velocissima: un percorso che ci hanno portato rapidamente alle dune, per poi ritrovarsi su piste da percorrere a tutto gas, attraversando vaste distese piatte di sabbia compatta, punteggiate da ‘herbes chameaux’. In pratica sempre con l’acceleratore spalancato tutto il giorno con una sola pausa di 20 minuti a metà per fare rifornimento: è stata veramente dura.
La navigazione a mio giudizio è stata abbastanza semplice, oppure sono stato fortunato, ma sono convinto di aver fatto pochissime svolte e di essere praticamente andato dritto per oltre 400 km.
Molto bella invece la prima parte di speciale, costeggiando delle dune per circa 40 km, con il sole basso, molto suggestivo.
Peccato che prima del rifornimento ho dovuto perdere qualche minuto, ma purtroppo non riuscivo a rimandare una impellenza fisiologica che mi trascinavo dietro da poco dopo la partenza, del resto anche noi guerrieri siamo umani!
Arrivato a Dukla alle ore 18:00, ho montato la tenda e poi mi sono diretto in hotel per una notte di vero riposo, domani giorno di pausa che passerò a fare una attenta manutenzione alla moto per prepararsi ad affrontare la Mauritania.

Tappa 3 Lorenzo Busatti

2 gennaio 2025 

Tappa 3: Tagounite-Touizgui 547 km, di cui 452 km di speciale.

La direzione è l’oasi di Touizgui, con una lunga speciale che alterna i terreni sabbiosi vicino al famoso Erg Cheggaga, i chott pianeggianti di Irikki e i percorsi rocciosi modificati dalle piogge recenti. Alcuni tratti sono inediti per l’Africa Eco Race. La terza tappa inizia positiva, per Lorenzo con una abbondante colazione, ed una partenza col sorriso. L’inizio è duro ma scorrevole, poi chilometri di fesh-fesh “marcio” ed infine 26 km di dune del famoso deserto del Chigaga: la sua particolarità è che la sabbia è mescolata con la terra di un chott della zona, che gli conferisce un particolare colore ed una consistenza abbastanza molle. Proprio in questo punto, per fortuna  Lorenzo si accorge di un guato alla moto e anche abbastanza “rognoso”, ma ce lo siamo fatti raccontare da lui:
<<Mi sono accorto che la mia moto perdeva benzina: essendo facile cadere sulla sabbia, e magari finire sotto alla moto, ho preferito non rischiare e farmi venire a prendere. È arrivato un pick-up dopo circa 40 minuti ed ha caricato sia me che la moto. Usciti dalle dune siamo stati trasbordati su il camion Balai 1, l’”originale”, dove la particolarità è che i “passeggeri” vengono “fissati” a dei sedili sul pianale di carico: anche questa è stata un’esperienza. Percorsi altri 80km di piste sabbia/sassi e raggiunto l’asfalto, io sono stato trasbordato su di un altro pick-up, per via del freddo, anche se ero imbacuccato ben bene, mentre la mia moto è rimasta sul camion. Morale: sono arrivato al bivacco alle 00:30. Lo staff della Malle Moto mi ha suggerito di evitare di stare a montare/smontare la tenda e dí accasciarmi sotto i tendoni del ristorante con il solo sacco a pelo: e così ho fatto, sonnecchiando qualche ora. Sveglia alle 5:00 per fare colazione, vedere se la moto era poi arrivata durante la notte, così come casco e airbag, che erano su  un altro fuoristrada, riparare la perdita, fare benzina e roadbook. Ci ho messo tutto il mio impegno ma non ce l’ho fatta a riparare la moto in tempo. Quindi per la tappa 4 verrò trasportato al prossimo bivacco, dovrei avere tempo a sufficienza per fare tutto.>>


Abbiamo poi risentito Lorenzo nella tarda mattinata di oggi 3 Gennaio mentre era in trasferimento forzato su quattro ruote; il nostro gladiatore era sereno (e con il suo solito sorriso), pronto a buttarsi a capofitto sulla riparazione della moto per ripartire per la tappa di domani 4 gennaio. Questo è lo spirito giusto. Grande Lorenzo Busatti.
Non dimenticatevi la sua iniziativa a favore dell'associazione Sara lenzi Pilota (guarda video e descrizione poco sopra)

1 gennaio 2025

Tappa 2: Tarda-Tagounite 358 km, di cui 319 km di speciale.  (Marocco)

Dopo il lungo trasferimento del giorno prima le speciali cominciano a dominare il percorso. Si prosegue verso sud, verso Tagounite, con una combinazione di piste veloci e accidentate tipiche di questo deserto. E’ questa la tappa in cui fanno la loro prima apparizione le dune e inizia la sfida con la navigazione. Una giornata che rappresenta in pieno la filosofia dell’Africa Eco Race.

Lorenzo ci racconta: sveglia alle sette, la temperatura esterna è di 1° con molta umidità, il termometro è stato per tutta notte sotto lo zero , tanto che la sella è coperta di ghiaccio.

