Categoria: Sport

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Restano stregati i record del grande Giacomo Agostini, in una Domenica carica di attese, Marc Marquez non sale sul podio, e lascia al compagno di squadra Dani Pedrosa una bella vittoria. Tra i due le Yamaha. Dietro, spettacolo Iannone.


Ovviamente come ci ha abituati ormai questa MotoGP, il meglio non è mai alla fine ma all'inizio della gara, quando le pallottole sparare al semaforo verde, se le danno di santa ragione per mettere le ruote davanti. Di sicuro nella bagare di quest'anno, un ruolo importante e una gran fonte di divertimento, sono diventate le Ducati, soprattutto quella ufficiale di Andrea Dovizioso, e quella Pramac di Andrea Iannone. La configurazione Open dei prototipi di Borgo Panigale e la bravura dei due piloti italiani, permettono di dare del gran filo da torcere alle 4 moto ufficiali, uniche protagoniste vere per la lotta al podio.

Questa volta il re della bagare è stato un grande Andrea Iannonen, arrivato a fare a sportellate con Marc Marquez, senza risparmiare niente della vernice e dei cavalli di Borgo Panigale. Sono state poche curve ma intense, e al giovane Marquez non sarà dispiaciuto, visto che è uno dei principali supporter dei confronti duri, ma leali.

La gara

La gara è inziata con il solito start dove Marc Marquez arranca, e tanti pensano di poterlo scavalcare. In testa si ritrovano le Ducati di Iannone e Dovizioso, e a inseguire Pedrosa, Lorenzo e Rossi. Non servono molti giri per delineare le posizioni che contano, e nonostante lo spettacolo "Iannone", prima Lorenzo, poi Pedrosa e infine il duo Marquez-Rossi, passano le Ducati. E' in questa fase forse che si decide la gara, quando Jorge prova a dare lo strappo, ma Dani lo insegue, lo argina, lo acchiappa e lo passa. Lorenzo non sembra averne abbastanza e perde terreno, non a gran ritmo, ma a qualche decimo per volta.

Dietro Marquez cerca di recuperare su Lorenzo dopo aver passato Rossi, un lungo inseguimento che giro dopo giro non sembra pagare, anzi, Marc sembra in affanno, Rossi lo recupera, e lo passa senza nemmeno faticare troppo. Per alcuni giri Marquez sembra poter tener testa a Rossi, non sembra intenzionato a lasciarlo scappare, ma poi i decimi cominciano ad aumentare, Rossi allunga quel tanto che basta, e qui potremmo dire che come capita spesso in MotoGP, la gara si chiude. Lorenzo nel finale recupera qualcosa, ma solo perchè Pedrosa è ormai sicuro del risultato.

Gara finita? Beh, si sa, il gusto italiano per le cose è sempre diverso, molte volte migliore. Le due Ducati di Iannone e Dovizioso in effetti non hanno mai deposto le armi per tutta la gara, nessuno dei due ha deciso di lasciar strada all'altro. Fin dove i due piloti hanno combattuto? Fino al traguardo ovviamente, dove un Iannone davvero in forma e coriaceo si è presentato al nuovo compagno di box per il 2015 strappandogli la quinta piazza.

Considerazioni

Nessuno si è davvero allarmato per la debacle di Marquez, se una rondine non fa primavera, un quarto posto non illude nessuno. Il livello del pilota sta proprio lì, un quarto posto fuori dal podio sembra una grossa battuta d'arresto, quando ci sarebbero altri 20 piloti in MotoGP che si leccherebbero le dita per metterci le ruote sopra. Ridiamo alla battuta di Valentino "il campionato adesso è riaperto".

Pedrosa è il solito Pedrosa, quella moto l'ha fabbricata lui, se è in palla è un missile, peccato non sembra mai in aria di concludere, è un eterno secondo di lusso.

Le Yamaha vanno bene, ma viste così non sono ancora abbastanza. IL Lorenzo è tornato, ma davanti c'è sempre una Honda, e quindi non ce n'è abbastanza.

Valentino, Valentino delle meraviglie, in aria di fare un campionato più consistente dello scorso anno, ma senza l'acuto, senza vittorie e sempre al limitare del podio. E' il Vale nazionale, estremamente emozionante, quello che ci si chiede e se tornerà a vincere delle gare. Ci piacerebbe.



Ducati Open che comincia a prendere la via delle posizioni che contano, non tanto per la posizione in sè, ma perchè i gap a fine gara di Brno non sono stati così importanti come in altri circuiti. Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo hanno tenuto davvero un gran ritmo, ma le Ducati non sono arrivate lontane, non a pochi decimi, a qualche secondo, ma a distanze non più così importanti.

Dietro manca qualcosa, ma non solo per il gap tra moto factory e moto Open, c'è un vero problema per almeno altre 4 moto, le factory clienti giapponesi, mai così poco consistenti, mai così lontane. Le Yamaha clienti Tech3 di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow arrivavano ai piedi del podio, la Honda Gresini di Marco Simoncelli se la batteva con i primi. La verità forse sta nella scelta dei team di scegliere i piloti non per il talento, ma per gli sponsor che possono portare o, qualche volta, anche solo per la nazionalità. Diversamente non si riuscirebbe a comprendere come un Aleix Espargaro o un Andrea Iannone abbiano fatto tanta fatica a trovare una moto all'altezza, mentre piloti inconsistenti hanno sotto al sedere dei veri gioielli senza ottenere risultati. Misteri di questa MotoGP.

A voi le considerazioni. Prossimo appuntamento tra due settimane a Silverstone.
Wolf

 

 

Classifica gara:
1. Dani Pedrosa - Honda
2. Jorge Lorenzo - Yamaha
3. Valentino Rossi - Yamaha
4. Marc Marquez - Honda
5. Andrea Iannone - Ducati Pramac
6. Andrea Dovizioso - Ducati
7. Stefan Bradl - Honda LCR
8. Aleix Espargaro - NGM Forward FTR-Yamaha Open
9. Bradley Smith - Yamaha Tech3
10. Alvaro Bautista - Honda Gresini
11. Scott Redding - Honda Gresini
12. Michele Pirro - Ducati
13. Hiroshi Aoyama - Honda Open Aspar
14. Karel Abraham - Honda Open Cardion AB
15. Leon Camier - Honda Open Aspar
16. Alex De Angelis - NGM Forward FTR-Yamaha Open
17. Hector Barbera - Avintia Blusens
18. Mike Di Meglio - Avintia Blusens
19. Broc Parkes - Paul Bird PBM

Classifica piloti:
1. Marc Marquez 263
2. Dani Pedrosa 186
3. Valentino Rossi 173
4. Jorge Lorenzo 137
5. Andrea Dovizioso 118
6. Aleix Espargarò 85
7. Pol Espargaro 78
8. Andrea Iannone 73
9. Stefan Bradl 65
10. Bradley Smith 65
11. Alvaro Bautista 56
12. Scott Redding 45
13. Hiroshi Aoyama 37
14. Cal Crutchlow 37
15. Nicky Hayden 29

 

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