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Spingh
Categoria: Sport

Scomodando Confucio: si può sconfiggere il generale che comanda tre armate, ma non si può smuovere la ferma volontà di un uomo semplice.


Con questa altisonante premessa eccomi qua a raccontare, per sommi capi, la mia partecipazione alla seconda edizione della 24H Motopedali. Una straordinaria manifestazione che vede protagonisti i moped (crasi di MOtore e PEDali); si, proprio quei motorini che sono stati icona di un epoca ormai lontana, che sono stati un ambito traguardo per i 14enni degli anni 60, 70 e 80 (circa).

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Molti, tra i non appassionati, penserebbero a loro come a dei mezzi compatibili con una pista, men che meno se questa fosse Maggiora Offroad Arena...“ TZE! Magari pure accesi a manetta per 24 ore...figurati se reggono!”
Questo probabilmente sarebbe il pensiero di un sano di mente, ma per fortuna, si fa per dire, ci sono ancora in giro parecchi matti a cui piace dare fondo alle proprie abilità tecniche come meccanico e come pilota, confrontarle, e appena se ne presenta l’occasione, confrontarsi con altri matti che hanno ancora voglia di giocare con i motori.

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Andiamo al sodo...come nasce SPINGH!!!
Già, vi starete chiedendo, penso, cosa mi sia passato per la testa di volerla fare in solitaria... con un mezzo quasi del tutto originale...
Ho pensato che se mi viene offerta la possibilità di confrontarmi con dei mostri sacri del motociclismo come Fanton, e Puzar che da bimbo guardavo dai bordi dei circuiti, devo almeno dimostrargli che voglio provare ad essere almeno in grado di grattargli gli stivali! Loro sono stati la dimostrazione che i Miti, quelli veri, non hanno tempo.
Allora l’idea folle di imitare a modo mio il mitico STIG, ma con la possibilità che il moped si fermi e quindi SPINGH!!!
Un casco bianco, una visiera scura ed eccomi irriconoscibile da chiunque, un motorino messo a disposizione da amici e il gioco è fatto…ero pronto per tentare l’impresa.

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Il tracciato della lunghezza di quasi 2500 mt si snoda tra la pista di autocross, la parte dedicata ai fuoristrada, un lungo fettucciato e una parte di bosco che si trova appunto fra precedenti due.

Il fondo decisamente vario, impeccabile fino a metà gara, ha iniziato a cedere in alcuni punti mettendo a durissima prova molti mezzi, figuratevi un Rizzato originale come quello guidato dal sottoscritto, infatti a sostegno di quanto sopra vi dico che ho rotto una forcella e che i miei freni sono entrati in sciopero entro la prima giornata (sei ore) di gara.

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Ma ormai ero dentro e con l’adrenalina in corpo e la voglia di provare a calcare i passi dei Campioni del cross, quei due miei idoli che sopra ho menzionato, mi ha portato ad esagerare, così da infortunarmi dopo appena un’ora di gara, ma la diagnosi è arrivata in serata prima del ritorno in albergo... frattura scomposta della costola...potevo mollare? Mai così ho stretto i denti e spinto dal pubblico che subito ha preso in simpatia il mio alter ego ho proseguito imperterrito.

A questo punto ormai l’hipe era alle stelle e si era già insinuata fra la folla, team rivali compresi, questa grande curiosità di capire come sarebbe finita...non potevo gettare la spugna e deludere tutti! Io per primo avrei potuto mancare un occasione così difficilmente ripetibile? La risposta la trovate nelle classifiche di sabato e domenica che mi vedono tra quelli che hanno concluso questa durissima 24 ore con ben 166 giri compiuti.

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Organizzazione veramente al TOP, iniziando dal timing con aggiornamenti frequenti e di facile interpretazione, parco chiuso video sorvegliato, continua interazione tra i vari Team e i giornalisti in una atmosfera piacevole, easy, amichevole e soprattutto sportiva.
L’ideatore della manifestazione Pier Platini che ha creato davvero un piccolo paradiso per gli appassionati del genere, personalmente, ha centrato in pieno l’obiettivo arricchendo evento già succulento nella sostanza con vari contorni, tra cui l’immancabile la regina degli accompagnamenti ai piatti forti: la “patata”.

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Tirando le somme sono felice di dire che è stato un evento fantastico e molto ben organizzato.
I miei ringraziamenti più grandi vanno al Team Evergreen, di una umiltà e simpatia disarmanti, ai lupi del cornaggia per l’assistenza ed il supporto motivazionale, allo staff dell’off road arena di Maggiora per il servizio impeccabile e la simpatia, al The Garage per aver alleviato il dolore dei piloti, al mio fantastico meccanico Roberto, e alla sua competenza encomiabile, per avermi fornito un motorino che mi ha permesso di completare l’impresa.
Non di meno a Pier Platini per l’incredibile opportunità offerta, a Matteo Portinaro e Patty Montoli che in eventi così rendono tutto più “figo”.

Un enorme ringraziamento ad aMotoMio per raccolto, anche loro sono tra i matti, e trasformato una battuta in un tentativo di suicidio o in un’impresa colossale.
Un sentito grazie anche a Caberg Helmets che mi ha messo a disposizione il casco Avalon che con quel suo bianco candore e il contrasto della visiera nera mi trasformato in perfetto stile STIG STYLE!

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Il grazie più grande va a tutti quelli che dal bar, a bordo pista o dai box, hanno tifato forte per far si che un matto in incognito finisse tutti e tre le giornate di gara compiendo, di fatto, un impresa più unica che rara…ma se pensate che ora possa rivelare il mio nome state sbagliando di brutto…ora che SPINGH è nato è pronto per altre imprese... o pazzie che siano…
Alla prossima!!!

Grazie a Labella Maurizio per le foto

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