Dopo una buona colazione, anche con pasta, non posso non notare che la Nutella non si spalma sul pane in quanto…quasi ghiacciata. Smonto la tenda, rifaccio i bagagli e le casse, che vanno caricati sul camion della malle moto, e mi preparo per la partenza. Il mio turno di start è alle 9.37. Il settore selettivo di oggi in teoria doveva essere scorrevole, ma di scorrevole c’era ben poco: tantissimo fesh-fesh, piste spaccate con tanti avvallamenti, che ti obbligano a rallentare di continuo, tanti pericoli, un piccolo cordone di dune apparentemente semplice ma subito da risolvere, almeno per me. Dopo la neutralizzazione per il rifornimento, sembrava che la situazione fosse alleggerita ma tutto l’insieme di “difficoltà” si ripresenta: tanta sabbia e soprattutto tantissimi sassi, sembrava di essere in Albania. Ho mantenuto un passo sostenibile, senza esagerare, voglio conservare  energie per tutte le tappe, per preservare la moto e per evitare brutte cadute.

Nel mio caso la sfida col cronometro non conta, ma conta tutto il resto di questa avventura con la voglia di arrivare a Dakar. Sono invece più che orgoglioso della mia navigazione che è stata impeccabile, praticamente non ho mai “pascolato” (sbagliato strada andando per pascoli n.d.r.) nonostante alcune note non erano così banali e ho raggiunto tanti piloti molto più veloci di me. Mi sono divertito in particolare con un tipo, tra l’altro molto simpatico, un Francese con una T7, che penso mi abbia sorpassato almeno 10 volte; questa “garetta” divertente mi ha davvero migliorato la giornata.

Si chiude la tappa di giornata con il briefing obbligatorio e una buona cena: devo dire che almeno fino adesso la qualità del cibo è più che buona.



31 Dicembre - Tappa 1: Tangeri-Tarda 755 km, di cui 47 km di speciale.
Inizia la gara e con essa l’avventura. La prima giornata si presenta subito impegnativa: sveglia alle 4:30, per poi sbarcare alle 5:45 a Tangeri (Marocco) dove ci aspetta un tendone di benvenuto con colazione Marocchina e banda: un accoglienza calorosa!
Durante la traversata nella cabina funzionava l’aria condizionata anziché il riscaldamento , quindi, come molti, mi sono inevitabilmente ammalato: prima tosse, poi febbre e nausea. Non nascondo che mi son visto buttare all’aria un anno di lavoro e fatiche!
Dopo lo sbarco ero in un pesante stato influenzale ma tra prendere il camion Balai, quello che recupera i mezzi fermi e che arriverà poi a notte fonda, e “giocarmela” ha prevalso la seconda.
Partenza quindi alle 8:30, 170km di asfalto per poi iniziare la speciale del giorno: 46km di sabbia, non dune, bensì piste sabbiose fini e svangate, con molti tratti insidiosi ai limiti del fesh-fesh.
Nelle mie condizioni 46 km che sono stati una bella mazzata e a cui sono seguiti 536 km di trasferimento che ha richiesto molte ore per via del freddo e del buio. Abbiamo infatti attraversato un paio di catene montuose con la neve e… cribbio se si congelava!
Più di una volta ho pensato di fermarmi a un Bed & Breakfast lungo la strada e dormire al caldo, ma non potevo arrendermi così e quindi ho proseguito tenendo gli arti in movimento per evitare che si congelassero.
Nonostante tutto sono arrivato al bivacco di Tarda, dove si celebrerà l’arrivo del nuovo anno alle porte del deserto. Sono le 21:20, sono stanco e ho i brividi di freddo.
Neanche il tempo di montare la tenda che ci chiamano per il briefing, che è obbligatorio seguire da regolamento, prima della cena. L’unica cosa che poi son riuscito a fare è stata fiondarmi in tenda, con il mio gilè riscaldato, cercando di recuperare energie. Il road book lo farò domattina.
Mentre invio questi appunti scocca la mezzanotte: buon anno a tutti! (Soprattutto a mia moglie che quest’anno lo passerà senza di me…). Auguri a tutti, soprattutto a me per domani.

Busatti_31_Dicembre


28 Dicembre 2024 - Verifiche e Partenza

La moto di Lorenzo è schierata tra le 78 partenti sul lungomare di Bordighera dove si sono svolte le verifiche tecniche.
Porta il numero 25 e i colori dell’associazione Sara Lenzi Pilota in un elegante azzurro e bianco.
Lorenzo finge tranquillità, ma ci riesce male, è evidente l’emozione di aver raggiunto un piccolo sogno e la responsabilità personale di arrivare alla fine.
La classifica non importa, la cosa importante è il messaggio che viaggia con lui: la moto che diventa strumento di bene.
Nel pomeriggio trasferimento a Montecarlo nel cuore della città, il porto dove di nuovo i mezzi partecipanti alla gara vengono schierate nel parco chiuso.
E mentre scende il sole e si accendono le luci della città che rendono ancora più suggestiva la partenza il tempo passa tra saluti agli amici che rivedrà solo tra una quindicina di giorni.
Le 18,00 puntuali segnano la partenza del primo concorrente, in ordine di tabella inverso, finché non viene chiamato sul palco di partenza Lorenzo, qualche parola di rito via.
Ora è ufficialmente partita la “Nostra” Africa Eco Race 2025.
Stasera trasferimento a Marsiglia e poi in nave fino a Tangeri dove il 31 Dicembre 2025 ci sarà la prima tappa e la prima prova speciale.

Lorenzo Busatti Africa Eco Race

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