La Royal Enfield Super Meteor 650 va controtendenza e prova a riportare in auge le Cruiser di media cilindrata.

Chi c’era negli anni ’80 e ’90 ricorderà che il mondo Cruiser, tipicamente appannaggio delle Harley-Davidson veniva insidiato anche dalle case Giapponesi e Italiane, spesso con proposte di cilindrata e costi più accessibili al motociclista medio.



Moto dall’American style, fatto di cromature, pedane avanzate ruota anteriore di diametro maggiore della posteriore e posizione in sella da divano. Si ricorderà, chi c’era, della Honda Shadow, delle Yamaha Virago come esempi del sol levante ma prontamente riprese anche dalla Moto Guzzi Florida e Moto Morini Excalibur per citare qualche italiana.

Moto che insieme ad altre si contendevano il mercato con le sportive per poi quasi scomparire a cavallo del terzo millennio.
La Royal Enfield Super Meteor 650 quindi prova a prenderne le eredità e accontentare l’utente che ama questo genere di moto ma non vuole impegnarsi con impegnativi, economicamente e di peso, prodotti della casa di Milwaukee.



A PRIMA VISTA
Sella bassa, serbatoio a goccia, manubrio alto e pedane avanzate. Forcella a steli rovesciati, marchiata Showa, con una snella ruota da 19” gommata 100/90 a fare da contraltare alla posteriore da 16” con una gomma 150/80 che ben si fa notare sotto il grande parafango che insieme ai due ammortizzatori ne caratterizza la vista posteriore.



Classica la forma del faro anteriore tondo e di generose dimensioni così com’è rotondo il fanalino posteriore sempre a LED e le frecce. Tondi anche gli specchietti retrovisori cromati stabili e ben posizionati.
La sensazione e la percezione di qualità è fatta di dettagli, primi fra tutti gli eleganti blocchetti al manubrio dal gusto retrò, ma anche le parti in gomma, alle pedane e le manopole che riportano il logo Royal Enfield. 



Classica strumentazione rotonda con il solo tachimetro e un piccolo display con tutte le informazioni, livello carburante e marcia inserita comprese, affiancato da un piccolo strumento del Royal Enfield Tripper che funge da navigatore.
Molto luminosa e di qualità la verniciatura anche dei fianchetti sotto sella e anche il raffinato tappo del serbatoio in stile simil “Monza”; molto belle anche le leve al manubrio in metallo con regolazione.



Qualche cromatura che ben si abbina allo stile con le coperture, finti carburatori, che diventano dettagli di stile. Due belle, una per lato, lunghe marmitte che corro parallele alla strada ad allungare la linea di questa elegante Cruiser.

LE OSSA E IL CUORE
La struttura portante è formata da un telaio tubolare in acciaio dall’inedito disegno che gira sotto la sella a circondare le fiancatine con quote adatte alla ciclistica una moto Cruiser e permettere un’altezza sella di soli 74 cm.
Il motore è il conosciuto bicilindrico da 648cc raffreddato ad aria/olio, 4 valvole, che condivide con le sorelle Interceptor e Continental GT, capace di 47 CV a 7250 giri/min e 52,3 Nm di coppia a 5.650 giri/min.



Nessuna concessione all’elettronica, non c’è il ride by wire, né il controllo di trazione o mappe motore, l’unica concessione è l’ABS che aiuta a gestire la frenata della coppia di dischi, uno per ruota rispettivamente da 320 mm davanti, da 300 mm dietro, morsi da pinza a doppio pistoncino.
Un cambio a sei rapporti ben spaziato e abbastanza preciso è servito da una frizione a cavo ben modulabile. 



IN SELLA
Appare abbastanza imponente, ma nella realtà ha dimensioni comuni alle pari cilindrata capaci comunque di accogliere anche i piloti di oltre 180 cm di altezza.
La sella bassa permette di controllare bene la moto nelle manovre da fermo e la fanno percepire più leggera dei 241 kg dichiarati in ordine di marcia.
La posizione delle pedane avanzate e il largo manubrio portano a una posizione eretta del busto con tutto il peso a gravare sulla schiena che viene però ben sorretta dalla forma della sella del pilota che risulta anche abbastanza comoda anche dopo ore in sella.



