Le dichiarazioni a caldo dei piloti ieri nel dopo gara sono state quanto meno cruente, pompate dall'adrenalina in circolo ai due piloti italiani che hanno maggiormente subito la manovra dissennata di Johann Zarco.
Valentino Rossi è arrivato a dire che Zarco ha volutamente frenato davanti a Franco Morbidelli, una manovra che se confermata avrebbe davvero un livello di consapevolezza del pericolo ai minimo sindacabile, forse anche meno. Una manovra che potrebbe apparire omicida, come Franco Morbidelli considera il pilota francese "un mezzo assassino". Dichiarazioni che hanno fatto il giro del mondo, davvero nette e senza appello teroricamente, figlie di quel fiotto di adrenalina che sale quando sai di avercela fatta per un pelo, un pelo davvero sottile.
Ma già ieri Zarco si era recato da entrambe i piloti nel tentativo di far comprendere che la manovra non era voluta, e come dice Johann "non sono un pazzo in sella a una moto". Concetto che fatica però a far comprendere a Morbidelli, col quale dice di essersi abbracciato già nella clinica mobile, e a Valentino Rossi con il quale ha parlato 10 minuti nel dopo gara nell'intento di far comprendere il suo punto di vista, l'errore e non l'intenzionalità. Il più perplesso forse Valentino, il più vicino alla tragedia seppur non coinvolto nell'incidente, il quale attende ancora una decisione della direzione gara, prevista per il prossimo week end.
La forza di Valentino resta quella di essere risalito in moto per presentarsi sullo schieramento, prima che quelle immagini prendessero il sopravvento sulla sua tenuta mentale, come si suol dire ha abbassato la visiera e ci ha corsa sopra.
Michele Rubin