I tempi tre giorni di test della MotoGP 2024 hanno premiato ancora Ducati, capace di monopolizzare il podio virtuale e segnare il record della pista di Sepang. Il risultato è chiaro: nulla è cambiato.
Beh non per tutti è per forza una brutta notizia, a vedere le facce nei box Ducati non ha preso poi così male la notizia, così come per Pecco Bagnaia, ma anche per Jorge Martin. Questo trio in effetti ha concluso la tre giorni di test della MotoGP saldamente al comando, con il campione del mondo Pecco Bagnaia che si è anche permesso di ritoccare il record della pista nel terzo giorno di test.
Seppur partito un po’ in sordina nel primo giorno, il tre volte campione del mondo MotoGP, ha semplicemente utilizzato tutto il tempo a disposizione per prendere confidenza con la nuova GP24 e trovare il setup migliore per poter affrontare il giro secco. Alle sue spalle si è insediato quello che lo scorso anno è diventato una realtà della MotoGP, Jorge Martin, arrivato alla maturazione sfiorando il titolo mondiale.
DOPO LE DUCATI CI SONO... LE ALTRE DUCATI
Ma lo squadrone Ducati non si ferma a questi due nomi, tra il “nulla è cambiato” dobbiamo metterci anche la Ducati stessa, capace di dominare le prime quattro posizioni e poi piazzando sei moto nelle prime dieci. Le buone notizie arrivano da Enea Bastianini, terzo gradino del podio virtuale, ai microfoni di Sky dichiara fiducioso “siamo già pronti”, ma soprattutto mette più fiducia sulla GP24 e sul team di uomini ormai collaudato. Dopo un’annata davvero difficile con pochi sprazzi di sole in una stagione MotoGP burrascosa, potrebbe essere finalmente l’alba del riscatto per Enea. Su di lui incombe ancora l’ombra di Martin.
In tanti attendevano anche il primo vero acuto di Marc Marquez, acuto che non c’è stato perché per stessa ammissione dell’otto volte campione del mondo, l’adattamento alla Ducati è ancora lontano dall’essere finito. Il pilota spagnolo non si sente ancora in fiducia su una moto che necessita di uno stile diverso rispetto alla Honda, e che quindi non gli permette ancora di essere completamente rilassato. E’ comunque a ridosso dei primi, nonostante la scivolata del giorno uno.
Tra le Ducati dei primi posti si insinuano solo due moto, quella di Aleix Espargarò, ai piedi del podio con la nuova Aprilia fornita di nuova aerodinamica e nuova elettronica, e arriva anche l’esordiente Pedro Acosta, fresco di promozione in MotoGP che fin dai test di Valencia ha stupido anche i colleghi più veterani per lo stile e la prontezza di approccio alle regine della velocità. Il rookie e il veterano, un’accoppiata singolare, con la squadra di Noale che fatica a trovare un cambio della guardia.
Osservato speciale ovviamente Luca Marini e la nuova Honda, il pilota italiano cerca l’adattamento alla moto giapponese senza successo, ma premia le evoluzioni della nuova MotoGP Honda. Naviga per ora a fondo classifica, mentre Mir sfrutta meglio il nuovo prototipo di Tokyo portandola tra i primi dieci, a un solo decimo da Marc Marquez.
Appena fuori dalla top ten Fabio Quartararo, che spera in un salto consistente della nuova M1 per arrivare ad inserirsi tra quelli che possono dar fastidio alle Ducati, quest’anno più che mai apparentemente senza rivali.
LA MOTOGP PUNTA SULL'AERODIAMICA
Come visto in pista in questa tre giorni le case aumentano gli investimenti sull’aerodinamica, da Aprilia con le nuove alette anteriori e il dispositivo Aero Rakes al posteriore, Ducati con due varianti di alette sulla carena, Honda e Yamaha che rivoluzionano la parte posteriore della moto. Un trend che può diventare infinito e decisivo, come visto in Formula1, a meno che la MotoGP non decida di tirarsene fuori vietando per lo meno ali e appendici varie. Giusto? Sbagliato? Lo deciderà come sempre la pista.
Per completare il quadro, mancano solo i test in Qatar, poi sarà tempo di affrontarsi nuovamente carena contro carena, si partirà con la Superbike l’ultimo week end di Febbraio a Phillip Island, Australia.