Lo stesso confort non lo può apprezzare il passeggero a cui è riservata una porzione di sella ridotta e sfuggente all’indietro che complice la posizione delle maniglie per il passeggero non può dire di essere ben trattato a meno di scegliere la versione Tourer che offre una sella decisamente più confortevole oltre che essere dotata di un comodo schienalino, la stessa versione ha in dotazione anche il parabrezza che permette un riparo al pilota che altrimenti è soggetto al vento della corsa.

Rimanendo in tema di confort la forcella anteriore fa quello che può per assorbire le asperità delle nostre disastrate strade, ma a soffrire di più è il fondoschiena che è sollecitato ad ogni buca per la ridotta corsa degli ammortizzatori posteriori.

COME VA
Una tonalità di scarico educata accompagna la corsa della Super Meteor 650, con un motore che spinge bene ai bassi e ai medi, inutile insistere e meglio passare alla marcia superiore e godersi la spinta.
Un motore abbastanza elastico e comunque capace di un sufficiente allungo per disimpegnarsi velocemente durante i sorpassi.



Certo bisogna abituarsi alla posizione delle pedane avanzate che inevitabilmente cambiano la triangolazione delle leve in sella e di conseguenza anche la guida dove si sente di più la strada con sedere piuttosto che con le pedane.
Se la ciclistica con la forcella aperta in avanti e con  la geometria tipicamente cruiser dettata anche dai diversi diametri delle ruote non prometteva agilità ecco che la Super Meteor 650 ti stupisce e scende in piega abbastanza velocemente per poi tenere la linea con coerenza.



Bisogna come detto far l’abitudine alla posizione avanzata delle gambe e alla tendenza  a cadere dello sterzo, ma una volta capita questa bicilindrica permette di danzare con brio tra le curve con disinvoltura compresi gli stretti tornanti, tanto che i più brillanti lamenteranno lo sfregare anticipato delle pedane.

Buono anche l’impianto frenante assolutamente adeguato alle prestazioni con un anteriore modulabile e pronto anche se la leva al manubrio richiede un po’ di forza. Preciso il posteriore pronto a supportare l’anteriore e nel caso correggere la traiettoria impostata.

Decisamente contenuti i consumi che nel misto senza troppi riguardi si attestano attorno ai 25 Km/lt, ma che probabilmente possono essere migliori con un uso più attento, non male visto che con i 15,5 litri di serbatoio quindi si possono fare quasi 400 km tra un pieno e l’altro.
La presenza del cavalletto centrale è comunque un valore aggiunto per la praticità di posteggio nel box e la piccola manutenzione.



I CONTI DELLA SERVA
La Royal Enfield Super Meteor 650 è una bella moto che non passa inosservata e che si fa apprezzare per una qualità costruttiva di livello superiore.
Per portarla a casa servono 7200,00 € per le versioni Astral, monocolore ( Black – Blue – Green) come la versione in prova, 7400,00 € per la versione Interstellar (Green - Grey, con verniciatura bicolore, 7700,00 € per la Tourer Celestial (Red -  Blue) che è dotata si parabrezza touring, sella touring deluxe e schienale per il passeggero.
Un prezzo decisamente interessante per una moto che si stacca dal branco e che può essere una ottima compagna per tutti i giorni e per il piacere di guidare la moto.



Tutte le informazioni tecniche dettagliate e gli accessori dedicati sul sito Royal Enfield 

Foto di Roberto Serati

Abbiamo utilizzato: Giacca Carburo MIZAR CE – Jeans Clover SYS Light – Casco Caberg Freeride – Maschera Ariete Feather – Guanti Clover Tazio – Scarpe Stylmartin Atom

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