Categoria: Le nostre prove

Ci sono moto su cui ti crei grandi aspettative, che non sempre vengono poi mantenute, e moto da cui non ti aspetti nulla di specifico, ma dalle quali alla fine non vorresti più scendere, o peggio non vorresti più restituire dopo il test. Posso senza alcun dubbio affermare che la Royal Enfield Continental GT rientra nella seconda categoria;

dirò di più, mi ha talmente catturato con la sua guida divertente e il suo stile da poter affermare che è una delle moto più piacevoli che abbia mai guidato in tutti questi anni. Non è poi un segreto che a me piacciano i semimanubri, non esasperati, dello stile “sport touring”. E anche qui la divertentissima bicilindrica indiana dice la sua con una posizione di guida si, carica in avanti, ma studiata ad hoc per non stressare troppo i polsi e la schiena, anzi l'angolazione di quest'ultima è tale che non si caricano le vertebre come in posizione verticale ne i polsi sono eccessivamente messi alla prova.

Royal Enfield

Insomma a vederla li ferma sembra una cafè racer dura e pura, di quelle spaccaschiena ed invece mai sensazione fu più falsa. Anzi torno a ripetere che era da un po' che una moto non mi dava così tante e tutte assieme “good vibration”.  E' bella, stylosa, si guida da cinema, il motore non ti mette mai in crisi, gira rotondo, il sound è piacevole e come parcheggi tutti corrono a guardarla. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per godersela un bel po', sopratutto poi se si guarda la portafogli, visto che questa Continental GT te la porti a casa con poco più di seimila euro.

Royal Enfield

Avendo guidato anche la sorella Interceptor posso affermare, con il rischio di essere preso per pazzo, che preferisco la GT in tutto e per tutto, guida compresa. E la conferma di essere controcorrente mi viene anche dagli amici concessionari che prevedono vendite maggiori per la Interceptor rispetto alla Continental. E qui dico...provate la GT e vi ricrederete. Ma torniamo a bomba sulla nostra prova, 10 giorni in sella in città, collina, trasferimenti di ogni tipo, zainetto in spalla e via. Il bicilindrico 650 cc mette a disposizione 47 cavalli, pochi magari sulla carta, ma eccellenti per divertirsi tra le curve senza mai essere messi in crisi dall'erogazione del motore; inutile tirargli il collo, si fa girare rotondo, si prende in mano il gas presto in uscita di curva senza paure, si frena poco e l'inserimento in curva è deciso senza troppe scomposizioni anche se la frenata che ha preceduto la curva è stata di una certa sostanza. Particolare la scelta di utilizzare 2 cerchi da 18 sia per il posteriore che per l'anteriore.

continental GT

La frizione antisaltellamento dona una morbidezza all'azionamento della leva che lascia di stucco, rendendosi adatta anche a chi a poca forza nelle mani, così anche il traffico cittadino non mette mai in difficoltà anche se si tira e si molla la frizione molte volte. Niente controllo di trazione, niente diavolerie elettroniche, eccezion fatta per l'ABS obbligatorio di legge. Non c'è nemmeno l'orologio...un po' come nella pubblicità di un famoso amaro dove tutti se lo sfilando dal polso, quasi a dire che in sella alla Continental GT il tempo non conta. La moto della nostra prova aveva poi alcune chicche di pregio quali gli specchietti in fondo ai manubri in luogo dei classici a stelo e un piccolo “cupolino” cromato.

RoayalEnfiled Continental GT RoayalEnfiled Continental GT
RoayalEnfiled Continental GT RoayalEnfiled Continental GT

E le cromature si sprecano anche sugli scarichi, la cui particolarità di essere 2 in 2 separati dona un sound educato ma piacevole e rauco. Bellissimi i carter spazzolati lucidi e notevolissimo il particolare “paracalore” che impedisce di poggiare le ginocchia ai cilindri; questo è fondamentale visto che la posizione di guida con pedane arretrate porta le gambe verso i cilindri.

Royal Enfiled

La strumentazione è essenziale: tachimetro, contagiri, contakm totale e parziale e livello carburante. Ecco quest'ultimo è un po' ballerino e nel nostro esemplare non si è rivelato molto preciso. La forcella anteriore da 41 mm da un buon sostegno a patto di non esagerare ed è priva di regolazioni, che sono presenti invece sul precarico dei due ammortizzatori posteriori, che però ci capitato di mandare a “pacco” forzando un po' il passo sulle strade sconnesse (aimè) delle nostre colline.
I consumi parchi sono da record, naturalmente in proporzione alla rotazione della manopola del gas.

Royal Enfiled

Insomma bella da vedere, entusiasmante da guidare, lontana anni luce dalle centinaia di cavalli che molti reputano essenziali per divertirsi la Continental GT è una moto che metterei subito in garage, per andare a spasso, per divertirmi tra le curve...e per sedermi al bar (fatto e rifatto) ad osservare compiaciuto, gli sguardi bramosi di chi la osserva, li ferma poggiata sulla sua stampellina laterale. La parte più divertente, sentire, senza farsi scorgere, le critiche "gratis" fatte senza che "l'esperto" vi sia mai salito in sella, e di contro gli sguardi estasiati di qualche anima pura, i bambini che guardandola e specchiandosi nelle sue cromature esclamano << papà...la Moto>> dove la M maiuscola sta ad enfatizzare la linea classic vintage di questa RE.

Roayal Enfiled Continental GT

Fagna

 

Le foto di questo servizio sono di Roberto Serati

Abbigliamento del Test: Giacca Jollisport Woody, Jeans PMJ Legend, Sneakers Stylmartin Colorado, Casco XLite X403GT, Occhiali Emblema.

 

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