Sulla pista di casa Honda è Jorge Martin a mostrare ancora uno stato di forma eccezionale, non lo doma ne Pecco ne la pioggia, e punta dritto al titolo.
Potrebbe essere l’anomalia del secolo, o per lo meno della classe MotoGP da quando è nata, un pilota di un team non ufficiale che vince il campionato del mondo, un evento che per i team giapponesi è quasi un fallimento da punire con qualche pena corporale, ma che per Ducati, e per Gigi Dall’Igna, come sempre dichiarato, non è così, l’importante è che vinca una Ducati.
Di certo però non farà piacere a Pecco Bagnaia, che arrivato a metà stagione con i favori del pronostico in tasca, ha incassato due cadute e una serie di prestazioni che lo hanno costretto ad arrivare qui praticamente a pari a Martin. Tre punti vuol dire ripartire alla pari, una rimonta che Pecco conosce bene, essendone stato protagonista lo scorso anno con tanto di vittoria finale. Non c’è niente di peggio che guardarsi allo specchio e scorgere un’ombra!
LA DANZA DELLA PIOGGIA A MOTEGI: E COSA SAREBBE SUCCESSO SE...
E’ stato un week end insidioso, ci si domanda cosa sarebbe successo senza la pioggia, cosa sarebbe successo se la gara fosse ripartita, o se non fosse stata interrotta, ma poco importa, la gara è finita lì e anche Pecco potrebbe aver avuto le sue fortune con un Marquez che sembrava averne abbastanza per rimontarlo in mezzo all’acqua.
Sarà un grande finale di stagione, un finale lungo, ci sono ancora sei date, docici gare, un’enormità che potrebbe consentire a tanti di rientrare e alle posizioni di mischiarsi ancora. Anche a quel Marco Bezzecchi così veloce, così spettacolare, ma così ancora instabile, così poco continuo, una volta sulle stelle, l’altra nelle stalle, un po’ come il Martin dello scorso anno. Speriamo porti bene.
Sprint Race che parte a favore del poleman Jorge Marin, mentre Pecco Bagnaia viene fagocitato dalle due KTM. Si trova per alcuni giri a rintuzzare un arrembante Marc Marquez, ma da metà gara si stacca e cerca il podio su Jack Miller, più duro e coriaceo del solito. A due giri dal traguardo riesce a sopravanzare l’ex compagno e minimizza i punti persi su Martin.
Protagonista la pioggia nella gara della domenica. I piloti partono con le slick ma alla fine del primo giro sono già pronti per un rientro collettivo, Pecco Bagnaia entra primo e sembra anche uscire primo, ma un inciampo nello sblocco del limitatore lo mette in fondo al gruppetto. Parte davanti il solito Martin, che però incappa in un lungo e spalanca le porte a Espargarò, ma soprattutto a Pecco che ora è libero di attaccare. Ma per Martin non è finita, è in una forma incredibile, recupera tutti e si mette in testa fino al dodicesimo giro, quando la gara viene interrotta per la troppa pioggia. Si tenta un restart, ma la direzione gara decide al meglio per chiudere la gara.
Oltre alle giapponesi, a Motegi anche Aprilia e KTM non hanno mostrato grandi qualità, ancora una volta le due outsider di lusso della MotoGP in Giappone non hanno trovato la continuità necessaria per insidiare le Ducati. E’ solo questione di moto, o serve il pilota giusto? Se così fosse ricordiamo che l’unico in grado di fare la differenza… sembra andrà in Ducati. Tanto per cambiare.
Prossimo appuntamento tra due settimane in Indonesia.
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