Due stagioni nella parte bassa della classifica, la casa di Tokyo progetta il ritorno da protagonista nel 2023, ma per farlo serve risolvere il nodo Marc Marquez: è ancora l'asso del mazzo?

Una volta gallina dalle uova d’oro, oggi con l’ala dorata spezzata, per Honda resta l’unica carta vincente per tornare ai fasti passati, Honda con Marquez ha di fatto inaugurato un trend che oggi sta per fruttare a Yamaha il secondo titolo mondiale, quello del pilota “simbionte”, l’unico con cui la moto si allinea perfettamente creando un corpo unico dalle doti quasi imbattibili.

Sul piatto chiaramente bisogna mettere qualcosa, una sorta di altare per sacrifici umani dove ardono le carriere di piloti una volta molto quotati, ma che passano il tempo a combattere con una moto che li rispinge come fossero corpo estraneo. Il limite è apparso chiaro nella sua brutalità dopo l’incidente dell’otto volte campione del mondo, fuori il simbionte, di punti se ne producono ben pochi, si passa alla bassa classifica.

Un foglio bianco: la scatola di montaggio della nuova Honda

Honda però sceglie ancora di ripartire da Marc Marquez, o almeno questo fanno intendere in Honda richiamandolo sulla mitica linea rossa Tokyo-Cervera ai box già in Austria per iniziare da un foglio bianco lo sviluppo della moto 2023, giacché anche Stefan Bradl ha pubblicamente bocciato la moto 2022, nata per essere più pluralista, ma che ha finito per non piacere a nessuno.

Viste così le cose sembra che anche la nuova moto dovrà calzare perfettamente a Marc Marquez in odore di rientro. Quindi si rischia ancora con un all-in su Marquez o si tenta con una strada più pluralista? Non è ancora chiaro, ma Honda è divisa tra la vecchia via e quella alla Ducati, che però ad ora non ha ancora prodotto risultati. Che qualcosa però andasse rinnovato era chiaro, non si tratta di una ristrutturazione da 110%, ma  qualche ricambio in HRC c'è stato, da tempo si invoca un metodo più diretto tra Europa e Giappone, e nel conto sono finiti anche i dubbi sullo stesso Puig, che molti siti specializzati hanno dato per alcuni giorni in partenza. Qualcuno lo aveva forse visto uscire con le valigie, ma era solo per l’esodo di ferragosto.

Marc Marquez: ad un passo dal ritiro

Allo stato attuale Marquez pare essere l’unico a poter fare la differenza, considerando soprattutto le difficoltà nel far salire un altro campione del mondo, Joan Mir, sull’altra moto, oppure trattasi di una sorta di sella da fachiro, piena di chiodi.

Marquez ha confessato di essere stato ad un passo dal ritiro, e che quest’ultima operazione è l’ultima chiamata per il treno che porta ad altri titoli mondiali. Da qui l’estrema cautela con cui questa volta il suo staff lo porterà a risalire in moto, esame dopo esame, controllato da uno stuolo di medici che ne controllano ogni passo, ogni mossa… vi ricordate Fantozzi nella clinica per dimagrire? Nessun colpo di testa, niente tappe bruciate, solo l’obbiettivo di tornare competitivo nel 2023. Il prossimo esame è un controllo a fine agosto, quando saprà se potrà passare da attività fisica cardio a basso carico a quella di carico sull’articolazione, in attesa del via libera per salire in sella. Se qualcosa andrà storto, sarà capolinea.

Un percorso complesso quello che Honda sta cercando di organizzare, con questo fine 2022 che resta una interlocuzione, e il 2023 che dovrebbe veder nascere una nuova Honda, ragionevolmente più pluralista per i piloti che si arrischiano a salire sulla Honda, anche se il gusto inebriante della vittoria può far perdere la bussola anche al più integerrimo dei samurai.