Categoria: Sport

Il Mugello è sempre il Mugello, sarà un caso ma i templi della velocità, quelli veri, non deludono mai. In una domenica furibonda, con un confronto duro e appassionante tra due talenti maiuscoli, quello di Marc Marquez e Jorge Lorenzo, che poteva avere un solo vincitore, il re delle folle è colui che portava i 300, Valentino Rossi.

 

L'immagine dei tifosi, quelli del motociclismo, che irrompono nella pista e vanno a colorare di gioia il podio della premiazione è l'immagine più bella che poteva regalarci il Mugello. Poche piste, pochi templi della velocità sanno catalizzare così tanto il calore e l'amore per la velocità come il Mugello. Di certo i titfosi italiani non sono sempre politically correct: ovazione per Jorge Lorenzo ed ovazione per Marc Marquez, i due gladiatori della gara, ma... boato al solo nome di Valentino Rossi. Qualcuno potrà dire che la fama è dovuta per una certa parte da tifosi che non vanno in moto, ma quelli che vanno a vedere le gare, quelli si che sono veri appassionati, e Valentino ne ha tanti dalla sua.

Pista delle piste, bella e sincera, a differenza di altre che sono belle si ma anche bugiarde, ha restituito i riflettori ai protagonisti, compreso quel Jorge Lorenzo, così lontano dalla forma granitica a cui ci aveva abituato da qualche anno. Partito in maniera perfetta, sopravanzato dal solito, ormai, Iannone in grado di partire come una fionda, è passato davanti velocemente e ha cercato di salutare la compagnia.

Quel cannibale insaziabile di Marquez, partito meno bene del connazionale, ha dovuto invece scalare qualche posizione per ritrovarsi all'inseguimento della vittoria. Il gap accumulato nel frattempo? Normale amministrazione chiuderlo nel giro di qualche... giro. Ma non è tutto oro quel che luccica, arrivato al codone della M1 di Jorge il dubbio: chi c'è sulla moto blu? Jorge il robot o Jorge l'irriconoscibile? Beh bastano poche curve per sapere che Jorge il robot è tornato. Rende da subito la vita difficile a Marc, rintuzza gli attacchi, disegna ogni curva come un artista, promette un po' di spazio per passare, e poi sbatte le porte in faccia da gran maleducato.

Mancano sette giri alla fine quando comincia la vera bagare. E' una battaglia intensa quella che nasce al primo sorpasso di Marc su Jorge, una battaglia davvero con il coltello tra i denti, con staccate al limite, qualcuna tirata troppo larga, ma con il talento immenso, per tutte e due, di riguadagnare la corda. Fino all'ultimo giro con il fiato sospeso, sempre con i battiti al limite, fino in fondo al rettilineo dell'ultimo passaggio, dove Marquez ha messo le ruote davanti per l'ultima volta ed è andato a vincere.



Dietro non c'è molto da dire, se non che Valentino Rossi non ha deluso. Partito dalla decima casella per un errore di gomme in qualifica, ci ha messo davvero pochi giri per regolare gli avversari fino alla terza posizione. Sicurezza, talento e classe, si sono viste tutte. Il gap poi si è quasi congelato, troppo veloci quei due là davanti, troppo cattivi e accaniti, ma ci sono buone notizie lo stesso. Le buone notizie sono che Rossi c'è! C'è a soli 2 secondi, a portata di mano, a portata del sogno di poter dire ancora la sua a 35 anni! Il talento non è acqua, il talento di un 9 volte campione del mondo non è cosa che si spegne così velocemente.

Bella gara, solo questo il giudizio che si può dare, insieme a bello spettacolo. A farlo ha contribuito anche quell'Andrea Iannone che già fa parlare di sè sulla Ducati Pramac, più di quanto facciano i piloti Ducati ufficiali. Partito dalla seconda casella, ha dato filo da torcere prima di lasciare campo alle moto factory e a quelle ufficiali, compresa quella del Dovi, ma lascia pensare che il pilota italiano sia di una stoffa speciale, una stoffa che non deve essere lasciata riposare tra i team minori.



Altre storie da raccontare non ce ne sono. Pedrosa riprende la sua posizione, le Ducati fanno un po' di più ma annaspano, e piloti importanti come Bradl e Cruthlow escono anzitempo. La MotoGP è spettacolare con pochi protagonisti, è avara notoriamente di protagonisti, ma ci ha fatto divertire. Dando un'occhiata alla classifica vediamo che Rossi passa in seconda posizione e Lorenzo comincia a risalire.

Ma basterà a dare un segnale diverso da quello che ci arriva? Questo campionato è o non è già finito? Sei su sei tra pole e podi, davvero micidiale questo giovane spagnolo, quasi pronto a strappare il record delle otto vittorie consecutive di Giacome Agostini, che lo dichiara candidamente: prima o poi capiterà ma non sono contento. Grande Ago.

Prossimo appuntamento a Sepang per la Superbike, non perdetevela.

Wolf

 



Classifica gara:
1. Marc Marquez - Honda
2. Jorge Lorenzo - Yamaha
3. Valentino Rossi - Yamaha
4. Dani Pedrosa - Honda
5. Pol Espargaro - Yamaha Tech3
6. Andrea Dovizioso - Ducati
7. Andrea Iannone - Ducati Pramac
8. Alvaro Bautista - Honda Gresini
9. Aleix Espargaro - NGM Forward FTR-Yamaha Open
10. Yonny Hernandez - Pramac Ducati
11. Michele Pirro - Ducati
12. Karel Abraham - Cardion AB Honda Open
13. Scott Redding - Honda Gresini
14. Hiroshi Aoyama - Aspar Aspar Honda Open
15. Colin Edwards - NGM Forward FTR-Yamaha Open
16. Michael Laverty - Paul Bird PBM
17. Broc Parkes - PBM Paul Bird Motorsport
18. Mike Di Meglio - Avintia Racing



Classifica piloti:
1. Marc Marquez 150
2. Valentino Rossi 97
3. Dani Pedrosa 96
4. Jorge Lorenzo 65
5. Andrea Dovizioso 63
6. Pol Espargaro 49
7. Aleix Espargarò 44
8. Stefan Bradl 39
9. Alvaro Bautista 34
10. Bradley Smith 34
11. Andrea Iannone 34
12. Nicky Hayden 23
13. Hiroshi Aoyama 23
14. Yonny Hernandez 22
15. Scott Redding 21

 

{AG}2014_06_motogp_mugello{/AG}

Back To Top
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.